Woody Allen Un giorno di pioggia a New York
2019 » RECENSIONE | Commedia
Con Timothée Chalamet, Elle Fanning, Selena Gomez, Jude Law, Diego Luna, Liev Schreiber
29/11/2019 di Claudio Mariani
Solito plot semplice e poco pretenzioso: una giovane coppia delle provincia decide di passare una giornata a New York, ma ai due, all’apparenza innamoratissimi, le cose non andranno secondo i programmi. Gatsby vagherà struggendosi negli angoli della sua città, facendosi domande sulla sua amata e cercando di dribblare la famiglia ossessiva, Ashleigh invece, nel tentativo di fare un’intervista per il giornale con cui collabora, verrà risucchiata in un vortice imprevedibile tra star del cinema. Per entrambi, verrà stravolta l’idea di vita che avevano in mente. In pratica in una giornata di pioggia newyorkese tutto può succedere, come accadeva 35 anni fa nella notte del Fuori Orario di Scorsese.
Storia semplicissima, ma raccontata con ritmo, grazia e comicità perfettamente calibrate. Le vicende sono divise in due canoni: da una parte il ruolo riflessivo, colto, quasi da “vecchio” del protagonista Timothée Chalamet. Dall’altra l’ingenuità sbarazzina di Elle Fanning che porta la storia soprattutto su momenti comici. Una perfetta miscela di umori che altre volte il regista newyorkese aveva utilizzato, magari alternando dramma a commedia. Qua è diverso, si passa più dal più semplice “serio”, al “comico”. Se da una parte Chalamet sorprende per come si inserisce perfettamente e con grande maestria nel ruolo, dall’altra abbiamo il rovescio della medaglia, una Fanning strepitosa nella sua sbadataggine e che sorprende ancora di più per uno straordinario talento comico: valore aggiunto alla pellicola. Fra i restanti attori (Jude Law, Diego Luna), spiccano un grande Liev Schreiber e soprattutto una Selena Gomez davvero in splendida forma.
Si sorride molto, si rimugina anche, si resta piacevolmente sorpresi dal nuovo racconto di Allen nella sua Manhattan che ci mostra solo marginalmente le trasformazioni degli ultimi anni. Una zona di una città che diviene coprotagonista come successe decenni fa: d’altronde ci sono posti reali che sono anche luoghi metafisici, e “quella” parte di NYC per il regista lo è ancora di più. Un Allen, arzillo vecchietto 84enne, che ci/si racconta con una incredibile contemporaneità restando perfettamente al passo coi tempi.
Film più che piacevole.