Cocktail e fantasmi - live<small></small>
World • Folk • folk rock punk

The Vad Vuc Cocktail e fantasmi - live

2014 - E28 CD+DVD

09/12/2014 di Claudio Giuliani

#The Vad Vuc#World#Folk



Chiunque abbia mai assistito a un concerto dei ticinesi The Vad Vuc sa che a ogni loro concerto potrà godersi una preziosa e incandescente atmosfera di festa; non è certo un’esagerazione se dichiariamo che quest’estate sono stati, insieme ai parmigiani Mé Pék & Barba, una delle più coinvolgenti e sfavillanti rivelazioni del Buscadero Day Festival di Pusiano. Chiunque abbia assistito a un loro concerto non avrà certo bisogno di queste righe per correre ad acquistare questo ruspante CD e spararselo a tutto volume e coinvolgere tutto il vicinato nell’ascolto di canzoni che hanno la proprietà di attizzare un spontaneo buonumore e un’infusione di energia.

C’è una forma di affinità e appartenenza che accomuna gente come i Luf, i Mé Pék & Barba e i Vad Vuc, (e sotto altre sembianze anche il Davide Van De Sfroos); non è solo la scelta linguistica di esprimersi in dialetto e l’amore per l’Irlanda, per i Pogues, per i Mahones, i Waterboys e la buona birra, ma è un’attitudine spirituale, quasi mistica, che si esprime nel bisogno di stare insieme agli amici e condividere situazioni ludiche e giocose, sanguigne passioni e momenti di intrinseca intimità accompagnati con una euforica capacità di infiammare il palco. I Vad Vuc godono di una apprezzabile notorietà che lambisce entrambi confini italo/svizzeri. Personalmente ho avuto occasione di assistere a vari concerti e ogni volta mi son ritrovato sotto il palco a saltare elettrizzandomi come un ragazzino.

Nel loro curriculum infilano un pugno di dischi davvero accattivanti:  Il Monastero dei Folli,  La Parata Dei Secondi, Trans Roonkaya Express fino al recente Hai In mente Un Koala? Sul palco sono matti scatenati, saltano a destra e manca incrociando fisarmonica, chitarre e violino, flauti e mandolino, trombe e tromboni sulle rotaie di una sezione ritmica secca e triturante, con “Cerno”, sciamanico band leader, a condurre le danze; Nel loro suono c’è tanto irish folk, ma anche intermezzi balcanico-ska, frammenti di country irriverente, schegge di musica klezmer e un’esplosiva grinta punkettara.

La band è attualmente composta da Michele “Cerno” Carobbio (voce e chitarra); Sebastian “Seba” Cereghetti (trombone, mandolino, cucchiai, bombardino); Fidel Esteves Pinto (flauti e tromba); Giacomo “Jacky” Ferrari (basso, banjo, contrabbasso e cori); Michelangelo “Miske” Storari (drums); Davide “Boss” Bosshard (susafono, tastiere); Fabio “Mago” Martino (fisarmonica, tastiere, cori) e da Riccardo Brega (road manager e vocal guest).

Cocktail E Fantasmi li cattura dal vivo il 18 marzo 2013 e riesce a trasmettere la frizzante e coinvolgente giocosità delle loro esibizioni live, oltre ai brani on stage la band ha inserito due brani inediti in studio, la gioviale tilte track in apertura e la giudiziosa Se Non Ti Posso Avere in chiusura.

Cocktail E Fantasmi è stata scelta giustamente come singolo, è un brano interamente cantato in italiano con un arrangiamento accattivante e decisamente radiofonico, non mancherà di sorprendere i fan della band ticinese e attirare nuovi proseliti; è una canzone che fluisce da due diverse situazioni, il testo nasce da un'allegra serata di festa fra amici mentre la musica prende forma in una camera d'ospedale, fra i fantasmi di un intervento chirurgico. Il brano espone una serie di rifrazioni che ci mostrano come, forti delle nostre percezioni e dei nostri pregiudizi, siamo pronti ad illuderci e a cercare un ambiente in cui le nostre convinzioni possano rimanere tali, dove musica e parole si mischiano e si rincorrono in una canzoncina dal significato aperto, ma dai risvolti solo apparentemente surreali. Indiscutibilmente è un brano che si presterà a procacciarsi un ottimo air play radiofonico.

La trascinante Rise Again dà il via al live, e subito siamo sommersi da una spontanea energia sobillatrice che caratterizza un’incandescente atmosfera di festa, gli hit del gruppo ci sono quasi tutti: dall’orgia impetuosamente ribollente di Vaya Con Dios alle introspettive morbidezze de Ho visto Il Mare e Ogni Cosa E’ Bella; dalle tensioni di Sota I Ciapp con un luminoso gioco di fiati alla schierata Toulouse-Lautrec; dall’euforia folkye di Nona Lena e de Il Canto Del Suicida #2 (che nell’euforia cela però intima profondità) alla dinamica collettiva di In Fuund Al Tavul. L’unico neo è, secondo il sottoscritto, l’assenza della cover en dialet di Fisherman Blues ad omaggiare i Waterboys grazie alla quale i Vad Vuc si son ritrovati poi ad ospitare Steve Wickham nei loro solchi. Ma la festa continua inondandoci di energia positiva con la trascinante Sang E Stralüsh, con l’allegria ironica de Alpinenstrasse 69, le orbite balcaniche de Il Matto e la conclusiva cover di Zirichiltaggia.

Il DVD allegato è molto gradevole, racconta con fluidità e una sana dose di autoironia la storia dei Vad Vuc con frammenti live, scene backstage, interviste e aneddoti e con uno spirito di gruppo che fuoriesce connettendo il sogno d’amicizia e d’avventura della band ticinese.

CD 63’43” – DVD 58’30”

 

Track List

  • Cocktail e fantasmi (inedito)
  • Rise again (live)
  • Ogni cosa è bella (live)
  • Nona Lena (live)
  • Toulouse-Lautrec (live)
  • Sota i ciapp (live)
  • Ho visto il mare (live)
  • Il canto del suicida #2 (live)
  • In fuund al tavul (live)
  • Vaya con dios (live)
  • Sang e stralüsh (live)
  • Alpinenstrasse 69 (live)
  • Matto (live)
  • Zirichiltaggia (live – inedito)
  • Se non ti posso avere (inedito)

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