
Susanna Parigi Caro m ` è `l sonno
2022 - ADA Music Italy / Self distribuzione
Per il nuovo lavoro, Caro m ' è 'l sonno, che mutua il titolo da un sonetto michelangiolesco, la cantautrice fiorentina ha confezionato un percorso intenso, ricchissimo di sfumature, curato in ogni dettaglio, come una creatura scaturita da lunghi mesi di riflessione, come lei stessa ci ha raccontato qui. Dall'intervista, riportiamo un brano che ci sembra significativo: L'album è dedicato a persone disorientate, spaesate, senza dimora che non si ritrovano negli slogan della politica senza contenuti, nei modelli che propone la visibilità televisiva, nel consumismo compulsivo, neppure nei tatuaggi, nel conformismo dei tatuaggi, nella forma litigiosa e arrogante dell'apparire, nella religione ripetitiva dei catechismi, e spesso, neanche nella divisione linguistica imposta da certa musica.
Basterebbe questo come efficace introduzione al discorso che Parigi intrattiene con l'ascoltatore, guidandolo nella propria interiorità, con tutte le contraddizioni, i sogni, le delusioni e le speranze, che poi sono anche le nostre, con la sola differenza, essenziale, che l'artista sa dare forma a quanto proviamo anche noi. Ad esempio, la voce tagliente ci chiarisce le paure de L'uomo che trema, che non a caso la sentono parlare alla prima persona plurale, o ancora, l'ispirata 5% di grazia, costruita tutta su un pianoforte letteralmente fondato sui chiaroscuri, che rifugge da qualsiasi stilema pseudoromantico, per affrontare le emozioni con un piglio consapevole, maturo.
Altrove, invece, Parigi sfodera un tono ironico, acuto e pungente, come in Oh mio Dio le lezioni di canto, in cui sarebbe facile scadere nel virtuosismo, ma che invece si sostanzia di una densità espressiva, polemica, ficcante, sorretta da un tocco pianistico efficace e da percussioni in perfetta sintonia.
A completare il quadro, un team di musicisti autentici, quanto la stessa cantautrice: Taketo Gohara, produttore, ha avuto l'idea di affidare al piano di Parigi il perno attorno a cui ruota l'intero lavoro, ed ha avuto ragione: i suoni sono amalgamati, come accordati sulle tastiere della pianista (anche alla spinetta e al piano giocattolo), mentre le chitarre sono del ricercatore e spalla di Capossela Alessandro “Asso” Stefana, le percussioni di Niccolò Fornabaio, gli archi sono arrangiati da Stefano Nanni e suonati da Valentina Del Re (violino e viola) e Carmine Iuvone (violoncello e contrabbasso).
Il risultato è un'opera coesa, densa di riflessioni e di echi sonori, che conquistano e aiutano tutti noi nel difficile compito di (soprav)vivere in questi tempi difficili. C'è di che essere grati a chi sa essere artista autentica, e donarci emozioni autentiche.