Teenage Fanclub Nothing Lasts Forever

Niente dura per sempre, quantomeno nella vita è così; in musica, nell’arte in generale, le cose cambiano e qualcosa di eterno, immortale riempie l’aria, attraverso opere, canzoni e gruppi nati per durare, per rimanere forever. I Teenage Fanclub, scozzesi di Glasgow, tra le band in assoluto più apprezzate da Kurt Cobain, si ritrovano fedeli alle origini e pubblicano l’undicesima fatica, Nothing Lasts Forever, dando sfogo alla vena malinconica linea distintiva della loro decennale carriera.

I Teenage Fanclub, rileggendo musicalmente il passato, riflettono su presente e futuro; le liriche nel disco sono lo specchio delle umane debolezze e, mentre le creazioni sonore restano per sempre, intatte, uguali come alla nascita, carne e spirito invecchiano e mutano come le stagioni: tema ricorrente nelle dieci tracce registrate e prodotte per Nothing Lasts Forever dal gruppo nella campagna gallese e pubblicate a distanza di due anni dal precedente album d’inediti Endless Arcade (2021).

Questa nuova uscita ripropone appunto il mix vincente alternativo, indie pop e noise rock, anche se non mantiene le stesse buone vibrazioni per tutta la sua durata; parte forte con il singolo apripista Foreign Land, le successive Tired of Being Alone e I Left a Light On, per poi sedersi leggermente, lentamente. Nel complesso la band si lascia ascoltare e non mancano altri spunti interessanti, ma dà l’idea di essersi dilungata troppo, pur mantenendo la classe propria dei britannici. I Teenage Fanclub raccontano in più occasioni di guardare avanti, ma sembrano restar ancorati, quasi intrappolati nella loro stessa leggenda, che riporta a dischi seminali quali Bandwagonesque (1991) o Grand Prix (1995); non che questo si possa definire un male, anzi, chiamiamolo un dolce, elegante percorso discendente…