Undici <small></small>
Italiana • Folk

Ila & the Happy Trees Undici

2022 - Sounzone / Artist First

05/01/2023 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Ila & the Happy Trees#Italiana#Folk

Ila & the happy trees sono tornati finalmente il 22/11/2022, dopo ben sette anni di silenzio, con l’album Undici, un disco che nasce da un approccio completamente diverso alla musica, riscoperta nella sua essenza, dopo una pausa per problemi fisici, in modo tale da non essere più preda di preoccupazioni sulla discografia, sul momento giusto per tornare sul “mercato”, su arrangiamenti pensati per i live, o altro: ila si è liberata di ogni zavorra, per gustare la musica per quello che è e regalarci un lavoro che è presentato come “un disco di libertà, gratitudine, amore, ascolto, scoperta, accettazione e trasformazione interiore”.

Già la bellissima foto di copertina di Pietro Scattina, il padre di Ila, con le linee e i colori variegati dell’erba, di vette e pendii fa presagire un disco che ci vuole consigliare di tornare a un approccio più “selvatico” e non “sofisticato”, all’amore per la natura per come la percepivamo “quando tutto era meraviglia, stupore e semplice amore per un ruscello che scorre, per l'erba accarezzata e curvata dalla brezza, per il canto di un uccello su un ramo lontano”.

53 (numero emblema di “libertà, cambiamento e creazione”), la prima delle undici tracce, arrangiate quasi tutte da Ila Scattina e registrate nel suo happy home studio, è aperta così dal canto dei grilli in in un field recordings che subito ci accoglie in un microcosmo di bellezza estatica, tra il suono rassicurante e caldo della chitarra e sonorità elettroniche in contrasto che risuonano come una brezza che spira avvolgente dall’universo, in cima a una montagna che avvicina al cielo.

Con la grazia luminosa e dolce della sua musica ariosa, l’artista ci accoglie e conforta nel suo mondo di note indie-folk; si passa così per l’ode a tutto ciò di cui dovremmo essere grati, Gratitude, compresa appunto la bellezza che ci circonda e che troppo spesso non notiamo, così come per l’ispirazione colta dal semplice canto di un uccellino davanti alla propria finestra in Little Bird (Fly Me Away), o per brani che hanno il ritmo della gioia e ci raccontano la voce del vento, come in Oola, brano dal sapore world, aperto dalle voci di bambini che giocano, che continua con chitarre, basso e percussioni in primo piano. In un contesto che globalmente ricorda soprattutto il cantautorato a stelle e strisce, talora infatti fanno capolino sfumature world, anche orientaleggianti e/o celtiche, come nella quasi sacrale Irish Om, con vocalizzi suggestivi e ricami di uno splendido violino irlandese.   
Questo brano è stato ispirato da un sogno, come Without You, gioiellino non a caso sognante e tenero, che ila ha dedicato ai suoi gatti e di cui vi avevamo presentato in anteprima il video il 4 ottobre, giorno in cui si celebra la Giornata mondiale dedicata agli animali (World Animal Day).

L’artista cerca di farci riflettere sulla vita, rammentandoci che, nella sua imperfezione, è perfetta così com’è, e tenta di farci capire che è inutile cercare di cambiare quello che va solo accettato: Se non potessi, lezione di leggerezza minimale, quasi dal tocco blues, unico brano in italiano dell’album, ci suggerisce infatti di non ostinarci e non perdere tempo in tentativi frustranti, ma di trovare soluzioni alternative e cercare la serenità. Anche Only Water, un brano voce e chitarra con splendida linea vocale, che si inerpica limpida e naturale su acuti da brividi, sottolinea che la perfezione è irraggiungibile e inafferrabile come l’acqua e che, come l’acqua, bisogna lasciar passare e scorrere i problemi. Se a volte non possiamo cambiare le cose, possiamo farcele scivolare addosso, anziché sentirne sempre il peso, modificando il nostro approccio alla vita, che invece dipende tutto da noi. Spesso invece è più facile lamentarci e compiangerci, mentre basterebbe poco per spezzare le catene che ci opprimono e ritrovare il bambino che è dentro di noi (la lieve, deliziosa Let the Child Run).

Nell’album hanno suonato gli storici membri della band di ila, ovvero il chitarrista Lorenzo Fugazza, il bassista Paolo Legramandi e il musicista e produttore Matteo Marchese, che ha pure pubblicato da poco un album come solista e che qui ha suonato la batteria, il basso e le percussioni in diversi brani; l'artista ha partecipato inoltre agli arrangiamenti, firmando da solo quello di Sunshine, Sunrise e musiche e arrangiamento di Those Are the Days. Agli “alberi felici” si sono aggiunti anche il bassista Roberto “Drago” Dragonetti, la violinista Alice Visconti ed il percussionista Diego Zanetto. Ovviamente molti strumenti sono suonati dalla stessa cantautrice, che si occupa di chitarre, voci, drum programming, synth, shaker, ma ha utilizzato nel disco anche handclapping, fischi e oggetti insoliti come poltrone e scatole. Il mix e il mastering sono stati curati da Pier Ballarin al Unnecessary Recordings.

Con questo lavoro ila & the happy trees ci conducono in un piccolo universo ricco di poesia, di suoni folk morbidi e lucenti, in cui perderci per ritrovarci e ritrovare la luce del sole (Sunshine, Sunrise), che a volte non riusciamo a vedere: l’album, con la magia di suoni personali che restituiscono intatto il tesoro delle emozioni che ha ispirato i brani, ci ispira ad affrontare e vivere nuovi inizi.


Track List

  • 53
  • Gratitude
  • Little Bird (Fly Me Away)
  • Oola (La voce del vento)
  • Se non potessi
  • Only Water
  • Let the Child Run
  • Those Are the Days
  • Irish Om
  • Without You
  • Sunshine, Sunrise

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