Il Grande Temporale<small></small>
Italiana • Canzone d`autore

Stefano Barotti Il Grande Temporale

2020 - La Stanza Nascosta

10/01/2021 di Marcello Matranga

#Stefano Barotti#Italiana#Canzone d`autore

Christian Verzelletti, che i lettori di più vecchia data di Mescalina ricorderanno certamente come una delle firme più intriganti della nostra testata, centrò con poche perfette parole la figura di Stefano Barotti al tempo del suo esordio discografico (Uomini in Costruzione, 2002). “Discende da una razza antica Stefano Barotti. La sua musica ha il DNA del cantautorato più genuino, quello che nel nostro paese rischia l’estinzione a forza di essere clonato e riprodotto come un qualunque bene di consumo. A qualcuno potrà sembrare un conservatore, perché non strizza l’occhio a soluzioni sonore, ad effetti di produzione né tantomeno ad impatti più o meno contaminati o programmati che fanno tanta tendenza. Le sue canzoni sono frutti di un lavoro svolto ancora con le mani e con il cuore. Una voce semplice, che ama cantare i risvolti della vita”.  Da allora sono trascorsi quasi due decenni fatti da quattro album, incluso quest’ultimo lavoro, a certificare che le parole di allora sono rimaste sostanzialmente intaccate da pericolose divagazioni. 

Barotti ha saputo mantenere alto il concetto di scrittura e, conseguentemente di una forma canzone che rimane saldamente ancorata al cantautorato classico, privo di banali rimandi ai “soliti” De Gregori and company, arricchendolo di una buona dose di deliziosa ironia come avviene nella convincente Mi ha telefonato Tom Waits, uno dei pezzi migliori di questa raccolta, che si avvale della presenza, tra gli altri di Veronica Sbergia e Max De Bernardi.

Il disco si apre con la title track, una canzone che narra di un amore che viene raccontato come un piccolo film diviso in tre parti, ed è come ritrovare una sorta di “Shelter From the Storm”, un rifugio sicuro dalla tempesta che infuria là fuori, con atmosfere che fanno sentire subito che la direzione è quella giusta. Painter Loser è una canzone autobiografica, ma anche drammaticamente attuale, che potrebbe essere ritagliata su tutte quelle categorie di lavoratori che hanno visto azzerata la loro attività a causa della pandemia.

Spatola e Spugna è un piccolo gioiello che parla di calcio, ma anche di lavoro, dove Paolo, il protagonista, è un operaio, precario. Tifoso dell’Inter e fidanzato con Silvia. Sogna un biglietto per una finale di Coppa Campioni, ma soprattutto sogna un lavoro sicuro. Canzone bellissima che in una programmazione radiofonica avrebbe i riscontri che merita. 

Tra Il Cielo e il Prato mette in evidenza l’amore di Stefano per i Beatles, arricchendo le atmosfere della canzone con due ospiti come James Haggerty al basso (Joe, Marc’s Brother, Autumn Defense, Josh Rouse), e la chitarra elettrica di Joe Pisapia (Joe, Marc’s Brother, KD Lang, The Westies). Aleppo è una toccante canzone di amore e speranza.

Toccante la seguente Stanotte ho fatto un sogno, che vede l’ultima registrazione alla chitarra fatta da Roberto Ortolan, musicista per lungo tempo nella Eccher Band di Massimo Bubula, che ci ha lasciato lo scorso Aprile. Trovo questa canzone di una bellezza assoluta, cinematografica, stesa su una melodia struggente. E poi la voce di Barotti completa la magia. Quando racconterò è un altro pezzo molto bello. Atmosfera particolare su una melodia che fa perno sulle note della chitarra resofonica ed acustica di Stefano, cui fa sponda il sax e clarinetto suonato da Vittorio Alinari.

Enzo si riallaccia alla figura di Jannacci. La canzone prende spunto dai ricordi di Barotti che dopo un concerto milanese, si fermava a dormire a casa di un suo amico che abitava nel palazzo dove alloggiava anche Jannacci. Al rientro, nel cuore della notte, i due cercavano la macchina di Enzo (una 127 rossa) e, una volta trovata, si fumavamo l’ultima sigaretta accanto alla vettura. Oltre al ricordo che ispira la canzone c’è, anche musicalmente, un richiamo a certe canzoni di Jannacci.

Marta è una canzone sul flagello della violenza sulle donne che spesso si tinge dei cupi colori dell’omicidio. La chiusura di questo splendido lavoro è affidata a Tutto nuovo, dove Barotti canta delle sensazioni provate nel momento in cui scopre di stare per diventare padre. Pezzo dolce ed ispirato, pieno di immagini che sono state simili per coloro che sono passati attraverso questa esperienza.  

Registrato tra l’Italia e gli Stati Uniti, l’album vede scorrere una serie incredibile di musicisti, che danno tutti un grande contributo alla riuscita di questo bellissimo lavoro. La produzione è nelle mani di Barotti stesso.

Uno dei dischi più belli dell’anno appena trascorso, ed un’occasione da non mancare per tutti coloro che da un disco cercano qualità e capacità di emozionarsi.

Track List

  • Il Grande Temporale
  • Painter Loser
  • Spatola e spugna
  • Tra il cielo e il prato
  • Aleppo
  • Stanotte ho fatto un sogno
  • Mi ha telefonato Tom Waits
  • Quando racconterò
  • Enzo
  • Marta
  • Tutto nuovo

Articoli Collegati

Stefano Barotti

Live Report del 27/05/2022

Recensione di Gianni Zuretti

Stefano Barotti

Intervista 01/05/2021

Recensione di Marcello Matranga

Stefano Barotti

Live Report del 15/06/2018

Recensione di Laura Bianchi

Stefano Barotti

Pensieri verticali

Recensione di Laura Bianchi

Stefano Barotti

Live Report del 11/04/2008

Recensione di Maurizio Pratelli

Stefano Barotti

Gli ospiti

Recensione di Luca Meneghel

Stefano Barotti

Intervista 03/06/2007

Recensione di Maurizio Pratelli

Stefano Barotti

Live Report del 24/05/2007

Recensione di Alfredo Del Curatolo

Stefano Barotti

Intervista 08/05/2006

Recensione di Maurizio Pratelli

Stefano Barotti

Live Report del 17/11/2005

Recensione di Simone Broglia

Stefano Barotti

Intervista 10/12/2003

Recensione di Christian Verzeletti

Stefano Barotti

Uomini in costruzione

Recensione di Christian Verzeletti