Paolo Ronchetti

special

Paolo Ronchetti Il video di (Cosa devo fare) Quando piove forte in anteprima

25/02/2024 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Paolo Ronchetti#Italiana#Folk

Dal primo album del cantautore, gia' attivo in tanti progetti e concerti in vari generi diversi, un video e un brano apparentemente allegro, tra power-pop e folk-rock, che ci e si interroga su cosa fare quando piove forte, quando c'e' un momento di stasi o difficolta'. Affidarsi alle passioni e alle relazioni che salvano, recuperare le attivita che si rimandano sempre, o lasciarsi andare alla corrente?
 “Dopo più di quarantacinque anni passati a cantare e suonare in centinaia di concerti con infiniti brani e generi in repertorio è arrivato il momento di cantare qualcosa di profondamente mio”: così annuncia il suo primo album il navigato musicista e cantautore Paolo Ronchetti (già nei Gobar, al fianco di Evasio Muraro, Jama Trio, attivo in centinaia di live e decine di progetti come leader, sideman o coordinatore di omaggi, ecc.), entrato da poco nel roster di Delta Records & Promotion appunto per la distribuzione e la promozione e firma di Mescalina da oltre dieci anni. Il disco si intitola Cose da fare, e sarà pubblicato in digitale, cd e vinile numerato ad aprile 2024; prodotto da Michele Anelli e mixato da Taketo Gohara, è un progetto in qualche modo collettivo, condiviso con amici e parenti, musicisti di sempre, come le nipoti e i nipoti, reali e “acquisiti”, della band Uncle Nephew’s, con cui Ronchetti suona da 17 anni (quando i giovani avevano 15 anni). Il lavoro comprenderà dieci canzoni cantate e registrate per lo più in presa diretta, dieci brani che “gli assomigliano”: “piene di passioni e riferimenti; canzoni nate per essere suonate soli con una chitarra come per essere arricchite da arrangiamenti che rispecchiano tutto il suo essere onnivoro e appassionato ascoltatore e musicista”.

Si tratta ancora di “una canzone d’autore che deve a mille autori e musicisti riferimenti ormai parte del suo DNA”, di “Canzoni che sanno di libri e cinema ma soprattutto che sanno di pezzi di vita personale e passione intima e trattenuta. Canzoni che devono molto a una voce che non ha paura di appoggiarsi morbida tra gola e cuore; canzoni che suonano intime e personali ma non rinunciano ad essere talvolta taglienti e nervose. […] Canzoni che sanno di smarrimento, felicità, perdita, vita. Canzoni che sanno cosa sia il tempo che passa e quanto questo tempo sia prezioso”.

Tra questi brani, il primo singolo è (Cosa devo fare) Quando piove forte, di cui vi presentiamo in anteprima il videoclip, diretto da Francesco Zucchetti (Noraneko Produzioni).

La canzone si nutre di varie ispirazioni, come fili sottili che hanno composto poi una trama originale. Per quanto riguarda la musica, tra i riferimenti c’è la versione dei Los Lobos di I Wan'na Be Like You (The Monkey Song), composta dai fratelli Robert e Richard M. Sherman nel 1967 per il film d’animazione Disney Il libro della giungla con una melodia quasi Dixieland. La cover del gruppo chicano presenta deliziose chitarre acustiche e la voce elegante ed evocativa del sax a fare da vera colonna del pezzo. Quello di (Cosa devo fare) Quando piove forte, unico brano apparentemente allegro e quasi power pop del disco di Ronchetti, è infatti un folk-rock brillante, illuminato da sax e cori femminili, con inserti brillanti di chitarra elettrica.

Il testo ha avuto invece come spunti di partenza il libro di Patti Smith L’anno della scimmia e il film-documentario del 2018 di Roberto Minervini Che fare quando il mondo è in fiamme? (What You Gonna Do When the World's on Fire?). Il primo racconta un 2016 di “miserie della situazione politica americana”, bilanci, malattie che colpiscono i punti di riferimento di una vita (Sandy Pearlman e Sam Shepard, alle prese con la SLA) e dolorose separazioni; il secondo, presentato alla 75° Mostra del cinema di Venezia, si concentra su eventi violenti dello stesso anno, una serie di omicidi che scossero la comunità afroamericana di Baton Rouge, in Lousiana, mentre sullo sfondo è narrata la protesta delle New Black Panthers dopo il linciaggio di due giovani nel Mississippi.

