Olden<small></small>
Emergenti • Songwriting • brit-rock, folk-rock, pop-rock

Olden Olden

2012 - Daruma Records

08/07/2012 di Michele Porcile

#Olden#Emergenti#Songwriting #Brit-Rock

Davide Sellari è Olden, cantantautore e chitarrista perugino che prende il nome da una delle sue letture preferite “il Giovane Holden”, ma anche dall’inglese arcaico “antico, passato”.

Con questa premessa, in termini di forma, ma anche di sostanza, non era immaginabile trovare nel suo lavoro influenze che non fossero dei veri mostri sacri del passato. Dai Beatles a Tom Petty, da Neil Young a Tim Buckley. Siamo di fronte a canzoni scritte con professionalità e prodotte al meglio con il gusto dell’accessibilità e l’immediatezza che riprende il gusto popolare, e ad un’inclinazione all’armonia pulita e ai tempi pari, ma anche alle influenze fusion e sinfoniche dei maestri citati.

Lo scorrere dei brani mette in luce come questo progetto faccia dell’eleganza pop e della scrittura evocativa e sognante i due pilastri portanti dell’intera opera. Olden mostra, traccia dopo traccia, di saper comporre buona musica. Niente d’innovativo o rivoluzionario, ma melodie in linea con quello che sarebbe stato il naturale incedere del primo periodo Beatles ante Revolver.

Ed è questo forse il vero punto di forza e debolezza al tempo stesso dell’intero lavoro: un’operazione da antico epigono con canzoni suonate come Dio comanda e cantate con quella voce che suscita immediatamente un po’ di nostalgia. Un timbro vocale che ricorda in alcuni passaggi quella più brillante di Paul McCartney. La scanzonata You suona come un pezzo alla Ringo Starr con la sua filosofia gioviale venata di dolceamaro. La seguente Jim & Jane è fin troppo derivativa (pensate a Eleanor Rigby) per convincere appieno. Olden dà il meglio di sé nei brani semplici e orecchiabili,come I’m Coming Home e New Day, anche se l’episodio più riuscito risulta essere la conclusiva e romantica When You’re Dreaming.

L’intero disco diventa uno sguardo rivolto all’indietro con affetto e commozione. La sua attitudine all’aderenza formale è al limite del pleonastico e per lunghi tratti appare come un suono fin troppo telefonato. Torniamo così all’antico dilemma: cos’è la musica vera? Ha senso ricercare e fare musica vera? La prospettiva sarà il vero dilemma per Davide Sellari dopo questo album.

Il lavoro soddisferà sicuramente chi vuole ascoltare un qualcosa di ben fatto, un disco a cui non manca la calligrafia, però con la testa e il cuore rivolto al passato. Potrebbe invece essere una bella sorpresa per chi ricerca un pop emozionante con un filo di malinconia, anche se un po’ datato … Come un piacevole bicchiere d’acqua fresca quando si ha veramente sete: non bisogna farsi piacere per forza uno Scotch Whisky, come non bisogna farsi piacere per forza Patrick Wolf.

Track List

  • ONCE AGAIN
  • I DON’T WANNA PRAY
  • YOU
  • JIM & JANE
  • I’M COMING HOME
  • NEW DAY
  • WHEN THE RAIN STOPS
  • DRAB
  • MY PRESENT
  • ANOTHER WORD
  • WHEN YOU’RE DREAMING

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