
Davide Van De Sfroos Quanti Nocc
2019 - Mynina / Artist First
Scrive così Davide Van De Sfroos, nel presentare il suo ultimo doppio CD (e triplo LP), Quanti nocc, riassunto - testimonianza - documento di un anno doloroso e incredibile, come lo ha definito Davide nel corso dell'ultima data teatrale, dopo una prima fase nei teatri (il Tour de nocc) e una seconda estiva (il Van Tour). Un anno in cui l'artista ha ripreso a fare concerti, a scrivere, a interagire col pubblico, rendendosi conto che quest'ultimo lo stava aspettando, trepidante e fiducioso, con affetto immutato. Un anno da ricordare, per un uomo che ha saputo fare tesoro delle proprie esperienze di vita, e riversarle in un'energia schietta, che è emersa durante le performances, mai uguali, sempre caratterizzate da racconti, aneddoti, interazioni con gli spettatori, ospiti speciali (come l'armonicista Giorgio Peggiani, che brilla in I ann selvadegh del Francu, o il coro dei Canterini di Lugano, che impreziosiscono l'emozionante, epica versione di Brèva e Tivàn).
Ma tutta la band notturna è composta da autentici fuoriclasse, versatili e originali, che danno ciascuno il proprio contributo agli arrangiamenti, arricchendoli di assoli trascinanti, come Riccardo Luppi, ottavino, flauto e sax baritono e soprano, ad esempio in Sugamara, dal sapore cubano, oppure Paolo Cazzaniga, chitarre, tastiere e cori, che regala dolcezza alla struggente Dove non basta il mare, o ancora Francesco D'Auria, batteria, percussioni, cajon, e hang, in bella evidenza, e a sorpresa, in Ninna nanna del contrabbandiere, in cui si avvertono anche il mandolino e il violino di Angapiemage Galiano Persico, anche al didgeridoo e al tamburello salentino.
La parte dedicata al tour estivo, più consono alle arene, presentano brani storici, come la profetica Television, o Grand Hotel, totalmente riarrangiati, con Simone Prina al basso e Alessandro De Simoni alla fisarmonica e piano, che dà un tocco autenticamente folk anche a La balera, che mantiene il suo rustico e ironico smalto, immutato dopo vent'anni. E i vent'anni non si sentono nemmeno in La nocc, che dà origine al concetto del tour e del disco; perché, dal suo Taccuino d'ombre, nato in un momento notturno, di buio e dubbi, Davide ha saputo estrarre e condividere suggestioni musicali e poetiche che illumineranno questo inverno, al termine del quale, ormai è certo, arriverà anche un album di inediti. Nell'attesa, gustiamoci questa strenna natalizia, che non l'ennesima compilation, ma un prodotto autentico, sincero e ricco di suggestioni, dall'altissima qualità musicale.