![Live At Rockwood Music Hall<small></small>](/foto/musica/recensioni/big/1295-james-maddock-live-at-rockwood-music-hall-20110423124259.jpg)
James Maddock Live At Rockwood Music Hall
2011 - Casa Del Fuego / IRD
Invece il nostro dimostra di avere chiara la visione delle cosa da fare.
Pensare di far uscire uscire un disco registrato dal vivo che presenta praticamente il disco precedente in studio può sembrare scelta illogica.
Nulla di tutto ciò.
Questo eccellente Live At Rockwood Music Hall ha tutte le ragioni di esistere.
Costituisce innanzi tutto la prova che le qualità palesate dal nostro in studio non sono frutto di un abbaglio. Maddock la stoffa ce l´ha, e la dimensione live, con la band, tende ad esaltarla.
I pezzi si dilatano e si lasciano andare a "code" strumentali piacevolissime.
La struttura dell´album pesca a piene mani dal Sunrise, con due eccezioni.
La prima è una spettacolare ed infinita Never Ending, appunto, che potrebbe essere figlia di un Steve Forbert, quello dei primi due album per intenderci, o di uno Springsteen in versione live quando il pianoforte di Roy Bittan dettava legge e costutiva perno fondamentale delle canzoni del Boss.
Questa è una delle tracce che componevano il disco dei Wood.
L´altra è la splendida Like An Old Song, un gioiellino inedito fino ad ora che brilla di luce propria.
Ma se non siete ancora convinti andate ad ascoltarvi la chilometrica title track del lavoro precedente, tenue e dolcissima, cantata e suonata quasi in punta di piedi, o la sfavillante Dumbed Down che non pare voler mai finire prima di suggellare il trionfo finale di un album tanto bello quanto irrinunciabile.
Notevole la band che accompagna Maddock, che si conferma essere composta dagli stessi musicisti, che apparivano in Sunrise On Avenue C, ribadendone l´assoluta caratura.
Tra i live album dell´anno.