Lars Rock Fest

interviste

Lars Rock Fest Dieci anni di rock a ingresso gratuito

06/07/2023 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Lars Rock Fest#Rock Internazionale#Alternative

Domani sera al via la decima edizione del festival di Chiusi (SI), che a ingresso gratuito offrira' la possibilita' di vedere gruppi come And I Watch You From Afar, The Notwist, The Brian Jonestown Massacre, i bolognesi Leatherette e altri artisti ancora. Abbiamo rivolto alcune domande al direttore artistico Marek Lukasik sulla scelta di mantenere questo festival sempre a ingresso gratuito, sugli artisti portati in Italia in questi anni, in coerenza con la volonta' di proporre il miglior rock indipendente, su questa nuova edizione in partenza, gli eventi collaterali, tra libri, mostre e mercatini e altro ancora.
Il Lars Rock Fest spegne la sua decima candelina: dopo aver riscosso un nuovo successo con il concerto warm up/anteprima di Angel Olsen sabato 10 giugno alla Rocca Medievale di Castiglione del Lago (PG), la nuova edizione del festival a ingresso libero di Chiusi (SI) è ai nastri di partenza e prenderà il via domani, 7 luglio. 

La manifestazione dedicata al rock indipendente continuerà fino al 9 luglio e avrà come headliner internazionali gli irlandesi And So I Watch You from Afar, i tedeschi Notwist e gli americani The Brian Jonestown Massacre, che saranno preceduti ogni sera da altri concerti che prenderanno il via dalle ore 21 (qui la recensione al loro ultimo album, The Future Is Your Past)

I primi a calcare il palco del Lars venerdì 7 saranno i componenti del gruppo rock psichedelico toscano Wake Up in the Cosmos, in collaborazione con il concorso nazionale Rock Contest di Controradio, seguiti da un'interessante band bolognese in ascesa, i Leatherette e infine dal nome di punta della serata, la formazione post-rock irlandese di culto And So I Watch You from Afar.

Sabato 8 luglio, aprire la serata toccherà al dream-pop degli austriaci Molly, che poi lasceranno il palcoscenico al duo londinese chitarra/batteria Scrounge e infine alle sonorità indietroniche degli indie-hero tedeschi Notwist.

Domenica 9 luglio sarà la volta invece dei Moonwalks, direttamente da Detroit, e dell'attesa e storica formazione californiana capitanata dal carismatico Anton Newcombe, The Brian Jonestown Massacre, ultimo headliner a salire sul palco del Lars Rock Fest 2023.

A fine concerto, ogni sera sono previsti rilassanti dj-set downtempo. Il festival è organizzato dall'associazione culturale GEC - Gruppo Effetti Collaterali con la partecipazione di oltre 150 volontari e si terrà dal 7 al 9 luglio nel Parco dei Giardini Pubblici di Chiusi Scalo (SI), come sempre a ingresso libero.

Anche per questa edizione sono in programma anche il Mercatino del Disco e l'Open Book/Festival dell'editoria indipendente: ogni pomeriggio il mercatino di vinili e cd farà da cornice al festival dell’editoria indipendente che alternerà incontri, reading e workshop a tema letterario e musicale. In parallelo la manifestazione organizza anche mostre artistiche, laboratori per grandi e piccini e degustazioni enogastronomiche. 

Durante il weekend del festival, si ricorda che ai giardini di Chiusi saranno attivi il cocktail bar, la birreria, il pub e il ristorante con specialità locali, etniche e vegetariane, con al centro le eccellenze gastronomiche del territorio. Il Lars Rock Fest promuove inoltre comportamenti ecosostenibili: è libero da plastica monouso e mette a disposizione fontanelli di acqua potabile ad erogazione gratuita. È disponibile e gratuita per tutti inoltre una navetta a chiamata (+39 328/0567537) con fermate Stazione FS Chiusi-Chianciano Terme/Chiusi-Centro Storico/Camping Pesce d'Oro-Lago di Chiusi.

