Non avevo ancora avuto tempo di soffermarmi su questo nuovo album di
Glen Hansard, autore che per qualche ragione mi è sempre "sfuggito", catturandomi a sprazzi. Una discografia frastagliata tra quella personale, quella con i
Swell Season ed i
Frames che ha contribuito a farmi perdere il focus sul musicista. Ma quando un disco come
Between Two Shores parte con attacco
R&B come quello che sprigiona
Roll on Slow, beh, c'è poco da dire, e conviene lasciarsi cullare dalle note di un disco che, giusto per mettere in chiaro subito il concetto finale, è un vero gioiello. Un disco questo dove le atmosfere sono diverse, ma rimandano tutte a grandissimi autori che hanno avuto un peso ed una influenza non di poco conto nella vita di Hansard. Ascoltate la mirabolante
Wreckless Heart che sembra un richiamo all'immenso
Joe Henry di
Shuffletown, con quel suo andamento lento dominato da una tromba che ti costringe a capitolare in un batter d'occhio, consegnandoci un pezzo semplicemente memorabile. Ma c'è anche il
Boss dei momenti migliori come quello appare sullo sfondo della bellissima
Why Woman. Ed in questo viaggio permeato di magia, ecco stagliarsi la figura di
Van Morrison che viene richiamata struttura della canzone con la parte finale delle strofe ripetute più volte. Ma anche
Setting Forth è debitrice della scrittura Morrisoniana (anni settanta), una canzone bellissima in cui il pianoforte domina la scena senza invadenze, per lasciare spazio all'entrata in lontanaza del violino di
Rob Moose, e dove il drumming di Brian Blade (uno che ha passato la vita al fianco di gente come
Wayne Shorter,
Bob Dylan e decine d'altri), è preciso e determinante.
La pelle d'oca arriva con una
Lucky Man che ti fa sprofondare in un oceano di dolcezza e stupore. Come si fa a scrivere una canzone così bella è qualcosa che non si può spiegare. Bisogna acoltare e basta. Una canzone d'amore, che si sviluppa senza banalità e stucchevolezze. Un fine incastro di strumenti sui quali domina la voce di Glen. I passaggi di pianoforte e tromba sono di una bellezza inaudita. Basterebbe forse una canzone del genere per correre ad acquistare questo disco. Confesso, mi sono emozionato nel sentirla.
One Of Us Must Lose mantiene alto il tasso emozionale, un'altro pezzo delizioso. Appaiono gli archi in Y
our Heart's Not In It, ma l'atmosfera complessiva non muta, segno che la scrittura di queste canzoni è stata piuttosto omogenea, pur se dilatata nel tempo, visto che questo pezzo era già apparso negli show del nostro fina dal 2013. Chiude questo bellissimo album
Time Will Be The Healer. Il tempo lenisce le ferite, le delusioni, i dolori, lasciandoti quel retrogusto amaro che non viene cancellato mai definitivamente.
Registrato ai
Black Box Studios non lontano da Angers (Francia), e prodotto dallo stesso Hansard, B
etween Two Shores è un disco dal quale risulta difficile staccarsi. Perfetto per ascolti notturni, un lavoro che emana profumi intensi, semplicemente meraviglioso.