Io volevo sognare più forte<small></small>
Italiana • Canzone d`autore

Edoardo De Angelis Io volevo sognare più forte

2021 - IL CANTAUTORE NECESSARIO - EDIZIONI MUSICA DEL SUD

02/02/2021 di Mario Bonanno

#Edoardo De Angelis#Italiana#Canzone d`autore

Mettendomici d'impegno la sto spuntando su Alessandro Manzoni: scrivo talmente poco di canzoni che i miei lettori saranno ormai scesi ben al disotto dei suoi celeberrimi venticinque. Sinceramente me ne vanto. Di quali dischi dovrei scrivere del resto? Dei dischi dei vacui neo-cantautori spacciati per fondamentali operazioni creative? O forse dovrei occuparmi del mucchio selvaggio dei rapper e delle loro blaterazioni finto-sociali? Della Trap e dei suoi sproloqui da denuncia per procurata afasia? Dovrei forse darmi al poeticismo pop? Ai neomelodici? Ai transfughi, alle meteore o alle scoperte seriali dei talent show? Nossignori, mi tengo stretti con orgoglio i miei quattro lettori (ammesso mi rimangano), e scrivo solo se a scrivere - e a cantare nei dischi - sono i cantautori di una volta rimasti in circolazione. La manciata di cantautori “classici”, sopravvissuti all’anagrafe o all’abiura, per i quali cesellare parole e musicarle significa ancora affidare al vento di dylaniana memoria, un “messaggio”, un invito alla riflessione, se non proprio una teleologia.

Edoardo De Angelis è uno dei pochi sopravvissuti al riflusso contenutistico della canzone d’autore. E’ un padre della patria irredenta del significante e del significato coniugati a testa e cuore (“senti mio cuore romantico/ ho ancora musica nelle mani/ se le canzoni ti bastano/ posso cantare fino a domani”, in Cuore selvatico). Il suo ultimo cd si intitola Io volevo sognare più forte: credo che il titolo rimandi di suo all’ostinazione. A tutto il coraggio di remare comunque controvento. Di insistere a fare i conti con la vita, il mondo, il cuore, e perché non  anche con le canzoni che non girano mai del tutto come avresti voluto girassero. Io volevo sognare più forte è un disco di bilanci sottotraccia, seppure non arreso. Un disco continuativo del tratto poetico di De Angelis; reiteratamente dialettico, reiteratamente sbilanciato tra cielo e terra. E spirito di denuncia e tenerezza. Stelle e matericità. Un album dove il sogno si confronta e mostra i muscoli alla cronaca. Un album misurato. Puntuale nelle parole come nei suoni. Fluviale nei testi e resistenziale nelle intenzioni.

Dodici tracce di un concept-album sui sogni e le stelle (appunto). Con tutte le coniugazioni possibili a cui i sogni e le stelle rimandano da che mondo e mondo e canzone d’autore, canzone d’autore. In altre parole: Edoardo De Angelis è in pista (è in trincea, dati i tempi di indifferenza progressiva) da mezzo secolo, mica bruscolini. E  quest’album racchiude l'inedita mise en abyme dei suoi temi: l’attualizzazione delle favole (L’orso e la stella, Biancaneve non verrà), l’uomo e i sentimenti (Cuore selvatico, Nel mio cuore), la gramsciana medesimezza riguardo la violazione dei diritti umani e le fragilità (Il lupo non verrà, Lettera dall’inferno), la storia che si misura col perdono e la (dis)umanità (Il dolore del mondo). Lo sguardo ironico seppure inindulgente verso gli infiniti ritorni dell'imbecillità (L'apertura della caccia).

Un disco di cui va rilevato anche, e forse in primo luogo, il sostrato politico, schierato com’è a sostegno dell’Europa unita in epoca di idioti sovranisti. Lo fa nel dittico superlativo Prima d’essere l’Europa e Le strade d’Europa, composte a quattro mani con il sodale Francesco Giunta. In scaletta c’è anche il ripescaggio dell’immortale Lella, qui riproposta in forma un po'meno di ballata: una spruzzata dark e una d’autore che si misura col tempo. Ma tradurre in modo pedissequo le tracce di un disco come questo può risultare perfino inessenziale, lasciare perfino il tempo che trova: nel taglio simbolico-poetico che le caratterizza, le canzoni di Io volevo sognare più forte si spiegano-si raccontano-si cantano e si suonano da sole. Apodittiche nel loro classicismo tematico-formale. Evidenti nella loro vis, lirica e civile nel contempo. E' lo stesso De Angelis a riannodarne il filo rosso. Il senso ricorrente e quello ultimo di un concept impeccabile, di un'esattezza adamantina.

Ogni volta che un nuovo album è sul punto di essere pubblicato, spunta il desiderio di immaginare un filo rosso che leghi e tenga insieme le canzoni, come frutti diversi raccolti nello stesso cesto. Così avviene anche per questo “Io volevo sognare più forte”, che in verità offre molti spunti di riflessione. In un primo momento mi era sembrato che un tratto comune non si potesse scorgere … ma poi mi sono reso conto che i fili sono addirittura due, stelle e sogni, e in qualche modo legati insieme”.

 

Track List

  • Prima d`essere l`Europa
  • Il lupo non verrà
  • L`orso e la stella
  • Il dolore del mondo
  • Ma quanto è bella Napoli
  • Lella
  • L`apertura della caccia
  • Lettere dall`inferno
  • Nel mio cuore
  • Cuore selvatico
  • Le strade d`Europa
  • Biancaneve farà un po` tardi

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