Questo è quindi il programma musicale del Lars Rock Fest 2023, al via domani sera:

venerdì 7 luglio 2023 dalle ore 21

Wake Up in the Cosmos (IT)
Leatherette (IT)
And So I Watch You from Afar (IE)

Sabato 8 luglio 2023 dalle ore 21

Molly (AT)
Scrounge (UK)
The Notwist (DE)

Domenica 9 luglio 2023 dalle ore 21

Moonwalks (US)
The Brian Jonestown Massacre (US)

Abbiamo rivolto alcune domande a Marek Lukasik, direttore artistico del Lars Rock Fest, sull'edizione al via domani e sugli ostacoli e le soddisfazioni di questi dieci anni di coerenza e rock indipendente. 


Mescalina: Dopo il Covid i prezzi di molti concerti sono saliti vertiginosamente. Avete mai riscontrato difficoltà nel mantenere gratuito un festival di così alto livello?

Marek Lukasik: Le difficoltà sono costanti. C'erano prima del covid, ci sono state ovviamente durante il covid, e anche adesso purtroppo non mancano.
Il ragionamento da fare sul fatto che valga la pena proseguire ad essere gratuiti sarebbe lungo e molto articolato. C'è però da sottolineare che la gratuità del nostro Festival resta una prerogativa imprescindibile, perchè riteniamo che la cultura, di qualsiasi forma, debba necessariamente avere un carattere inclusivo ed essere accessibile a tutti. Mettere in discussione la gratuità significherebbe in qualche modo mettere in discussione il festival stesso e la sua natura.

MescalinaAvete notato cambiamenti nell'organizzazione dei concerti in questi dieci anni, pandemia a parte? Ostacoli differenti (ad esempio nei gusti del pubblico da intercettare), target, affluenza (costante o meno)?

ML: Dieci anni fa è partito tutto per una necessità, quella di poter creare uno spazio alternativo in un piccolo Comune (ma dalla grande storia) della bassa Toscana. Una scommessa che ha raggiunto un livello difficilmente ipotizzabile, neanche nella più rosea delle aspettative. A livello burocratico sono cambiate molte, moltissime cose. Diventa tutto sempre più complesso. Fortunatamente abbiamo una realtà istituzionale illuminata che ci sopporta e ci supporta. Senza il Comune, tutto questo non sarebbe stato possibile.

Per quanto riguarda il target, nel corso degli anni siamo riusciti ad individuare quella che era la necessità del nostro pubblico. E ciò è rappresentato delle nostre scelte di line-up. Ormai con alcuni affezionati che vengono fin dai primi anni, partono le scommesse sugli artisti che andremo ad ospitare nelle edizioni successive.

Mescalina: C'è un nome di questa edizione che siete particolarmente felici e fieri di ospitare?

ML: Onestamente, ti direi tutti: gli headliner sono tra i nomi che sono stati citati più volte nel sondaggio annuo che realizziamo a fine festival. I Brian Jonestown Massacre sono una sorta di regalo che ci siamo fatti, essendo uno dei gruppi preferiti di molti dei volontari che lavorano alla realizzazione dell'evento. Gli opening sono artisti ai primi tour italiani o artisti italiani pienamente in linea con quello che piace a noi e che volevamo ospitare.

MescalinaIn questi dieci anni ci sono artisti che avete "sudato" a portare al Lars? E quali nomi siete più orgogliosi di avere avuto nel vostro cartellone?

ML: Il sudore nel cercare di tenere il pogo per i Metz, il sudore nel contenere le persone per gli Unknown Mortal Orchestra, il sudore nell'assecondare le richieste dei Wire o dei Gang of Four. Il sudore nel vedere il parco esageratamente pieno per i Wolfmother. Il sudore per la perfezione richiesta dai Public Service Broadcasting (ovviamente la perfezione non siamo riusciti ad assecondarla). Il sudore per il caldo invivibile che rendeva complicato il soundcheck per gli Austra.
Più o meno forse ho risposto ad entrambe le domande :D

Mescalina: A differenza di altri festival, che portano magari rock o jazz nel nome, ma hanno un cartellone variegato, il vostro è stato sempre coerente: quanto è stato importante in questi dieci anni cercare artisti interessanti, tra nomi storici e nuove band, restando sempre fedeli a un'idea di fondo di rock di qualità in tutte le sue declinazioni?

ML: E' decisamente il nostro spirito guida. Il rock non è morto. E' mutato, in diverse sfaccettature, ma ancora vive e lotta...e noi non ci tiriamo indietro da questa lotta. Questa nostra idea, ha fatto sì che nel corso degli anni sia aumentato il gruppo di affezionati che vengono al festival perchè apprezzano questa nostra politica, e i più fedeli spesso cercano di darci suggerimenti.

