Il de` blues<small></small>
Rock Internazionale • Alternative • experimental, instrumental

Vonneumann Il de` blues

2014 - Retroazione

17/04/2014 di Augusto Pallocca

#Vonneumann#Rock Internazionale#Alternative #Experimental #Instrumental

Istinto. Metto su un disco di Albert Ayler, e poi ascolto tutto d’un fiato quello dei Vonneumann. L’attinenza non è geografica, e nemmeno etnica: nero di Cleveland il sassofonista, romani e caucasici i componenti del  collettivo nato sulle ceneri degli Arborio. La distanza è incolmabile, cronologicamente e stilisticamente, anche se sia Ayler che i Vonneumann scelgono la via della musica strumentale per soddisfare le proprie esigenze espressive.

Esigenze comuni quando è il blues a spingerti, fattore che il collettivo capitolino sottolinea a partire dal titolo, in un curioso incrocio linguistico tra Robert Johnson e Cecco Angiolieri. Il blues, che nell’ardito parallelismo tra Ayler e Vonneumann non risiede nel sublime turbinio di virtuosismi pentatonici di Stevie Ray Vaughan, e nemmeno nell’incedere claudicante della musica di Blind Lemon Jefferson o Skip James. Il blues, che prima di raccontare una storia triste racconta semplicemente una storia, anche e soprattutto nei due casi musicali presi in considerazione.

Eccoli dunque, i Vonneumann, a raccontarci il loro blues in sette episodi di musica strumentale, sospesi tra suggestioni squisitamente post rock e magmatici momenti di improvvisazione collettiva, che si allineano e ispirano al percorso segnato da Ornette Coleman, John Coltrane, John Zorn.

La forza delle composizioni del gruppo romano trova il suo baluardo più inespugnabile proprio nella notevole suggestione narrativa che esse creano: nel Pensiero di Katioks, l’ostinazione della batteria e il fango delle chitarre colmano il brano di potente energia tensiva, sfruttando in più frangenti apprezzabili soluzioni armoniche e melodiche di velata influenza prog.

D’impatto il mood riflessivo ed etereo di Un Bel Morover Per Braun, la cui concezione quasi orchestrale sovrappone audacemente un mantra acustico all’incedere marziale dei fiati, ben contrastato dal tumulto ritmico della batteria, in lontananza. Graffiante Blackemon, con i timpani di Densmore e le chitarre rock’n roll, ideale rovescio della medaglia per la solenne e vorticosa Doppio Nativo, Mezzo Nogarole, col trombone da marching band presto incalzato da un ossessivo bordone e da un groove sghembo e violento.

Il de’ blues è un disco aspro, crudo, impervio, i cui brani ci regalano percorsi sorprendenti, inusuali, affatto scontati. Un viaggio coraggioso e selvaggio, in cui anche l’accostamento più ardito diventa plausibile, lecito. Albert Ayler non è così lontano, e da lassù sorride.

Track List

  • Pensiero Di Katioks
  • Blackèmon
  • Un Bel Morover per Braun
  • Stabilo Bimmago
  • Il Tapping che Fu
  • Doppio Nativo, Mezzo Nogarole
  • Napqueen