Pua` Animali
2024 - WWNBB / Dischi Sotterranei
Simmcat. Edoardo aveva iniziato a lavorare ai pezzi già nel 2019, ma le canzoni non avevano ancora una forma definitiva, che hanno raggiunto solo grazie all'alchimia speciale delle loro voci.
In Animali ascoltiamo sonorità intime e dolci, spesso vagamente influenzate dagli anni Settanta, tra trame indie-folk delicate e calde, venature psych, melodie malinconiche, bassi sinuosi, echi bowiani, morbidezze blues con tastiere e chitarre glam, ma c'è spazio anche per beat suadenti, chitarre languide dalla bellezza estatica, tenerezze indie-pop o quasi bedroom-pop, synth-pop perlescente e diafano, siderale e incantato, quasi space, riff ipnotici e percussioni quasi esotiche e world, o harrisoniane, oppure infine sintetizzatori che contribuiscono a un ritmo rallentato e agrodolce. In questa varietà di suoni ricorre però il gusto un po' retrò, che oltrepassa le mode, ma pure si pone sulla scia di progetti come Foxygen e Fleet Foxes, e in generale tutto suona, come si diceva, delizioso, ben calibrato, incantato e misurato, nei momenti più luminosi, come in quelli più cupi (ad es. Unusual).
Nei testi, semplici, ma spesso evocativi, nella prima parte del lavoro l'argomento più ricorrente appare forse la magia, di due corpi che si incontrano, della giovinezza, dell'estate in bici, o in una danza notturna, il calore che arriva al cuore, l'eccitazione e il desiderio, ma, soprattutto nella seconda metà dell'album, emergono anche argomenti come la solitudine da combattere, la tristezza, lo scoramento, la ricerca di un rifugio, dove vivere e morire. Ma, tutto sommato, nel disco non è la malinconia a prevalere, perché fondamentale risulta anche l'invito ad andare al di là di maschere e illusioni, a vivere pienamente la vita, scoprendo altri lati di sé, nuovi sapori e possibilità.
L'unione di due voci soffiate e soavi, in interpretazioni sentite e intime, amalgama e sfuma anche i colori più malinconici in una dolcezza avvolgente, che abbraccia le asperità dell'esistenza. Un disco da scoprire.
Deliziosa: questo è il primo aggettivo che viene in mente ascoltando la musica dei Puà, duo nato dall’incontro tra il cantautore e produttore Edoardo Elia, fondatore del Pom Pom Studio di Roma, e la cantautrice e visual artist Simona Catalani, che in quello studio aveva registrato il disco di debutto del suo progetto solista In Animali ascoltiamo sonorità intime e dolci, spesso vagamente influenzate dagli anni Settanta, tra trame indie-folk delicate e calde, venature psych, melodie malinconiche, bassi sinuosi, echi bowiani, morbidezze blues con tastiere e chitarre glam, ma c'è spazio anche per beat suadenti, chitarre languide dalla bellezza estatica, tenerezze indie-pop o quasi bedroom-pop, synth-pop perlescente e diafano, siderale e incantato, quasi space, riff ipnotici e percussioni quasi esotiche e world, o harrisoniane, oppure infine sintetizzatori che contribuiscono a un ritmo rallentato e agrodolce. In questa varietà di suoni ricorre però il gusto un po' retrò, che oltrepassa le mode, ma pure si pone sulla scia di progetti come Foxygen e Fleet Foxes, e in generale tutto suona, come si diceva, delizioso, ben calibrato, incantato e misurato, nei momenti più luminosi, come in quelli più cupi (ad es. Unusual).
Nei testi, semplici, ma spesso evocativi, nella prima parte del lavoro l'argomento più ricorrente appare forse la magia, di due corpi che si incontrano, della giovinezza, dell'estate in bici, o in una danza notturna, il calore che arriva al cuore, l'eccitazione e il desiderio, ma, soprattutto nella seconda metà dell'album, emergono anche argomenti come la solitudine da combattere, la tristezza, lo scoramento, la ricerca di un rifugio, dove vivere e morire. Ma, tutto sommato, nel disco non è la malinconia a prevalere, perché fondamentale risulta anche l'invito ad andare al di là di maschere e illusioni, a vivere pienamente la vita, scoprendo altri lati di sé, nuovi sapori e possibilità.
L'unione di due voci soffiate e soavi, in interpretazioni sentite e intime, amalgama e sfuma anche i colori più malinconici in una dolcezza avvolgente, che abbraccia le asperità dell'esistenza. Un disco da scoprire.