Maria Teresa Lonetti La Grande Danza
2011 - Sciopero
Maria lavora con una band ad alto impatto folk rock: Tomas Carretta alla chitarra, Antonio Bodini alla batteria, Emanuele Mazzaschi alla fisa ed alle tastiere, Fiorenzo Fuscaldi alle percussioni e Massimo Spadotto al basso non si limitano ad accompagnare il cantato ma creano dei tessuti articolati che ricordano, per molti versi, l’approccio di gruppi come gli Yo Yo Mundi.
Le composizioni sono in equilibrio tra la solarità mediterranea, intrinseca nelle origini dell’artista, ed una ricerca di temi che non rifiutano la dimensione moderna del vivere; Evviva la società e Giugno pronunciano chiare frasi di perplessità nei confronti di certi modelli sociali attuali, cantate con una voce che non cerca la perfezione del’intonazione ma preferisce esprimere il carattere della determinazione.
La dimensione più folk emerge nei passaggi dialettali: Dec’anni, valzerino acustico accompagnato da chitarra e fisa, Nanna mia, enfatizzata da un ritmo vivacemente meridionale e dal violino sanguigno di Alex Leonte, Terra d’acqua e focu che starebbe bene nel repertorio della Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Il lavoro lascia spazio anche ad espressioni più specificamente musicali come i due brani de L’eco del mediterraneo, dove si fondono umori folk a richiami quasi progressive grazie alla raffinatezza di certe frasi musicali. Da citare anche La danza dei pesci spada, brano degli Yo Yo Mundi eseguito qui con l’intervento di Paolo Archetti Maestri alle voci; il duetto con Maria è gradevolissimo ed apprezzabile è lo sforzo di Paolo di accettare (e forse anche patire) una tonalità diversa rispetto a quella delle sue corde vocali.
Non mancano anche passaggi con carica simbolica particolare, come 7 cavalli e il conclusivo L’oste di sorte che sfiora un senso del macabro coerente ad una certa tradizione del sud.
L’impasto musicale è molto equilibrato e raffinato: precisione negli interventi della chitarra, colore folk della fisarmonica e calore delle percussioni. Anche da un punto di vista melodico ed armonico i passaggi non appaiono scontati, le frasi non sono quelle del solito già sentito popolano ma tendono ad adattarsi alle idee delle composizioni, tutte a firma di Maria Teresa con la sola eccezione del già ricordato pezzo degli YYM.
Un ottimo esordio che si inserisce in quel ricco mosaico del new folk nazionale, a cavallo tra tradizione e modernità, che costituisce una delle manifestazioni più fresche della popular music nazionale di oggi.