Ila & The Happy Trees Le scarpe rosse
2015 - Autoprodotto
Accompagnata dei suoi fedeli Alberi Felici, Teo Marchese (batteria e percussioni), Lorenzo Fugazza (chitarre, ukulele, mandolino) e Paolo Legramandi (basso), Ila intesse con l'ascoltatore un dialogo fitto e spontaneo, alternando italiano a inglese, ricorrendo a sonorità essenziali con sentori di afro e world music, dalla ricerca musicale raffinata, ancorché dissimulata sotto un'apparente facilità (e non a caso, felicità sembra un suo anagramma...).
Che l'ascoltatore si senta chiamato in causa non è una semplice impressione: frequenti sono i casi in cui Ila lo interpella dandogli del tu, stimolandolo con domande dirette, senza appello (che senso ha avvelenare ogni momento? che senso ha non amare ogni momento?), e chiedendogli di lasciarsi andare alla contemplazione dell'attimo, della vita, con tutte le sue contraddizioni e i suoi incanti.
In inglese, per indicare l'esigenza di "mettersi nei panni" degli altri, si dice "walk in my shoes"; mettiamo allora le scarpe rosse di Ila, le stesse di un uomo senza memoria (come nel bellissimo pezzo omonimo, soggetto di un video efficace, recitato dall'attore emergente Rafael Didoni), e immergiamoci in un'atmosfera di rasserenante quotidianità, fatta di piccoli gesti e di gioie semplici, calde e fresche insieme, ricche di echi delicati. Ila riesce a impreziosire di personalità originale anche brani altrui, come All apologies di Kurt Cobain, che costituisce una parte di un discorso, e non un omaggio estemporaneo all'idolo di turno, e regala all'ascoltatore quattordici tracce di piacevole ascolto e di meditazione profonda e proficua.
Everything will be allright, canta Ila in I will wait; un auspicio, un messaggio, un segno di uno stile di vita che non si può che apprezzare.