Ruben Minuto Think of Paradise
2019 - LPB - Reclab Studios
Il nuovo lavoro del musicista si chiama Think of Paradise, ed è proprio un invito che Minuto rivolge a tutti noi, per sollevare il nostro animo dalla depressione che possiamo provare, vivendo questi tempi difficili, e insieme per trovare una ragione per credere che le cose possano andare meglio. Ma la coerenza del percorso artistico di Minuto fa sì che, alle parole dei testi delle undici tracce, seguano i fatti, con arrangiamenti energici, ricchi di sfumature, in grado di passare dal southern rock alla Lynyrd Skynyrd di Credit to your rind all'atmosfera densa di pause e suggestioni della successiva Bringing light and sorrow, dalla slide efficace, o dal country rock di Changes alla ballad The wind blew.
Le numerose collaborazioni con artisti italiani e stranieri, come Beppe Gambetta, Tim O’Brien, Greg Trooper, Willie Nile, Sonny Rhodes, Joe Colombo, hanno insegnato a Minuto la capacità di mantenere intatta la propria verve, pur nella poliedricità dei temi e dei suoni. Ne emerge un disco sfaccettato, condotto con mano sicura e tocchi da maestro, anche grazie ai musicisti che lo aiutano nel progetto: Alessio Gavioli, batteria, Riccardo Maccabruni, piano, Fender Rhodes, organo; Larsen Premoli, organo hammond, Antonio Cirio e Max Ghirardelli, cori e arrangiamenti vocali; Andrea Filipazzi, ospite al basso in Be Alive, Cris Mantello pedal steel in Changes e I Forgot How To Sip, Luca Crippa, chitarra slide e lapsteel, oltre che coproduttore, mentre Minuto canta e suona la sua Telecaster e il basso.
Attorno ai brani (tutti a firma di Ruben tranne che per Where the Wild River Rolls di Bob Amos), Minuto e i suoi pards costruiscono un percorso convincente, piacevole da ascoltare su disco, ma, soprattutto, nella dimensione live, perché dal disco trapela una grande esperienza dal vivo, tanto che i brani sono registrati first take, per mantenere intatto quel fascino. Aspettiamo dunque un suo concerto, per riscaldare ulteriormente le serate invernali.