Ozarker<small></small>
Americana • Songwriting

Israel Nash Gripka Ozarker

2023 - Loose Music / Goodfellas

27/11/2023 di Laura Bianchi

#Israel Nash Gripka#Americana#Songwriting

Abbandonato da tempo il cognome Gripka, Israel Nash continua la sua cavalcata verso la nortorietà, basata comunque su musica d'autore, seria e ben modulata. Ozarker riscopre le radici Midwestern e l'heartland rock con cui è cresciuto, dando ampio spazio alle chitarre ed a melodie calde e coinvolgenti. 

I due album precedenti del cantautore, Topaz e Lifted, hanno entrambi ottenuto recensioni entusiastiche, ma, in un genere in cui il successo nelle classifiche è una misura inaffidabile del valore di un artista, è difficile valutare quanto sia diventato famoso, al di fuori di quella cornice. Ciò che si può affermare con certezza, però, è che Ozarker lo vede mantenere l'asticella alta, dimostrando di dare il proprio meglio nel corso degli anni, disco dopo disco. Attingendo a Petty, Seger e Springsteen, Nash costruisce testi cinematografici, ritmi trascinanti - come l'iniziale Can't Stop -, melodie orecchiabili e ritornelli travolgenti, sorretto da una band che gli fornisce un vero e proprio muro di suono.

Going Back, per esempio, vede un Nash in pieno stile Springsteen, e, a sottolinearne l'influenza, un accompagnamento al pianoforte che ricorda il Roy Bittan dei tempi migliori. L’ottimo lavoro di chitarra in tutto il brano non è solo parte di quel muro sonoro di cui si parlava, ma brilla anche in alcuni assoli memorabili, come nell'eccellente canzone conclusiva, Shadowlands, che fa venir voglia non solo di rimettere il disco daccapo, ma anche di correre a un concerto del musicista e della sua band.
 
Roman Candle, e l'appassionata Firedance, dimostrano lo spirito alla Petty dell'ispirazione del musicista, che combina la voce potente ed espressiva con un modo appassionato di suonare la chitarra, mentre Lost In America presenta una melodia e un arrangiamento minimali e appassionati, che richiamano - e forse superano - lo Springsteen di Nebraska. 
 
Il riferimento del titolo alla regione degli Ozarks nel suo nativo Missouri vede Nash tornare alle sue radici, ispirandosi ad alcuni personaggi della storia della sua famiglia o a racconti ascoltati personalmente. La title track è un esempio calzante, in quanto fa riferimento alla promessa del nonno migrante di tornare, per sposare una ragazza del posto, e ricorda, se necessario, l’abilità dell'autore di intrecciare una narrazione, un’istantanea nel tempo, a un brano dal ritmo gioioso, con tanto di coro Sha-la-la-la. Del resto, la scrittura di Nash sta proprio nell'intarsio fra voce, pianoforte, arrangiamenti ariosi e racconti toccanti, e qui troviamo una prova efficace. 
 
Aspettiamo dunque che l'artista si palesi anche a queste latitudini, a raccogliere il meritato successo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Track List

  • Can`t Stop
  • Roman Candle
  • Ozarker
  • Pieces
  • Going Back
  • Firedance
  • Lost In America
  • Midnight Hour
  • Travel On
  • Shadowland

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