Manoglia<small></small>
Italiana • Canzone d`autore

Davide Van De Sfroos Manoglia

2023 - BMG / MyNina

12/10/2023 di Laura Bianchi

#Davide Van De Sfroos#Italiana#Canzone d`autore

La prima foglia di Manoglia sono le parole di Davide Van de Sfroos Bernasconi, per presentare il nuovo disco: "Avevo in mente di fare un disco come “Manoglia” da tanto tempo. Spesso erano i giornalisti a fare il tifo perché arrivasse un album dall’impronta un po’ più “acustica”, a volte era il mio pubblico che mi chiedeva di riarrangiare diversamente i miei brani e farne una raccolta “in stile Nebraska”. Poi il cantautore aggiunge la seconda foglia: "Pur mantenendo aperta la ragnatela e la spirale del disco “acustico” notavamo che stavamo conservando una potenza di fuoco incredibile e che il tutto stava prendendo una piega fortemente intimistica ma anche vagamente psichedelica, quella psichedelia acustica della fine degli anni ’60 inizio ’70." 

E allora, ripariamoci all'ombra di questa manoglia intima e psichedelica, in grado di riportarci indietro nello spazio e nel tempo, fra ricordi che si ostinano a non diventare rimpianti, mondi lontani che tornano vicini, suoni portati dal vento della sera, o da un barcone, e raccogliamo queste undici foglie al vento, che ci accarezzano prima le orecchie, poi il cuore. 

Bernasconi non ha mai nascosto il proprio desiderio di aprirsi oltre le frontiere, fin dalle sue prime composizioni, per trovare le analogie fra il vicino e il lontano, per averne cura, per ribaltare il punto di vista (La Frontiera, Hoka Hey, Manicomi, Il figlio di Guglielmo Tell possono esserne testimonianze efficaci): qui riesce - finalmente - a dare forma e consistenza musicale a questa tensione, immettendo nelle canzoni riflessioni ed echi universali, vestendoli con strumenti che solo ascoltatori ottusi definirebbero esotici. In realtà, per l'acuta sensibilità del cantautore, niente è davvero esotico, alieno, straniero: e fondamentale risulta il contributo di Andrea Cusmano, che suona duduk, ney, baÄŸlama, cura, oud, oboe languedoc, marranzanu, ocarina, o dell'inseparabile Angapiemage Galiano Persico, a violini, bouzouki, shaker, tambourine, o ancora delle percussioni creative di Silvio Centamore (darabukka, cajon).

Le foglie del disco sono cangianti, si muovono nell'aria del Lago di Como, raggiungono luoghi lontani, e, con la musica, tornata centrale nell'atmosfera, vibrano precise parole, che si emancipano dal vincolo del dialetto come idioma identitario, invertendo spesso lingua e tematica: così, il ricordo tutto laghèe di Zia Nora, scomparsa solo fisicamente, è espresso in italiano, su un allegro ritmo Zydeco, come è la descrizione degli eroi quotidiani, guidata dal piano di Daniele Caldarini, in Ankainkoo (titolo - parola magica - mantra: significa Anche oggi), mentre la preghiera sciamanica di Shandemé (ossia, Vieni da me), sprigionata da strumenti tradizionali delle culture orientali, suonati da Cusmano, è cantata, o meglio sussurrata, in dialetto. A sottolineare che, quando camminiamo su questa crosta di terra, nessuno è davvero straniero rispetto all'altro, ma tutti siamo, autenticamente, spiritualmente, fratelli.

Non mancano nemmeno i brani di ricordi condivisi, che però la penna del loro autore fa diventare figure emblematiche e indimenticabili, come El Giuvanònn, con tutti i suoi anni spesi in campagna (con Taketo Gohara, mago del vibrafono e del pianoforte, e Alessandro “Asso” Stefana alle chitarre), il creatore di maschere di Schignano (La ballata del Mascheraio), metafora del crearsi delle personalità nella vita, o El Mekanik, che scioglie la propria serie di errori sistemando "i pezzi che la vita ti spacca", reso con una morbida atmosfera onirica e . 

