Una vita nuova<small></small>
Italiana

Fabrizio Coppola Una vita nuova

2005 - Novunque/Self

02/12/2005 di Vito Sartor

#Fabrizio Coppola#Italiana

La creatività autorale di Fabrizio Coppola ha finalmente trovato la giusta dimensione con questa sua seconda prova che viene alla luce a distanza di tre anni dall´esordio de “La Superficie delle Cose” già oggetto di nostro interesse come uno dei dischi emergenti più meritevoli del 2003.
Oggi Fabrizio sembra aver preso piena aderenza con la sua musica ma sopratutto con la scrittura, vero cavallo di battaglia di questo disco: il cantautore milanese non si limita più a descrivere sensazione e stati d´animo, l´elemento poetico di maniera è diventato concreto, le strofe hanno un concept logico che l´autore ha seguito senza lacune, un tempo colmate da piacevoli disordini chitarristici tradotti in un sound a metà fra pop-wave e tradizione canzoniera autoctona.
Ed è così che le nuove canzoni non faticano a trasformarsi in immagini vive, ben dipinte in un monocroma di una Milano poco generosa (“Tutto Resta Uguale”, “La Città che Muore”, “Il Migliore”, “Il Cielo su Milano”): i testi rimangono sempre sulla medesima linea visiva, le vicende sono raccontate da un animo umano che dà spazio solo ad un´univoca lettura. Il suond parla prettamente nel linguaggio del rock nordamericano, dove l´ispirazione diventa quasi un’ossessione che si ripresenta senza mediazione o compromesso: Fabrizio cura ogni dettaglio nella sua musica (voce, cori, chitarra, e-bow, piano, arrangiamenti) e riesce ad integrare al suo organico uno staff ricco e competente. Oltre al trio che lo segue da anni, si va dalla presenza del padre Alfredo (corno in “1973”) al co-produttore Simone Chivilò (Radiofiera) che amalgama il crogiuolo di sei corde oltre al lavoro di mixaggio e registrazione.
La spinta autobiografica riesce a raffigurare i sogni come pensieri e a volte l´ipotesi di un´azione in gesto compiuto: è così che riescono a bucare l´anima canzoni come “1973” dove la fine ha il sapore di un inizio ("Cerca di resuscitare i soldatini/Per ognuno che ha salvato ha un sogno").
Proiettarsi di conseguenza in una sorta di neorealismo rosselliniano nel volo di "Il Cielo Su Milano" ("Ho un cartello sotto il letto/Ci ho scritto quello che vorrei/Avere un giorno in cambio/Dalle strade di Milano). "Dove l´Acqua Muore" invece è l´antitesi di quanto appena detto: Fabrizio scava dentro sè, modella la sua paura sovrapponendo la vita passata agli istanti presenti: come acqua piovana che nel cadere corre inerme lungo viscere della terra, questo è il momento più alto del disco e crea un brusco distacco dagli episodi vivi e scorrevoli di "Esplode la Gioia" e "Una Vita Nuova".
I quattordici pezzi di “Una Vita Nuova” rappresentano il carico di creatività che Coppola ha dimostrato di avere, senza paura di non tenere in tensione tutta la portata che a volte il disco sembra accusare. Di sicuro la sua ambizione è tutta una scommessa nella realtà discografica di questa “italietta” provinciale, ma Fabrizio ha talento da vendere: soprattutto ha ben chiare le idee e le emozioni che vuole comunicare senza risparmio.

Track List

  • Tutto resta uguale|
  • Non ci sei più|
  • La città che muore|
  • Cerco ancora te|
  • Non mi aspetto niente|
  • Esplode la gioia|
  • Dove l´acqua muore|
  • Una vita nuova|
  • Il migliore|
  • Radici|
  • Una piccola fiamma|
  • Il cielo su Milano|
  • Il dolore che non hai|
  • 1973

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