L’interrogativo implicito nel titolo della canzone si fa, così, universale e personale: cosa fare nei momenti in cui piove forte? Nei momenti complicati di pausa forzata, di stasi, difficoltà, sconforto, forse pericolo? Recuperare il tempo perduto, dedicarsi alle attività che si rimandano sempre, alle passioni che ci tengono in vita, ancorarsi alla cultura e ai libri che indicano la vita, concentrarsi sulle relazioni che contano, o arrendersi alla corrente?

Nel video si parte da una campagna brulla e fangosa, dalle trame nere dei rami nel cielo, per arrivare ad altre immagini didascaliche, rispetto ai versi, e insieme simboliche, come la sedia solitaria della copertina, una ruota, un remo, casse di legno, anelli di fidanzamento, vinili di Tom Waits, il bucato da stendere, libri che spaziano da Jukebox all'idrogeno di Allen Ginsberg e da I sotterranei di Jack Kerouac alle canzoni di Bob Dylan e Piero Ciampi, appunti di storia, scarpe, un calendario, una corda, ecc. Si alternano così malinconia e sorrisi, vie di fuga nel quotidiano, nei suoi piccoli riti, oggetti che rappresentano una sorta di relitti, o dei salvagenti a cui aggrapparsi, strumenti che travolgono, oppure che salvano dal lasciarsi andare e abbandonarsi all'oblio e autodistruzione.

Una figura femminile fa da trait d'union nel video, quasi come fosse una novella Beatrice, un “visiting angel” e una guida a portare conforto; nel finale abbraccia lo stesso cantautore, che guarda dritto in camera, verso lo spettatore, quasi mettendo ulteriormente a nudo il disorientamento della canzone, che però non si dipana con passo malinconico, ma appunto assume forme coinvolgenti, sostenuta dalla batteria, in bell'evidenza soprattutto nel ritornello, e accarezzata dalle chitarre acustiche.

Nel videoclip sono presenti i nipoti e le nipoti (sempre anagrafici e acquisiti, che suonano nel brano) di Ronchetti, che suonano nel brano, sua moglie Paola Prandini, il produttore Michele Anelli e altri parenti e amici (come Claudio Mariani, che gestisce la sezione cinema di Mescalina e Andrea Rossi, pure nostra ex-penna), a conferma appunto di questa natura corale e famigliare del lavoro, che chiama a raccolta gli affetti più cari per dare finalmente voce, suono e volto alle canzoni del cantautore nel suo atteso disco d’esordio, curato come raffinato artigianato del cuore.

Buon ascolto e buona visione!



Crediti video
Produzione: Noraneko Produzioni
Regia e montaggio: Francesco Zucchetti
Fotografia: Francesco Salemme
Assistente operatore: Arianna Tavelli
Make-up: Maddalena De Vito
Props: Luigi Napolitano
Con Rossana Romita.
Paolo Ronchetti e, in ordine di apparizione: Mara Cerutti, Gianmario Cirocco, Federica Diana e Michele Anelli, Giulia Melgrati, Sara Rapino e Laura Ceriotti, Stefano Paludetto, Francesco Paludetto, Andrea Rossi, Pietro Girgenti, Gabriele Paludetto, Luigi "Napo" Napolitano, Paola Prandini, Roberto Rossi, Roberto Paludetto, Claudio Mariani.


