Stefano Barotti

live report

Stefano Barotti Como / L'Officina della Musica

27/05/2022 di Gianni Zuretti

Concerto del 27/05/2022

#Stefano Barotti#Italiana#Canzone d`autore

Non serviva certo questo concerto tenutosi a L’Officina della Musica di Como per confermare, almeno a noi che lo seguiamo dal 2003, che Stefano Barotti è uno dei migliori cantautori del nostro paese ma ne è valsa assolutamente la pena per un pubblico di suoi estimatori rivivere le emozioni che l’artista massese dispensa a piene mani ad ogni suo concerto, ancor più  è stato emozionante dopo questi due anni di stop della musica.

Barotti si è presentato in “agile” trio che, oltre a se stesso, ha proposto due giovanissimi,  splendidi musicisti - Fabio Angeli (basso) e Michelangelo Surdo (chitarra elettrica e ukulele) - e dobbiamo dire che la formazione funziona particolarmente bene, in quanto i musicisti riempiono ogni canzone in modo discreto ma cospicuo, tanto da farci ritenere che sia la  modalità giusta da perseguire per il futuro.

Il songwriter lunigiano ha composto una scaletta che ha toccato tutti i dischi sin qui prodotti (tranne che per Settembre, l’album sul vino), pescando maggiormente tra le molte perle contenute in quel capolavoro che è Pensieri Verticali (2014), un disco che avrebbe meritato attenzione e diffusione ben più marcata rispetto a quella riservatagli da appassionati e cultori della cosiddetta musica d’autore (si, uso questo termine divisivo perché è ora di riportarlo ai suoi fasti, gli “Autori” sono quasi scomparsi e quei pochi in grado di consegnarci  testi e forma canzone, sono una comunità sparuta.

Stefano possiede una scrittura intensa e una voce intrigante che entra sottopelle senza che ce ne accorgiamo, sono entrambe qualità che permettono di far uscire allo scoperto canzoni che “restano” nel tempo perché  toccano in profondità. Gli arrangiamenti proposti dal trio risultano raffinati, con pezzi di bravura dei due musicisti specie quelli sciorinati da Michelangelo nei suoi “solo” eleganti  ed evocativi.

Nell’intimo locale il contatto quasi fisico tra pubblico ed artista ha reso ancora più emotivamente fruibile il concerto e sono emerse e hanno emozionato prepotentemente canzoni come la meravigliosa  Rose di Ottobre  “Il mio amore si è messo le scarpe / Per partire o tornare non so / Il mio amore si è messo il cappotto / Per paura o per freddo non so / Il mio amore ha un altro alfabeto e non sa ballare”, o come  La RagazzaE dove Roma ricorda Parigi poco prima di un ponte / La ragazza una volta l'ho vista, ha sorriso più forte / E aveva le scarpe più belle del mondo / E aveva le scarpe più coraggiose del mondo” brani in cui poetica e melodia si allacciano in un connubio indissolubile e fascinoso. Il pubblico le canta e tributa in tal modo un caldo abbraccio a Stefano.

Altro brano richiesto ed eseguito Il Legno e le corde, metafora di un rapporto d’amore tra due persone che rievoca il legame stretto esistente  tra le corde e il legno della chitarra che sono si vicine ma non si toccano mai senza che intervenga chi le fa risuonare, in amore sarà Cupido?  “Lei aveva mani magre e polsi stretti / Come le spose perfette / Gli occhi curiosi e neri / Che sembravano due navi in partenza / E ridevo a sentirla parlare / E la sua lingua tra i denti / Mi ricordava un'estate lontana / Quando ancora mordevo le cose”

Barotti introduce i brani e le storie sottostanti con garbo e consumata empatia, come fa con Enzo, canzone dedicata a colui che l’artista ritiene il Maestro dei Maestri, per Stefano il più  influente tra i cantautori: Enzo Jannacci, “Enzo, passami a prendere / Con la tua 127 rossa /  Che mi è venuta voglia di scrivere Una canzone / Come un bimbo tira calci a un pallone”.

Non c’è dubbio Barotti ci sa fare con la composizione, è vero, è poco prolifico, 5 album in 20 anni ma, a detta sua, scrive canzoni quasi ogni giorno, chissà mai che anche lui come Bob Dylan e Neil Young un giorno tirerà fuori le bootleg series ?! Scherzi a parte il tour è iniziato, cercate le date, sarà una serata senza “brividi, brividi …” ma con belle canzoni.

Stefano Barotti chitarre e voce

Fabio Angeli basso e Michelangelo Surdo chitarra elettrica e ukulele.

Scaletta:

Piccola canzone - Gli ospiti (2007)
La ragazza – Pensieri verticali (2014)
Il grande temporale - Il grande temporale (2020)
Rose di ottobre - Pensieri verticali (2014)
Compositore di canzoni – Uomini in costruzione (2003)
L’uomo più curioso del mondo - Gli ospiti (2007)
Tutto nuovo - Il grande temporale (2020)
Blues del cuoco - Pensieri verticali (2014)
Vorrei essere - Pensieri verticali (2014)
Cuore danzante - Pensieri verticali (2014)
Enzo - Il grande temporale (2020)
Giudizio non ho - Pensieri verticali (2014)
Spatola e Spugna - Il grande temporale (2020)
Painter loser - Il grande temporale (2020)
Il legno e le corde - Uomini in costruzione (2003)
Forte dei Marmi - Uomini in costruzione (2003)