
Certo in questi anni c’è sempre stata una intensa attività live con oltre 100 concerti ogni anno, ci sono stati parecchi dischi tra live, cover, riletture, collaborazioni ( La Macina, Daniele Biacchessi, Massimo Priviero, Gaetano Liguori) ma gli amanti della band aspettavano sempre un nuovo lavoro di inediti, che ora è finalmente nel nostro lettore.
Con i fondi raccolti hanno potuto fare le cose per bene, registrazioni in USA con una bella produzione di Jono Manson, una ricca strumentazione che vede ad accompagnare i fratelli Severini Charlie Cinelli, basso e contrabbasso, Marzio Del Testa, batteria e percussioni, e molti ospiti di qualità come Jason Crosby, piano,violino e tastiere, John Egenes, mandolino, banjo e pedal steel, Brant Leeper, organo e fisarmonica, Garth Hudson fisarmonica, Eric Ambel chitarra elettrica, una sezione fiati di lusso, quella di Bruce Springsteen, e addirittura in un brano la presenza di un’intera orchestra, una splendida copertina, che per certi aspetti ricorda quella dei Basement tapes, con belle foto e ricco booklet almeno nella limited edition inviata a tutte le 1.186 persone, tutte citate nel libretto, nella veste di co-produttori.
In questi nuovi undici brani dei fratelli Severini non ci sono più l’irruenza e la rabbia giovanile, ci sono meno chitarre e viene dato più spazio a vari tipi di tastiere, ai fiati e altri strumenti, sono privilegiate le atmosfere più rilassate, le ballate, i momenti struggenti e melanconici, la poetica, la saggezza, ma non mancano mai entusiasmo, passione e quei sani principi e valori, di onestà, di impegno civile e sociale, di denuncia, insomma i Gang sanno sempre, anche a distanza di molti anni, da che parte stare.
La title track Sangue e cenere apre questo nuovo lavoro ed è il brano rock che ben rappresenta il nuovo corso di Marino e Sandro, Non finisce qui è una ballata di denuncia e rabbia per le troppe morti impunite dovute all’amianto “… e polvere d’amianto prima ti avvelena il sangue poi diventa cancro …” , la successiva Alle barricate è invece uno scatenato ed epico combat-rock con venature irish, omaggio alla resistenza della città di Parma che nel 1922 respinse per cinque giorni i fascisti, vero nuovo inno per i concerti dei Gang.
Ci sono due brani che ci ricordano la terribile guerra negli anni ’90 nella ex- Jugoslavia, Gli angeli di Novi Sad lungo, toccante ed emozionante brano con L’Orchestra Pergolesi diretta dal Maestro Stefano Campolucci e la splendida Più forte della morte è l’amore, omaggio a Gabriele Moreno Locatelli, religioso e pacifista dei Beati Costruttori di Pace ucciso da un cecchino a Sarajevo, uno dei veri eroi e Giusti di quest’epoca, calda ballata ricca di soul con la sezione dei fiati in grande spolvero .
La Resistenza ritorna in Ottavo chilometro, delicata, poetica e nostalgica ballata per “… partigiani una volta, partigiani per sempre …” con una deliziosa fisarmonica di Garth Hudson e non mancano temi più attuali come in Marenostro, lunga struggente invocazione, quasi una preghiera, per quei disperati che arrivano e spesse volte muoiono, nelle traversate coi barconi dall’Africa.
Da segnalare il primo singolo Nel mio giardino, brano rock-soul, insolitamente “nero” per i Gang, con un grande uso dei fiati che qui conducono decisamente la danza, e Perché Fausto e Iaio, dove con suoni potenti, hammond in evidenza, due lap steel, i Gang ci regalano un altro brano epico da cantare ai loro concerti, in ricordo dei due ragazzi uccisi da cinque anonimi sicari fascisti nella Milano degli anni ‘70 ( a proposito non perdetevi il bel libro che Daniele Biacchessi ha dedicato alla loro vicenda ).
Uno splendido lavoro che ci riporta, dopo oltre venti anni, ai grandi fasti di due capolavori come Le radici e le ali e Storie d’Italia, un disco suonato e arrangiato (e sì, si sente la presenza di Jono Manson) alla grande, con testi che lasciano sempre il segno e che fanno riflettere, un album che ci pervade totalmente.
Abbiamo bisogno dei fratelli Severini, fanno parte di quelle necessità fondamentali, come pane, giustizia e libertà, abbiamo bisogno di loro, di questo potente antidoto contro le banalità e le superficialità della vita, il razzismo dilagante, la guerra, la perdita di memoria storica .
Ora e sempre Gang!