Nessuna concessione al folklore superficiale, né all'allegria forzata da ubriacatura per dimenticare delusioni, amori - ferite: è riflessivo e nostalgico perfino il ritmo vintage di Forsi, ricamato in punta di corda, con l'apporto di Denis Alessio alla chitarra manouche, Lorenzo Bonfanti al guitarlele, Francesco Piu, molto presente in questo disco, qui al banjo e al dobro, Paolo Cazzaniga alla slide, Anga al violino, Attilio Zanchi al contrabbasso, e Arturo Garra al clarinetto. Un disco potente, che sprigiona la propria energia dopo ripetuti ascolti, anche dei testi, dimostrazione di un autore in stato di grazia, libero di esprimersi, in questa fase della sua vita, senza sovrastrutture né debiti con nessuno, regalando al suo Lago gli sterminati orizzonti western di una Canzone che non c'è

Ripariamoci dunque sotto questa magnolia accogliente, facciamo pace con noi stessi e con gli altri, e riavvolgiamo il nastro del passato, abbandonandoci alla malìa della Preghiera delle quattro foglie, che attraversa il tempo da quel 2005 di Akuaduulza, per diventare Foglie al vento, dalla lunga coda ambient di musica curativa, impreziosita dall'intervento al piano di Alessandro Gioia, una sorta di mantra - giaculatoria, densa di rispetto per Madre Natura e per i suoi polmoni, gli alberi, chiamati qui coi loro nomi, a chiedere loro scusa per la superficialità con cui troppo spesso ci dimentichiamo di loro.

Il vento porti con sé la preghiera, ci purifichi, ci renda migliori, e l'ascolto di Manoglia, disco - albero, complesso, accogliente, suggestivo, dalle radici profonde, ci porti nel vento, con sé, in un viaggio impegnativo, alla scoperta del nostro essere più autentico. Come canta la sua voce, che si fa strada nella cadenza medievale di violino in Crisalide (le ali del falco), e che trova il suo gemello speculare nell'arpeggio di El Giuvanonn,  Davide van de Sfroos ci chiede di seguirlo: "Ma io domanderò le ali del falco per un viaggio, per un viaggio / tanto per ricordare di essere stato in alto più di così, più di così..."

Un consiglio: ascoltare con cuffie, da soli, senza interruzioni. Un disco così ricco di aria, di vento, di spirito, merita di non disperdersi, ma di arrivare, dalle orecchie, dritto al cuore. Come una preghiera. 

In attesa del concerto evento del 29 febbraio 2024 al Teatro Arcimboldi di Milano, queste le date degli appuntamenti instore:

Venerdì 13 ottobre – Milano @ Feltrinelli (P.zza Piemonte)  ore 18.30 

Sabato 14 ottobre – Varese @ Varese dischi ore 14.00 

Sabato 14 ottobre – Como @ Frigerio Dischi ore 17.00 

Domenica 15 ottobre – Lecco @ Discoshop ore 15.00 

Lunedì 16 ottobre – Roma @ Discoteca Laziale ore 17.30 

Martedì 17 ottobre – Bologna @ SEMM ore 18.30 

Mercoledì 18 ottobre – Verona @ Feltrinelli (via Quattro Spade) ore 18.00 

Giovedì 19 ottobre – Brescia @ Latteria Molloy ore 20.30 - in collaborazione con Feltrinelli Librerie

Venerdì 20 ottobre – Bergamo @ NXT Station (Piazzale degli Alpini) ore 21.00 - in collaborazione con Feltrinelli Librerie

Sabato 21 ottobre – Sondrio @ La pianola ore 16.00 

Lunedì 23 ottobre – Mestre @ Festival delle Idee Centro Culturale Candiani ore 18.30 - in collaborazione con Feltrinelli Librerie

Mercoledì 25 ottobre – Torino @ Oratorio San Filippo Neri ore 18.00 - in collaborazione con Feltrinelli Librerie

Sabato 28 ottobre – Perugia @ Sala dei Notari 

Lunedì 30 ottobre – Lugano @ RSI ore 20.00

Track List

  • La ballata del Mascheraio
  • Forsi
  • Crisalide (Le ali del falco)
  • Manoglia
  • La canzone che non c`&egrave;
  • Shandeme
  • Zia Nora
  • Ankainkoo
  • El Giuvanonn (Il becco del Merlo)
  • El Mekanik
  • Foglie al vento

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