Sambol - Amore migrante<small></small>
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Guappecartò Sambol - Amore migrante

2019 - CSB/Radio France International e distribuito da L`Autre Distribution

24/02/2020 di Barbara Bottoli

#Guappecartò#World#World #Tango #Balcanica ##folk #busker

Dopo quasi cinque anni da Rockamboles tornano i Guappecartò con un nuovo album intitolato Sambol – Amore migrante, se precedentemente avevano unito l'Europa, stavolta abbattono la linea del tempo, dando nuova vita al compositore Vladimir Sambol. Il nuovo progetto strumentale è ricco di immagini che si accavallano davanti agli occhi senza rendersene conto, le prime note di Vlado annullano il tempo, plasmano l'aria modellandola coi colori neutri, striate da linee di passione incontrollabile: tutto sparisce e si ricompone come in una pellicola 8mm con quel sapore di ricordi, passato e nostalgia. I Guappecartò sono un unico strumento, sono una sola anima costituita da personalità musicali forti, diverse che convergono nel non bisogno di parole perchè per alchimia creano comunicazione, regalando alla musica la possibilità di riscrivere la storia: si potrebbe affermare che sono un gruppo in grado di far apprezzare veramente un album strumentale perché permettono di abbandonarvisi.

   La nascita del nuovo progetto Sambol – Amore migrante è casuale e per certi aspetti desiderato, infatti Mirjam Sambol, dopo aver assistito ad un concerto dei Guappecartò, propone di suonare i brani del padre, riarrangiandoli, e talvolta, stravolgendoli, ma restando legati al titolo dell’album, infatti il compositore durante l’esodo da Fiume alla Svezia nel dopoguerra viaggia solo col proprio strumento. Il percorso di questi brani, spesso incompleti, che giungono a noi attualizzati, assume molteplici valori: dalla continuità della musica alla sua universalità, oltre ad un passaggio di testimone di vero amore sia della figlia per il padre, sia dello stesso per la composizione; la partenza da Fiume, con tutte le vicissitudini storiche della città, di questi brani consegnati ad un gruppo nato da “artisti di strada”, racchiude una poesia storico-romantico che giunge con una potenza inebriante all’ascoltatore capace di vivere commozione, travolgimento, forza e struggimento. Il disco, prodotto da Stefano Piro vede la partecipazione di Vincent Segal (violoncello), Daniele Sepe (sassofono), Marzouk Mejri (daf e tar) e di tanti altri musicisti di fama internazionale, fondendo tra loro dal tango ai suoni balcanici, armonicamente, abbattendo le categorie musicali come fossero confini limitanti. Il singolo Vlado, col relativo video diretto da Niki Dell’Anno che termina con “to be continued”, diventa una presentazione del musicista croato che vive di semplicità, passione, una passione dimenticata e vera che si respira continuamente nell’album, ma, anche, di pacifico turbamento come se la vita e l’inquietudine convivessero, trovando la propria dimensione nella liberazione compositiva, una pace raggiunta proprio nell’ultima immagine e, forse, con la morte, ma con le note che continuano a pulsare.

   Analogamente a Sambol, anche i Guappecartò, abbandonano la loro terra coi loro strumenti ed il loro amore, riempiendosi di nuovi suoni sensoriali perché riescono, incredibilmente, a soddisfare ogni bisogno, anzi lo creano e lo soddisfano, creando un rapporto totalizzante con l’ascoltatore che può solo restare affascinato da questo progetto, infatti sebbene i Guappecartò affermino di aver dovuto abbandonare “le zone di conforto, a trovarne altre adatte al confronto” l’incontro con le opere incompiute di Sambol rende la produzione di questi musicisti ancora più visibile, leale, confermando la loro espressività che ben si adatterebbe al mondo cinematografico, ma soprattutto evidenziando l’incommensurabile universalità della musica, capace di veicolare tempo, spazio, messaggi ed essere perpetua di vita.

Track List

  • Vlado
  • Tango (invocazione)
  • Amore migrante
  • Chance
  • Balkanica
  • Sorgen
  • Anonimus Fiumanus
  • Cvijetak
  • Vagabondo pensiero

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