Max De Aloe Un Controcanto In Tasca
2011 - Abeat
Max De Aloe è uno degli interpreti principali dell’armonica cromatica a livello nazionale e non solo; la sua musica incrocia il jazz e la letteratura, il tango e l’ambient intesa come capacità evocativa di paesaggi e situazioni.
Alla sua indiscussa capacità musicale Max aggiunge una spiccata attitudine a divulgare le sue scelte, la storia delle sue passioni ed il significato di un mondo troppo nascosto e sconosciuto: quello dell’armonica intesa come strumento d’arte.
Questo Un Controcanto In Tasca rappresenta un lodevole sforzo di esprimere, attraverso suoni ed immagini, questo mondo intelligentemente illustrato tramite presentazioni, letture, esecuzioni musicali ed interviste.
Max adotta un metodo che andrebbe diffuso con maggior frequenza: quello di spiegare, raccontare e parlare dei fatti e degli elementi sottesi ad una certa antologia artistica favorendo così la comprensione del genere; ci sentiamo di plaudere a questa attitudine che, a nostro avviso, consente una migliore fruibilità della proposta artistica ed aiuta a dare un perché alle cose, uscendo dalla solita superficialità che in molti settori è dettata dalla classica affermazione : “faccio questo perché mi piace”.
Proporre brani di Piazzolla, Gardel, Bernstein e di propria firma con le dovute introduzioni esplicative non è segno di intellettualismo; piuttosto testimonia una volontà di portare a fattor comune un’arte intesa come momento culturale a tutto beneficio dell’ascoltatore.
Max quindi introduce, racconta e poi suona nel suo splendido stile, denso ed intenso, rispettoso della matrice ma anche creativo nell’interpretazione in perfetto equilibrio tra la narrazione, la storia ed il vissuto artistico personale. Il suo virtuosismo sta nel controllo dello strumento, utilizzato non per stupire con effetti speciali ma per valorizzare le emozioni.
Contribuisce molto la discreta regia di Francesco Vincenzi, attenta ai primi piani e con inquadrature soffuse che aiutano a percepire il parlato ed il suonato piuttosto che a disperdersi nelle immagini del concerto, eseguito in intimità per un limitato numero di fortunati ascoltatori.
Le interviste finali a Willi Burger e a Bruno De Filippi, due autentici riferimenti nel mondo dell’armonica, chiudono il lavoro con un deciso contributo in termini di chiarezza sulla storia e sul significato di questo strumento nella musica di oggi.
Iniziativa lodevole, di alto pregio artistico e divulgativo, alla quale ci sentiamo di fare solo un appunto: a tratti i toni paiono troppo nostalgici quando invece il tema merita una spinta verso il futuro; e in questo senso non abbiamo dubbi che Max potrà immettere energia e convinzione, come già in questo consigliatissimo DVD