Mescalina: Che accoglienza vi sembra abbia avuto il cambio nel cartellone con i Notwist subentrati ai No Age? La band tedesca ha un suo buon numero di estimatori nel nostro paese, soprattutto dai tempi di Neon Golden in poi e il loro ritorno discografico con Vertigo Days, un disco raffinato ed emozionante, non ha deluso di certo le aspettative...

ML: Siamo stati molto fortunati nella sfortuna. Sicuramente il pubblico è differente, ma più ampio in questo caso. I Notwist rappresentano comunque certezza di qualità sopraffina. Diverse volte è capitato di sentire persone che magari non apprezzano pienamente i loro dischi ma vanno ai loro live, perchè fanno un vero e proprio show. Dicotomia di sentimenti tra chi voleva finalmente rivedere i NoAge che mancano in zona da moltissimi anni, e chi è felice per l'arrivo di un gruppo storico sinonimo di classe elevata.

Mescalina: Ci dite qualcosa in più su Open Book, che servirà ad avvicinarsi al mondo libero e creativo dell'editoria indipendente? Le case editrici indipendenti avranno un loro spazio espositivo?

ML: OpenBook è il nostro festival nel festival. Questa sarà la quarta edizione ed ospiterà 15 case editrici indipendenti che avranno uno spazio dedicato alle proprie pubblicazioni e sono previsti 4 talk/presentazioni nella fascia pomeridiana pre live.

Durante i mesi invernali il GEC promuove incontri letterari con la rassegna GEC&Book e in un certo senso OpenBook rappresenta il gran finale.

Mescalina: E che ci dite invece di Simpatia per il Diavolo, la call for artist in collaborazione con il Comune di Chiusi e Becoming X Art+Sound Collective, evento dedicato a tutti gli artisti e le artiste nel settore della grafica, foto, disegno e illustrazione? Sarà quindi possibile ammirare i lavori presentati e selezionati?

ML: Vogliamo bene agli amici di Becoming-X, e con loro abbiamo deciso di espandere il Lars, invadendo gli spazi della città anche fuori dal parco che ospita il festival. Di conseguenze l'intero paese sarà coinvolto in questa sorta di esposizione itinerante delle opere. Fondamentalmente usiamo il nostro logo, quello del diavolo, come scusa per dare possibilità di un'espressione del dissenso, di qualunque tipo ed estrazione attraverso l'arte grafica (grafica, foto, disegno, illustrazione)

Mescalina: Quanto conta per voi farvi promotori dell'arte in tutte le sue forme, senza limitarvi alla musica, ma abbracciato appunto fotografia, editoria, ecc.? Come associazione culturale artistica GEC (Gruppo Effetti Collaterali) non organizzate solo concerti, ma anche reading, proiezioni, mostre, rassegne cinematografiche, ecc.

ML: Essendo la nostra una realtà spesso arida di cultura alternativa, come succede in altri borghi o realtà di provincia, cerchiamo di espandere le possibilità di espressione portando in una zona un po' più periferica rispetto alle grandi città quello che solitamente non arriva. Il Lars nasce per passione organizzato da appassionati, tra i volontari c'è anche la passione per la lettura, il cinema, il vinile, e l'arte grafica. Il festival è il punto d'incontro per tutti noi appassionati.
 
Mescalina: Quanto conta per il Lars Festival il contributo degli oltre 150 volontari?

ML: Senza non esisterebbe il Lars. Non è una frase fatta, siamo tutti volontari: da chi fa la manovalanza nell'ombra, a chi sta al bar /ristoro per diverse ore, al responsabile legale, a chi sceglie i gruppi. Siamo tutti ingranaggi fondamentali e ognuno con le proprie competenze, che mette a disposizione del festival.

Mescalina: Tre sostantivi o aggettivi per questa decima edizione del Festival.

ML: Utopistico, inarrivabile, gratuito. Assieme ad "evento" sono le parole più usate che abbiamo sentito/letto in queste settimane.
Oltre a "Voi siete matti". Ma quella è una constatazione del nostro essere, non per il festival... 

linktr.ee/larsrockfest