
Woody Allen La rosa purpurea del Cairo
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Con Mia Farrow, Jeff Daniels, Danny Aiello, Paul Herman, Edward Herrmann, Van Johnson





25/03/2022 di Claudio Mariani
Di fianco a Mia c’è un giovane Jeff Daniels (che sostituiva un Michael Keaton “troppo contemporaneo”), Danny Aiello come Monk, il marito, un curioso piccolo ruolo di Dianne Weist -poi ricorrente e importante nelle opere di Allen- e uno dei miti del regista: Van Johnson, piazzato nel “film dentro il film”. Per questa produzione, il regista newyorkese e il suo direttore della fotografia, Gordon Willis, si divertono molto, ricreando le atmosfere che provavano da piccoli di fronte alle pellicole del genere ricostruito appunto come un inesistente La rosa purpurea del Cairo, e qui il gioco circolare delle citazioni continua.
Questa opera del 1985 è piaciuta alla critica sia americana che europea, in parte per il contrasto con il precedente drammatico di Interiors, particolarmente avversato da una parte della critica stessa, e rimane una delle più amate dal pubblico e dal suo stesso autore anche ad anni di distanza.
Un film notevole, in cui tutto è ben bilanciato, le risate, il romanticismo, il cinismo, la dura realtà, e quel mondo “molto coerente che non ci delude mai”, che è semplicemente quello della fantasia, e in questo caso proprio del cinema. Di per sé lo spunto comico, non eccezionale, e cioè quello dell’attore che “rompe” lo schermo e “irrompe” nella realtà, viene reso molto più allettante da un’idea venuta in mente al regista solamente in un secondo momento: ad un certo punto l’attore vero diviene il contendente in amore del personaggio fuoriuscito, così da inscenare simbolicamente uno spassoso quanto fondamentalmente filosofico ma spietato quesito, tra finzione o realtà chi vince? Classica domanda alla Allen, e classica risposta: vince la realtà, naturalmente deludendoci, come sempre! Però, la delusione, negli occhi di Mia, viene mitigata nel finale dalla nuova fuga nell’immaginario, nello schermo di un cinema dove Ginger e Fred ballano in modo leggero e soave, come danzassero sulle onde…ecco dove è meglio stare!