Between Two Shores<small></small>
Rock Internazionale • Rock

Glen Hansard Between Two Shores

2018 - Anti-

11/03/2018 di Marcello Matranga

#Glen Hansard#Rock Internazionale#Rock

Non avevo ancora avuto tempo di soffermarmi su questo nuovo album di Glen Hansard, autore che per qualche ragione mi è sempre "sfuggito", catturandomi a sprazzi. Una discografia frastagliata tra quella personale, quella con i Swell Season ed i Frames che ha contribuito a farmi perdere il focus sul musicista. Ma quando un disco come Between Two Shores parte con attacco R&B come quello che sprigiona Roll on Slow, beh, c'è poco da dire, e conviene lasciarsi cullare dalle note di un disco che, giusto per mettere in chiaro subito il concetto finale, è un vero gioiello. Un disco questo dove le atmosfere sono diverse, ma rimandano tutte a grandissimi autori che hanno avuto un peso ed una influenza non di poco conto nella vita di Hansard. Ascoltate la mirabolante Wreckless Heart che sembra un richiamo all'immenso Joe Henry di Shuffletown, con quel suo andamento lento dominato da una tromba che ti costringe a capitolare in un batter d'occhio, consegnandoci un pezzo semplicemente memorabile. Ma c'è anche il Boss dei momenti migliori come quello appare sullo sfondo della bellissima Why Woman. Ed in questo viaggio permeato di magia, ecco stagliarsi la figura di Van Morrison che viene richiamata struttura della canzone con la parte finale delle strofe ripetute più volte. Ma anche Setting Forth è debitrice della scrittura Morrisoniana (anni settanta), una canzone bellissima in cui il pianoforte domina la scena senza invadenze, per lasciare spazio all'entrata in lontanaza del violino di Rob Moose, e dove il drumming di Brian Blade (uno che ha passato la vita al fianco di gente come Wayne Shorter, Bob Dylan e decine d'altri), è preciso e determinante. 

La pelle d'oca arriva con una Lucky Man che ti fa sprofondare in un oceano di dolcezza e stupore. Come si fa a scrivere una canzone così bella è qualcosa che non si può  spiegare. Bisogna acoltare e basta. Una canzone d'amore, che si sviluppa senza banalità e stucchevolezze. Un fine incastro di strumenti sui quali domina la voce di Glen. I passaggi di pianoforte e tromba sono di una bellezza inaudita. Basterebbe forse una canzone del genere per correre ad acquistare questo disco. Confesso, mi sono emozionato nel sentirla. One Of Us Must Lose mantiene alto il tasso emozionale, un'altro pezzo delizioso. Appaiono gli archi in Your Heart's Not In It, ma l'atmosfera complessiva non muta, segno che la scrittura di queste canzoni è stata piuttosto omogenea, pur se dilatata nel tempo, visto che questo pezzo era già apparso negli show del nostro fina dal 2013. Chiude questo bellissimo album Time Will Be The Healer. Il tempo lenisce le ferite, le delusioni, i dolori, lasciandoti quel retrogusto amaro che non viene cancellato mai definitivamente. 

Registrato ai Black Box Studios non lontano da Angers (Francia), e prodotto dallo stesso Hansard, Between Two Shores è un disco dal quale risulta difficile staccarsi. Perfetto per ascolti notturni,  un lavoro che emana  profumi intensi, semplicemente meraviglioso. 

 

 

Track List

  • Roll On Slow
  • Why Woman
  • Wheels On Fire
  • Wreckless heart
  • Movin` On
  • Setting Forth
  • Lucky Man
  • One Of Us Must Lose
  • Your Heart`s Not In It
  • Time Will Be The Healer

Articoli Collegati

Glen Hansard

Live Report del 30/06/2024

Recensione di Giovanni Sottosanti

Glen Hansard

Live Report del 12/11/2023

Recensione di Giovanni Sottosanti

Glen Hansard

All That Was East Is West of Me Now

Recensione di Laura Bianchi

Glen Hansard

Live Report del 01/07/2023

Recensione di Giovanni Sottosanti

Glen Hansard

Live Report del 12/11/2019

Recensione di Giovanni Sottosanti

Glen Hansard

Live Report del 26/07/2019

Recensione di Laura Bianchi

Glen Hansard

This Wild Willing

Recensione di Laura Bianchi

Glen Hansard

Didn`t he ramble

Recensione di Laura Bianchi

Glen Hansard

Live Report del 06/07/2013

Recensione di Laura Bianchi

Glen Hansard

Live Report del 20/02/2013

Recensione di Laura Bianchi

Glen Hansard

Live Report del 18/07/2012

Recensione di Laura Bianchi