L'attuale fervore discografico è il momento più propizio e di maggior visibilità per il movimento Post-Punk da molti anni a questa parte. I segnali in tal senso sono evidenti e si palesano confortati da grandi aspettative e mirabolanti prospettive in concomitanza con le uscite nel vecchio continente dei nuovi album di
Idles e
Fontaines D.C., attenzioni capaci di alimentare diversi feedback positivi, molto interesse intorno al genere. In tutto questo fermento, dall'altra parte dell'oceano, esattamente da
Motor City, Detroit arriva l'atteso seguito di
Relatives In Descent per i
Protomartyr, quartetto del
Michigan capace di fondere i seminali e influenti ascolti britannici con il Garage Rock caro alla città natale.
Ultimate Success Today è il titolo del quinto Lp in studio per la band del filosofico baritono
Joe Casey che fa seguito al breve episodio
Consolation, Ep di quattro brani in collaborazione con
Kelley Deal dei
The Breeders. Il nuovo lavoro del gruppo presenta claustrofobiche narrazioni, flash raffiguranti disgrazie nazionali o più genericamente globali. I
Protomartyr sembrano aver pescato dalle torbide acque del
Detroit River la sfera di cristallo in grado di anticipare, prevedere tristi eventi, nefasti presagi, tutti raccontati, suonati nell'ambiziosa visione gotica del gruppo, una ferma opposizione alle prepotenze governative, alle violenze dei suoi militari nelle strade.
Ultimate Success Today è il lato più oscuro, spirituale della band che per immortalare tanto misticismo si chiude ai
Dreamland Recording Studios di
New York, vecchia chiesa trasformata in studio di registrazione e li con la supervisione di
David Tolomei incide dieci tracce piene di contaminazioni, spiazzanti inserimenti di sax e violoncelli che sposano perfettamente il classico sound
Protomartyr elevandolo ad un livello superiore. Spiccano nella tetra tracklist l'opener
Day Without End, Tranquilizer Processed By The Boys e la chiosa della conclusiva ballad
Worm In Heaven, pezzo che designa, proclama il disco quale Soundtrack di un periodo infelice, quasi maledetto, reso meno duro da questa convincente uscita, posticipata, arrivata come una conferma che sa di sentenza; i
Protomartyr non sanno e non possono esser banali qualunque processo creativo intrapprendano.