
Davide Van De Sfroos Best Of 1999-2011
2011 - Universal records 2CD+DVD
Tutti i brani ci vengono rigorosamente riproposti in ordine cronologico e questa è una buona scelta perché possiamo ripercorrere così tappa per tappa il cammino del Davide Bernasconi fino ai nostri giorni, purtroppo è rimasta fuori tutta la fase degli esordi e mi riferisco sia ai Potage [dove pare non ci sia niente di documentato] e in particolar modo al cd Manicomi e alle due cassette Viif e Ciurlandari; è un peccato perché pezzi come Fa Nagott, El Biceer L’è Finìi, Zia Luisa, El Fantasma Du Làc, Kamell, La Curiera, Poor Italia, El Diavul avrebbero tratteggiato più compiutamente la storia.
Come annunciato poc’anzi il procedimento scelto è quello dell’ordine cronologico, da Breva E Tivan (1999) pervengono le prime sette canzoni e la scelta non poteva essere più indovinata. Sette tracce con personaggi e storie raccolti nella quotidianità della provincia, è un microcosmo e uno stato d’animo in cui la gente normale si riconosce, riconosce se stessa e si sente protagonista della commedia umana che le è cucita addosso; ed è questo il segreto del successo di Davide Van De Sroos: la sua capacità di raffigurare gli accadimenti della vita e di rammendargli addosso una virgola di poeticità e il sorriso d’una briciola d’ironia. Cauboi è il quadro perfetto di una generazione che cerca il proprio sballo/riscatto sbarellando dalla provincia verso la metropoli per acchiappare per una sera l’illusione della luce dei riflettori; Pulenta E Galena Fregia e Il Genesio (una delle mie preferite): tracce di pura poesia, malinconia e un moccolo di candela che scalda la memoria; Il Duello e La Balera sberleffo, satira e ironia che ritroviamo anche in Figlio Di Guglielmo Tell, invece per Ninna Nanna Del Contrabbandiere (che faceva parte del disco) s’è scelta una bella e rara versione pianistica dal vivo.
Da E Semm Partì arrivano altre sette songs (fosse per me ne avrei aggiunte almeno altre tre: Trenu Trenu, Televisiòn, Me Canzun D’Amuur En Scrivi Mai); è un album che andrebbe riascoltato a fondo e rivalutato, canzoni come Sugamara, L’Omm De La Tempesta, Gran Hotel, la consapevole E Semm Partì che ci ricorda come noi siamo un popolo figlio di emigranti (risposta a quei politicanti che volevano mettergli un cappello leghista in testa).
Solo tre brani da Akuadulza: la traccia omonima, Il Libro Del Mago e il bel cajun di Nonna Lucia; ma perché lasciar fuori Rosanera? e Il Paradiso Dello Scorpione?
Da Pica! [2008] (hey! se non avete l’originale correte a comprarlo) troviamo cinque tracce: la profonda e suggestiva Il Minatore Di Frontale, la divertente La Ballata Del Cimino, la vitale Il Costruttore Di Motoscafi, la splendida New Orleans e l’intensa 40 Pass; una buona scelta, direi.
Da Yanez, cd uscito appena la scorsa primavera, quelle selezionate sono sei, forse un po’ troppe se consideriamo che questa antologia è rivolta prima di tutto a quanti hanno scoperto DVDS solo in occasione dello scorso festivaletto nazionalpopolare di Sanremo e Yanez probabilmente lo hanno già preso. Il Camionista Gosth Rider, track nella quale per molti aspetti mi ci riconosco, non poteva mancare; La Machina De Ziu Toni e, ovviamente, Yanez non potevano non esserci; poi abbiamo l’intensa La Figlia Del Tenente e la poeticità di Dove Non Basta il Mare; le baldorie latine di Carnevaal De Schignan potevano lasciarle fuori e infilarci dentro la lacerante Ciamel Amuur o la struggente Maria, ma così è!!
Peccato che tra tutte sia rimasta fuori anche la storica La Poma, ma ecco che ci sono cascato anch’io nel trabocchetto del richiamare quelle che mancano e allora la raccolta sarebbe stata tripla. In ogni caso è un’antologia ben strutturata, sono canzoni di “serie A” e se come me avete già tutto potete sempre regalarla alla zia suora, al professore di matematica che ascolta solo jazz o all’amica francese, oppure tenetevela per voi: in macchina è perfetta e di riascoltare canzoni così ne abbiamo sempre bisogno.