Biografia

Paolo Ronchetti nasce a Milano il 4-6-1962, dove frequenta l’Istituto D’arte Beato Angelico. Lì si appassiona anche di musica e, assieme a cantautori e rock, si innamora del primo punk sino a formare assieme a compagni di scuola, ad inizio 1978, la sua prima (punk) band, gli Hogs, che durano lo spazio di un semestre scolastico. Da lì in poi si susseguono 45 anni in cui, come cantante e chitarrista, Paolo Ronchetti sperimenta musica a 360 gradi: polifonia, alternative (ma anche mainstream), jazz, avanguardia, improvvisazione radicale, canzone d’autore italiana e internazionale, soul, R&B e più o meno tutto ciò che sta all’interno degli spazi vuoti tra tutti questi generi, compresi i laboratori musicali all’interno del suo lavoro di educatore. Il tutto suonato con centinaia di live e decine di progetti come leader, sideman o coordinatore di progetti speciali ed omaggi. Tra i progetti più importanti degli ultimi 20 anni ci sono il trio vocale dei Gobar che ha lavorato su una rilettura acustica ricercata e potente del repertorio punk, pre-punk e post punk UK e Usa (anche in spettacoli e presentazioni dei libri dedicati da Marco Denti a Ronald Regan e Margaret Thatcher); con i Gobar partecipa a tre lavori di Evasio Muraro (O tutto o l’amore - 2010; Controtempo - 2013; e il brano E se ci diranno nella raccolta Sulle labbra di un altro dedicato a Luigi Tenco e presentato in quartetto dal vivo alla Sala Stampa del Premio Tenco 2012). Da solista registra, assieme a Marcello Milanese, il duetto Strength con il Jama Trio all’interno del loro esordio 11.11. Poi, tra il 2011 e il 2019 porta in giro uno spettacolo sul primo Jannacci (Andavo a Rogoredo - Un Quasi Spettacolo Su Jannacci e Milano) con esibizione, nel 2013, anche con la band di Jannacci e un omaggio a Tom Waits con i Tom The Cat con cui partecipa per due anni al Buscadero Day (2015 e 2017) e per due anni al Townes Van Zandt international Festival (2016 e 2018). Dal 2010 Paolo è stato una delle anime musicali che ruotavano intorno al negozio di Dischi e libri Zig Zag di San Donato Milanese dove per anni ha animato presentazioni ed omaggi sia da solista che alla testa di piccoli ensemble progettati per l’occasione.

Oltre che bulimico cantante/musicista, Paolo è anche ascoltatore appassionato di musica dalla A degli …A Toy Orchestra alla Z di John Zorn di cui è tra i più grandi conoscitore e collezionista non solo italiani. Da più di trent’anni frequenta assiduamente festival di cinema e sale cinematografiche. Scrive da più di un decennio di musica e cinema su Mescalina.it.

Cose da fare è il suo primo album in assoluto: un album in qualche modo “famigliare” in quanto la maggior parte dei musicisti presenti suonano assieme a lui in vari progetti da più di metà della loro, e della sua, vita. Dal 2007 ci sono i nipoti e i loro compagni e compagne delle superiori, ora abbondantemente trentenni, con cui suona dalla loro minore età negli Uncles Nephew’s; ci sono i musicisti dei No Project con cui suona dal 1985 jazz e musica affine. Ci sono poi gli amici e i musicisti che sono intervenuti per i due brani in trio.

Credits del brano:
Paolo Ronchetti: voce e chitarra classica
Francesco Paludetto
: basso
Pietro Girgenti: batteria
Gabriele Paludetto: chitarre acustiche e cori
Roberto Rossi: chitarre elettriche
Napo (Luigi Napolitano): sax baritono e tenore in Cosa devo fare
Sara Rapino, Giulia Melgrati e Laura Ceriotti: voci

Testo e musica di Paolo Ronchetti
Arrangiamento di Paolo Ronchetti con la collaborazione di tutti musicisti.
Prodotto da Michele Anelli
Registrato da Antonio Polidoro al Blap Studio di Milano nel gennaio 2023 e da Michele Anelli allo Streetcore di Talonno di Invorio tra agosto 2022 e giugno 2023
Mixato da Taketo Gohara con il Mobilis In Mobili tra luglio e settembre 2023
Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà tra luglio e settembre 2023
Progetto grafico di Annalisa Castelli
Foto di copertina di Francesco Salemme
Progetto e regie video di Francesco Zucchetti