Mirror, Mirror<small></small>
Rock Internazionale • Alternative • New Wave

Sons And Daughters Mirror, Mirror

2011 - Domino Records

27/06/2011 di Vito Sartor

#Sons And Daughters#Rock Internazionale#Alternative #New Wave

Per i Songs And Daughter sembrano lontani gli anni del folk agreste e alternativo che marchiò il loro esordio The Repulsion Box (2005). Questo Mirror, Mirror prende le distanze dal genere per abbracciare le cupezze di un alt-rock vicino più ai mordenti panorami dark: eppure non si tratta né di musica new wave né di pallido e ombroso indie rock. I Sons And Doughter ricercano qualcosa di nuovo, sopratutto dopo aver raccolto i magri consensi con il secondo lavoro This Gift (2008). Oggi con coraggio e slancio esplorano territori intimistici, ritrovano un sound essenziale, chiuso in se stesso ma elaborato, che tutto sommato faceva già parte del dna della band di Glasgow.  

I cieli plumbei e il grigiore della Scozia deve aver giocato un ruolo importate per il clima; e ancora una volta una “giovane” band inglese riscopre a ritroso i suoni della propria storia, ritornano all´oscurità, sceneggiata da ambientazione rock anglofone, in un clima inquietante, mietendo un suono essenziale ma influenzato da numerosi apporti elettronici, senza ricorrere all´utilizzo di tastiere sommarie tipiche della new wave. La band lascia il più possibile l’ascoltatore ad un richiamo allo stile ’80 e ad una forma canzone riflessiva: “Breacking Fun” sembra uno scritto postumo ritrovato in un file dell´81, rispolverato da una chitarra languida e vibrante, mentre “Silver Spell” sembra un´invocazione alla redenzione. Adele Bethel e Scott Paterson si alternano nei ruoli di cantanti ma Adele sembra trovare una certa quadra nella poesia onirica di Orion. Mirror, Mirror è pieno d buone idee, basti ascoltare la ritmica suggerita dai salpe, come la macchina da scrivere in Ink Free, o la pioggia di The Beach; così originali appaiono anche le sfumature miste tra ebm e kraut di Rose Red e Axed Actor. L’elettronica, i samples e i beat contrasto piacevolmente l’assetto rock o il semplicismo di certi approcci dark wave, sono sempre proposti senza utilizzare trucchi o artifizi ma con assoluta spontaneità.    

Sembra che per le band scozzesi non è più tempo di divertirsi o di fondare tendenze modaiole, ora ci si scava dentro, si ritornano ad una certa parsimonia di idee, rilasciate senza mai fare il botto. In Mirror, Mirror il gioco di specchi non permette di ritrovare quel pezzo da farci innamorare, nonostante il disco abbia un fascino indiscusso e sia stato elaborato con gusto, equilibrio e ricerca, oltre che a dimostrare coraggio, manca di quel meccanismo che facilita l´ascolto, con il rischio, a volte, di annoiare.

Track List

  • Silver Spell
  • The Model
  • Breaking Fun
  • Orion
  • Don’t Look Now
  • Ink Free
  • Rose Red
  • Axed Actor
  • Bee Song
  • The Beach