Ryan Adams Everybody knows ep
2007 - Lost Highway
Pareva strano che in questo 2007 Ryan Adams avesse pubblicato “solo” un disco. E difatti ecco arrivare questo Ep, pubblicato anche in una versione leggermente diversa intitolata “Follow the lights”.
Trattandosi di Ryan Adams, l’Ep è composto da ben otto canzoni, quasi un album, giusto per avere qualcosa da “regalare” ai fans in questo periodo natalizio.
Al di là della title-track, presentata nella stessa versione già sentita su “Easy tiger”, il motivo di interesse sta nelle due nuove canzoni, “Follow the lights” e “My love for you is real”, incise per la serie tv americana “October road” che andrà in onda sull’ABC. Entrambi i pezzi confermano le qualità di Adams in veste di Neil Young docile e l’apporto dei Cardinals, band ormai perfetta nel fornirgli quei luccichii country-rock di cui la sua voce ha bisogno.
La cosa più curiosa della scaletta è comunque una inattesa cover di “Down in a hole” degli Alice in Chains, che diventa una ballata desolata con i tocchi abbacinati della steel.
Per il resto ci sono una “Blue hotel”, recuperata dal disco con Willie Nelson (“Songbird”), e altri tre pezzi ripresi dagli ultimi dischi, tutti in nuove versioni live in studio che però non si discostano sostanzialmente da quanto già sentito.
Nonostante l’abbondanza e il buon mestiere di Ryan Adams, questo “Everybody knows” è un dischetto trascurabile, composto per lo più di materiale noto. “Everybody knows”, appunto.
Trattandosi di Ryan Adams, l’Ep è composto da ben otto canzoni, quasi un album, giusto per avere qualcosa da “regalare” ai fans in questo periodo natalizio.
Al di là della title-track, presentata nella stessa versione già sentita su “Easy tiger”, il motivo di interesse sta nelle due nuove canzoni, “Follow the lights” e “My love for you is real”, incise per la serie tv americana “October road” che andrà in onda sull’ABC. Entrambi i pezzi confermano le qualità di Adams in veste di Neil Young docile e l’apporto dei Cardinals, band ormai perfetta nel fornirgli quei luccichii country-rock di cui la sua voce ha bisogno.
La cosa più curiosa della scaletta è comunque una inattesa cover di “Down in a hole” degli Alice in Chains, che diventa una ballata desolata con i tocchi abbacinati della steel.
Per il resto ci sono una “Blue hotel”, recuperata dal disco con Willie Nelson (“Songbird”), e altri tre pezzi ripresi dagli ultimi dischi, tutti in nuove versioni live in studio che però non si discostano sostanzialmente da quanto già sentito.
Nonostante l’abbondanza e il buon mestiere di Ryan Adams, questo “Everybody knows” è un dischetto trascurabile, composto per lo più di materiale noto. “Everybody knows”, appunto.
