Woody Allen Ombre e nebbia
1991 » RECENSIONE | Commedia | RE-VISIONE
Con Jodie Foster, Madonna, Mia Farrow, Woody Allen, Kathy Bates, John Malkovich
22/07/2022 di Claudio Mariani
Lo stesso regista non si aspettava altro che una reazione tiepida da parte del pubblico, avendo ambientato un film in bianco nero in quell’epoca, se poi ci si mette anche che la storia si svolge di notte, i conti tornano. In realtà l’intento era quello di rendere metaforicamente carica la storia: di notte il mondo non è mediato dal pensiero umano, e quindi si mostra per quello che è, “il mondo esterno esiste solo in funzione del proprio stato interiore” (da qui delle scelte scenografiche mirate), “quando esci di notte sembra che la civiltà sia sparita. La città è una convenzione sovraimposta e creata dall’uomo, una finzione del proprio stato d’animo”. Insomma, in parte metafora e in parte farsa. Ma quanto può arrivare di questi ragionamenti a un pubblico che va a vedere una commedia? L’impressione è che in questo episodio Allen abbia fatto il classico passo più lungo della gamba, molto più che nel tanto criticato Stardust Memories, per esempio.
La storia invece è semplice: Kleinmann, un anonimo contabile, viene svegliato nottetempo da un gruppo di vigilantes alla ricerca di un serial killer. Il resto è pretesto. Le storie appena abbozzate che si intrecciano, il ruolo salvifico della magia, la donna repressa e poi rinsavita dalla maternità, etc…
Un Allen e una Mia Farrow decisamente sotto tono, e un grandissimo cast di attori e di comparsate del meglio degli anni 90: John Malkovich, John Cusack, Madonna, Jodie Foster, Kathy Bates, Lily Tomlin e tanti altri.
Tutto questo non basta a salvare un film che fallisce anche nel suo intento comico, che resta scialbo proprio per la mancanza di ritmo. Forse un po’ paga il fatto che è tratto da un atto teatrale, e non bastano le musiche ricercate di Kurt Weill per dargli organicità. Un peccato: la pellicola non piacque a nessuno, se non alla critica, e forse qualcosa vuol dire…