
Blindur A
2019 - La Tempesta dischi
#Blindur#Italiana#Pop #Invisibile agli occhi #Birgir Birgisson
Massimo De Vita ha scritto tutto da sé e registrato praticamente tutti gli strumenti, andando a svoltare il suono del progetto. Non più creato in giro tra un concerto e l'altro ma a bocce ferme e con tempo per rifletterci. E ha messo qualcosa della propria vita dentro questo lavoro, più che altro sprazzi e indizi ma ben posizionati nell'album.
Troviamo meno folk, che caratterizzava il primo lavoro, e più cantautorato, meno pancia e più testa, nel tentativo di mettere in scena un intrattenimento ma con contenuti, cosa assai rara in questo periodo.
L'apertura con Invisibile agli occhi, così come il titolo del disco, mettono sul piatto una parte della vita di Blindur. Un pezzo pop che ci fa entrare nel disco con i suoi ritmi sollevati e positivi. Strada che prosegue con la successiva Futuro presente, introdotta dai violini, che riflette sullo stato dei trentenni attuali. In 3000X la chitarra di Viterbini si sente e si prende la scena nel finale di un brano che sfiora temi sociali con toni leggeri e avvicinabili dal pubblico. Il punto di rottura ripesca toni folk del primo lavoro lasciando altri indizi biografici qua e là. I successivi brani ( Q.B., La forma delle mani, Una brutta canzone, Ansia) portano i toni a rilassarsi e adagiarsi su un andamento più intimo e introspettivo, riflettendo sullo stato personale di Blindur e su quello che lo circonda, fino al crescendo finale di Come sassi che chiude il disco.
A per Blindur è davvero un nuovo inizio. Una svolta rispetto al primo disco sia musicale che personale. Una maturazione che si sente nella musica proposta che guarda a una platea più ampia. Doti cantautoriali di ottimo livello che creano le premesse per una carriera che si spera si un crescendo continuo.