Willie Peyote

interviste

Willie Peyote Otto domande a Willie Peyote, fra rap e stand up comedy

18/07/2022 di Gio Mentasti

#Willie Peyote#Italiana#Alternative

Incontrare telefonicamente Willie Peyote e' molto piacevole: l'artista torinese e' cordiale, disponibile, loquace, e le risposte sono esaurienti e ricche di riflessioni mai banali. Impegnato per tutta l'estate con il suo Pornostalgia Tour, ha trovato il tempo per rispondere alle nostre domande.
Fra le date, di grande interesse è quella del festival Soglianosonica: una due giorni di concerti organizzata in piazza Matteotti con il patrocinio del Comune di Sogliano al Rubicone (FC). La serata inaugurale di sabato 6 agosto vedrà protagonista appunto Willie Peyote, che porterà sul palco i brani del suo nuovo album Pornostalgia, uscito il 6 maggio per Virgin Records/Universal Music. Domenica 7 agosto toccherà invece a Samuele Bersani, che prosegue anche d'estate il tour del suo fortunato album Cinema Samuele.
Informazioni al seguente link: https://www.facebook.com/events/448094800394006/


D. Quali sono le differenze maggiori che hai riscontrato nella lavorazione dei tuoi dischi, e in che modo Pornostalgia differisce da quelli precedenti?


R. I dischi sono una diretta conseguenza del periodo in cui vengono scritti, composti e registrati, perciò cambiano anche in base al momento stesso in cui sono realizzati. Pornostalgia non sarebbe potuto uscire in un altro momento, perché è figlio dei due anni che l’hanno preceduto, e lo stesso vale per i miei album precedenti. Anche il modo di lavorare cambia spesso: ci sono dischi registrati più in sala prove, o altri con un diverso lavoro di produzione; la scelta del metodo varia in base al gusto personale legato al momento della creazione. Quello che però cambia maggiormente è ciò che viene raccontato, perché è strettamente legato ai sentimenti che portano alla scrittura dei brani.

D. Quali sono state le tue ispirazioni principali nella creazione di Pornostalgia?

R. Alcuni dei miei artisti di riferimento sono altri rapper, come Mac Miller, Kendrick Lamar, J Cole e Tyler The Creator, ma per questo disco ho ascoltato anche molto rap inglese. Un’altra forma artistica, non musicale, che mi ha molto ispirato è la stand up comedy e gli spettacoli comici in generale; non è un caso che nel disco ci siano anche delle tracce con Emanuela Fanelli e Michela Giraud.

D. A questo proposito, come nascono le collaborazioni?

R. Sono fortunato che, oltre ad essere artisti che stimo, le persone con cui ho collaborato in questo disco sono anche persone con cui condivido un rapporto umano, e quindi è più facile; con molte di queste ho anche avuto modo di confrontarmi sui temi dei brani anche davanti ad una birra, in modo molto naturale. La scelta stessa delle collaborazioni non è mai dettata dal mercato, ma da un rapporto di stima reciproca già esistente.

D. I tuoi brani sono densi di citazioni: come scegli quali inserire?

R. A volte mi trovo a scrivere e mi viene in mente che qualcuno ha già scritto o pensato ciò che stavo per dire in un modo migliore del mio, quindi è giusto fare una citazione diretta quando una cosa è già stata detta. In altri casi, un ragionamento mi porta a ricordare una citazione o viceversa. Amo molto il citazionismo e trovo che sia un bel collegamento fra ciò che si fa e ciò che ci ha cresciuti e ci ha ispirati a fare questo lavoro; è anche un modo per capire da dove nascono le ispirazioni.

D. Qual è il verso dell'album di cui sei più soddisfatto e per quale motivo?

R. Non saprei, non ci sono davvero delle frasi nello specifico, anche perché variano con il tempo. Sto cercando di scrivere il meglio possibile, quindi tutto sommato sono abbastanza soddisfatto di tutto; al tempo stesso, appena esce un disco, lo rifarei tutto diverso. Se dovessi scegliere una cosa su tutte direi Sempre lo stesso film: è un brano a cui sono molto legato per tanti motivi, anche personali.

D. In un brano del disco Sindrome di Tôret, di cinque anni fa, ossia Avanvera, dici che andresti a Sanremo perché è facile convincere chi è già d'accordo. Quando hai partecipato al Festival, sei andato con questo spirito o l’hai avvicinato diversamente? In che modo lo hai vissuto, e come questo ti ha cambiato, se senti che lo abbia fatto?

R. Oltre ad avere acquisito conoscenze professionali tecniche, perché stare su un palco del genere e vedere quella situazione dietro le quinte ti insegna cose che non sapevi, sono entrato e uscito uguale. Sono sempre la stessa persona, e il disco dopo Sanremo dimostra che non sono cambiato, né che mi interessa cambiare, come non mi interessa neppure allargare per forza il pubblico. Sono stato a Sanremo perché era il momento giusto per dire certe cose, e perché era l’unico palco che suonava nel 2021. Credo infatti che non sia il palco che influenza l’artista, ma l’artista che sceglie cosa fare del palco; sono andato con questo spirito e infatti dopo la mia musica è rimasta la stessa. Non ho nemmeno avuto paura di poter essere cambiato, perché credo che abbiamo un controllo sulle cose: vieni cambiato se ti lasci cambiare, al contrario, se approcci una situazione con una forma precisa, ne esci con la stessa forma. Non è un tritacarne come si pensa.

D. I riferimenti a temi politici e sociali non mancano nei tuoi testi: c’è qualcuno in Italia al momento da cui ti senti rappresentato?

R. No, non cerco nemmeno rappresentanza politica, né mi piace la politica in questo senso. Cerco di affrontare determinati temi, perché fanno parte della vita di tutti noi e alcuni secondo me spesso vengono trattati in modo sbagliato: lavoro, salute mentale, comunicazione in generale. Questo non vuol dire che sia interessato alla politica partitica o quella istituzionale e rappresentativa, anche se di volta in volta, da elettore, cerco chi mi rappresenta di più. Però no, ad oggi non mi sento rappresentato da nessun partito.

D. Ora che è possibile fare concerti “come prima”: com’è tornare sul palco?

R. È bello, molto bello. Abbiamo già fatto alcune date in città in cui non andavamo da un po’, e c’erano anche alcuni concerti da recuperare dal 2020, con persone che hanno comprato il biglietto due anni fa; è bello sapere che, anche dopo tutto questo tempo, ci siano persone che sono rimaste affezionate al progetto e sono venute lo stesso. Suonare davanti a gente che può ballare e saltare, oltre che cantare, è una bella situazione, soprattutto perché noi abbiamo un approccio molto fisico al live ed è importante che anche il pubblico lo possa vivere allo stesso modo.

Allora, arrivederci in una delle prossime date del tour!

Eccole:

19 LUGLIO 2022 MILANO Ippodromo Snai San Siro

23 LUGLIO 2022 MARINA DI CAMEROTA (SA) Meeting Del Mare

29 LUGLIO 2022 GRADISCA D’ISONZO (GO) Castello

06 AGOSTO 2022 SOGLIANO AL RUBICONE (FC) SoglianoSonica

16 AGOSTO 2022 BRESCIA Festa di Radio Onda D’Urto

21 AGOSTO 2022 MOLA DI BARI (BA) Locus Festival

22 AGOSTO 2022 GALLIPOLI (LE) Parco Gondar

30 SETTEMBRE 2022 TREZZO SULL’ADDA (MI) Live Club.

 Foto di Chiara Mirelli.