Motta La musica e ` finita
2023 - Sugar / Universal Music
Motta con La musica è finita ribalta nuovamente le carte in tavola. Nella band che lo accompagna entrano Whitemary (synth, elettronica) e Davide Savarese (batteria). Cambia anche il produttore, arriva Tommaso Colliva. E il disco è un crogiuolo di collaborazioni, alcune colgono meno di sorpresa (Emma Nolde e Giovanni Truppi) rispetto ad altre (Danno e Willie Peyote).
D’altro canto, le relazioni, il loro essere complicate e fondamentali, sono sempre state un elemento fondante nella scrittura e nella poetica di Motta. A cominciare dalla famiglia. Dopo Mio padre era comunista e Mi parli di te, con Alice Francesco omaggia sua sorella Alice. Un brano dalle sonorità spontanee, chiuso dal tenerissimo parlato di Giovanni Truppi.
E poi la moglie Carolina Crescentini, protagonista con Vinicio Marchioni dell’intenso video della title-track, elegantemente in bianco e nero. Il testo, scritto con Francesco Bianconi (Baustelle) è una riflessione sulla fine delle cose, un ballare sulle ceneri da cui poi risorgere. “Il mondo stacca l’elettricità” segna una cesura tra un prima e un dopo, un momento a partire dal quale nulla sarà più come prima.
Danno (Colle der Fomento) ha partecipato alla scrittura di Anime perse, il brano iniziale. Una cronaca di una relazione tossica (“Due anime perse nella stessa paura di riuscire/ad amare come fosse amore”) che si dissolve, come il synth che si insinua nelle note delle tastiere. Willie Peyote invece arricchisce Titoli di coda con versi che pesano come sassate : “Adesso è troppo presto per i titoli di coda/ Non sono i cento metri, è la fottuta maratona/ E dovete abituarvi, resterò qui per altri vent’anni/Come i puffi che c'hai, come i traumi/ Non è l'etica a salvarmi/ Non mi vendo perché non avete il cash per comperarmi”.
Se dal punto di vista sonoro si percepiscono luci e ombre, come se a volte ci fosse qualcosa non perfettamente a fuoco (ma con Motta è l’ascolto live la vera misura del potenziale dei brani), a livello di testi La musica è finita è una sorta di terapia condivisa, un inno alla Maledetta voglia di felicità nonostante “occhi un po' lucidi”. Una grande corsa per ritrovarsi, con sé stessi e gli altri, “per non perdersi mai più”.
Prossime date
09 novembre | Milano | Magazzini Generali
10 novembre | Torino | Hiroshima Mon Amour
11 novembre | Roncade (TV) | New Age
16 novembre | Firenze | Viper
17 novembre | Bologna | Estragon
23 novembre | Pozzuoli (NA) | Duel Beat
24 novembre | Ciampino (RM) | Orion
D’altro canto, le relazioni, il loro essere complicate e fondamentali, sono sempre state un elemento fondante nella scrittura e nella poetica di Motta. A cominciare dalla famiglia. Dopo Mio padre era comunista e Mi parli di te, con Alice Francesco omaggia sua sorella Alice. Un brano dalle sonorità spontanee, chiuso dal tenerissimo parlato di Giovanni Truppi.
E poi la moglie Carolina Crescentini, protagonista con Vinicio Marchioni dell’intenso video della title-track, elegantemente in bianco e nero. Il testo, scritto con Francesco Bianconi (Baustelle) è una riflessione sulla fine delle cose, un ballare sulle ceneri da cui poi risorgere. “Il mondo stacca l’elettricità” segna una cesura tra un prima e un dopo, un momento a partire dal quale nulla sarà più come prima.
Danno (Colle der Fomento) ha partecipato alla scrittura di Anime perse, il brano iniziale. Una cronaca di una relazione tossica (“Due anime perse nella stessa paura di riuscire/ad amare come fosse amore”) che si dissolve, come il synth che si insinua nelle note delle tastiere. Willie Peyote invece arricchisce Titoli di coda con versi che pesano come sassate : “Adesso è troppo presto per i titoli di coda/ Non sono i cento metri, è la fottuta maratona/ E dovete abituarvi, resterò qui per altri vent’anni/Come i puffi che c'hai, come i traumi/ Non è l'etica a salvarmi/ Non mi vendo perché non avete il cash per comperarmi”.
Se dal punto di vista sonoro si percepiscono luci e ombre, come se a volte ci fosse qualcosa non perfettamente a fuoco (ma con Motta è l’ascolto live la vera misura del potenziale dei brani), a livello di testi La musica è finita è una sorta di terapia condivisa, un inno alla Maledetta voglia di felicità nonostante “occhi un po' lucidi”. Una grande corsa per ritrovarsi, con sé stessi e gli altri, “per non perdersi mai più”.
Prossime date
09 novembre | Milano | Magazzini Generali
10 novembre | Torino | Hiroshima Mon Amour
11 novembre | Roncade (TV) | New Age
16 novembre | Firenze | Viper
17 novembre | Bologna | Estragon
23 novembre | Pozzuoli (NA) | Duel Beat
24 novembre | Ciampino (RM) | Orion
