
interviste
Davide Van De Sfroos El picador
Picchia ancora la musica di Davide Van De Sfroos. Come uno scarpone su un vecchio ponte di legno, come il martello di un minatore, come un'onda del lago. Ma soprattutto come il cuore di in uomo che sa ascoltare. I quindici nuovi colpi di "Pica!", forse troppi, hanno però ancora la forza di sorprendere per due semplici motivi: l'infinita capacità lirica, pur ispirandosi sempre ai suoi amati territori, e la continua ricerca di nuovi suoni, pur rimanendo legato in modo indissolubile alla tradizione americana. |
Mescalina:
"40 pass", una delle canzoni più belle
del disco, è la tua prima vera ballata pianistica. |
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Mescalina: "Minatore di Frontale" è invece uno dei pezzi più intensi. Davide Van De Sfroos: È il simbolo di "Pica!", del suo scavare, del picchiare, non solo con gli strumenti ma anche con la forza del cuore. Mescalina: Quanto i diversi chitarristi che hai usato nei dischi hanno influenzato le canzoni? Davide Van De Sfroos: Io penso che abbiano seguito il flusso sonoro che era già pronto, scavato come il letto di un fiume. Hanno cavalcato l'onda con gran mestiere. Mescalina: Dopo cinque album elettrici possiamo aspettarcene uno più intimo, per intenderci uno acustico alla Johnny Cash con Rick Rubin? Davide Van De Sfroos: È un qualcosa che è pronto a esplodere, che potrebbe accadere in qualsiasi momento. Ci penso da tempo. Mescalina: Quanto sei contento di questo disco? Davide Van De Sfroos: Dalla copertina all'ultima nota è tutto esattamente come lo volevo, sono molto sereno. Lo abbiamo fatto senza fretta, con i tempi giusti. Sia io che Alessandro abbiamo perso recentemente i nostri papà e c'è stata molta emozione. Non ne siamo stati condizionati perchè tante canzoni sono nate prima, ma è dedicato a loro. Mescalina: Alla fine quale canzone ti ha soddisfatto di più? Davide Van De Sfroos: Le canzoni son tutte come figli, però non posso negare di essere molto contento di come sia venuta "New Orleans". Poi mi piace molto "Retha Mazur" per il lavoro di Anga e anche "El puunt" per il suo tiro. Mescalina: Come sarà il concerto di Milano e come si è inserito Francesco Piu dopo Marco Fecchio e Jamie Dolce? Davide Van De Sfroos: Al concerto ci stiamo ancora lavorando, ma ci saranno molte sorprese. Francesco è un miracolo italiano, è giovane e lui ha tutti i suoni di cui ho bisogno. Si adatta a tutto, ha mille colori nei suoi strumenti. È stata una scelta voluta, non causale. Mescalina: A questo punto viene da chiedersi chi sarebbe De Sfroos senza il suo lago. Davide Van De Sfroos: È curioso, ma proprio in questi giorni, dopo averci scavato per anni ed essermi illuso di averlo capito, mi sono accorto che è stato il lago a scavare dentro di me. E quindi mi è quasi venuto da chiedermi cosa sarebbe il lago senza di me. Mescalina: Forse non avrebbe tutte queste canzoni … Davide Van De Sfroos: Forse sì, battute a parte però non saprei. Magari avrei fatto altro o forse il lago mi ha solo tirato fuori qualcosa che già c'era. Mescalina: Ma senza le sue onde e le sue ombre che ti inseguono non sopravvivi … Davide Van De Sfroos: Sì, perchè è facile girare il mondo sapendo che quella è casa tua. |