Eric Bibb Live From The Archives Vol. 2
2022 - Route 61 Music
#Eric Bibb#Jazz Blues Black#Blues ##Chiari Blues Festival ##Maurizio Mazzotti
Cantautore e bluesman nato a New York City il 16 agosto 1951, Eric Bibb è sicuramente uno tra i più apprezzati artisti in circolazione, spesso in tour anche in Italia.
Il padre Leon è stato folksinger, attore e tra i partecipanti alla marcia della pace con Martin Luther King nel 1965 mentre suo zio era John Lewis celebre pianista del Modern Jazz Quartet.
Eric, si è trasferito a 19 anni nel 1970 in Europa dapprima a Parigi dove conosce il chitarrista Mickey Baker poi vive in Finlandia per 4 anni e conosce Sari Matinlassi sua prima moglie e tour manager per lungo tempo poi si sposta definitivamente a Stoccolma dove scopre la world-music.
Numerose le sue tournée in giro per il mondo: Regno Unito, Usa, Canada, Francia, Svezia, Germania. Danimarca, Italia, Belgio.
Nella sua lunga carriera ha pubblicato oltre trenta album in studio, numerose compilation e quattro album dal vivo collaborando con molti artisti tra cui Bukka White, Taj Mahal, Odetta, Charlie Musselwhite, Rory Block, Linda Tillary, Maria Muldaur, Habib Koité, Mamadou Diabate, Guy Davis, la sua seconda ed attuale moglie Ulrika Bibb, Francesco Più, Fabrizio Poggi.
Ha ricevuto due Grammy Nomination nel 1997 e 2017 e mi preme segnalare tra i suoi album una insolita collaborazione con Linda Tillery e il suo The Cultural Heritage Choir, Eric Bibb e Taj Mahal, tutti nello stesso disco Shakin’ A Tailfeather pubblicato dalla Music For Little People nel 1997 (Grammy Nomination).
Lui si autodefinisce un “Bluesy Troubadour”, un menestrello blues quando la parola Troubadour in origine e in realtà si riferiva ad un poeta e cantante che viaggiava tra sud della Francia e nord d’Italia nell’11° e 13° secolo con l’intento di intrattenere le persone ricche, ora il significato è cambiato.
Blues, contemporary blues, country-blues, world music, roots music, ecco il suo territorio. I suoi testi mirano sicuramente a far venire a galla la verità combattendo caparbiamente soprusi, ingiustizie, razzismo. Definisce il movimento “Black Lives Matter” come un momento stimolante per scrivere canzoni, lui che con i suoi messaggi dal forte impatto sociale colpisce al cuore con testi diretti ed incisivi. A molti Eric Bibb ricorda una sorta di magico incrocio tra Eric Clapton e Keb Mo.
In Italia arriva spesso, nel 2010 lo ricordiamo al Liri Blues Festival mentre il 7 luglio 2019 è sul palco a Chiari (Bs) del prestigioso Rock & Blues Festival organizzato dall’associazione ADMR di Maurizio Mazzotti.
Un ottimo concerto ed una performance assai convincente quella di Chiari fedelmente registrata ed ora trasferita in questo elegante compact-disc. Eric sia in chiave perfettamente acustica in apertura che elettrica colpisce con quel tocco raffinato ed una voce avvolgente. A Chiari si è esibito in quartetto con Eric Bibb (voce e chitarra), il bravissimo chitarrista svedese di Stoccolma Staffan Astner con lui da diverso tempo e la sezione ritmica con Neville “Level” Malcolm al basso (inglese di origine caraibica) e l’eccellente Paul Robinson alla batteria (inglese, session-man illustre che ha suonato con artisti importanti come Nina Simone, Paul McCartney, Mose Allison, Van Morrison, Jan Hammer, Rod Stewart, The Proclaimers per fare qualche nome).
Undici brani di cui sei di sua composizione, uno composto con Charlotte Hoglund dal titolo Don’t Ever Let Nobody Drag Your Spirit Down, l’iniziale Going Down Slow di Jimmy Oden, On My Way To Bamako composta a 4 mani con Habib Koité, Come Back Baby di Walter Davis e due traditional assai noti come la bellissima Going Down The Road Feelin’ Bad (con il testo di Henry Whitter) e Needed Time (con il testo originale di Lightnin’ Hopkins).
Un concerto elettrizzante da vedere e sentire ma per chi non abbia potuto esserci ecco la testimonianza a noi tramandata con questo splendido CD.
Il padre Leon è stato folksinger, attore e tra i partecipanti alla marcia della pace con Martin Luther King nel 1965 mentre suo zio era John Lewis celebre pianista del Modern Jazz Quartet.
Eric, si è trasferito a 19 anni nel 1970 in Europa dapprima a Parigi dove conosce il chitarrista Mickey Baker poi vive in Finlandia per 4 anni e conosce Sari Matinlassi sua prima moglie e tour manager per lungo tempo poi si sposta definitivamente a Stoccolma dove scopre la world-music.
Numerose le sue tournée in giro per il mondo: Regno Unito, Usa, Canada, Francia, Svezia, Germania. Danimarca, Italia, Belgio.
Nella sua lunga carriera ha pubblicato oltre trenta album in studio, numerose compilation e quattro album dal vivo collaborando con molti artisti tra cui Bukka White, Taj Mahal, Odetta, Charlie Musselwhite, Rory Block, Linda Tillary, Maria Muldaur, Habib Koité, Mamadou Diabate, Guy Davis, la sua seconda ed attuale moglie Ulrika Bibb, Francesco Più, Fabrizio Poggi.
Ha ricevuto due Grammy Nomination nel 1997 e 2017 e mi preme segnalare tra i suoi album una insolita collaborazione con Linda Tillery e il suo The Cultural Heritage Choir, Eric Bibb e Taj Mahal, tutti nello stesso disco Shakin’ A Tailfeather pubblicato dalla Music For Little People nel 1997 (Grammy Nomination).
Lui si autodefinisce un “Bluesy Troubadour”, un menestrello blues quando la parola Troubadour in origine e in realtà si riferiva ad un poeta e cantante che viaggiava tra sud della Francia e nord d’Italia nell’11° e 13° secolo con l’intento di intrattenere le persone ricche, ora il significato è cambiato.
Blues, contemporary blues, country-blues, world music, roots music, ecco il suo territorio. I suoi testi mirano sicuramente a far venire a galla la verità combattendo caparbiamente soprusi, ingiustizie, razzismo. Definisce il movimento “Black Lives Matter” come un momento stimolante per scrivere canzoni, lui che con i suoi messaggi dal forte impatto sociale colpisce al cuore con testi diretti ed incisivi. A molti Eric Bibb ricorda una sorta di magico incrocio tra Eric Clapton e Keb Mo.
In Italia arriva spesso, nel 2010 lo ricordiamo al Liri Blues Festival mentre il 7 luglio 2019 è sul palco a Chiari (Bs) del prestigioso Rock & Blues Festival organizzato dall’associazione ADMR di Maurizio Mazzotti.
Un ottimo concerto ed una performance assai convincente quella di Chiari fedelmente registrata ed ora trasferita in questo elegante compact-disc. Eric sia in chiave perfettamente acustica in apertura che elettrica colpisce con quel tocco raffinato ed una voce avvolgente. A Chiari si è esibito in quartetto con Eric Bibb (voce e chitarra), il bravissimo chitarrista svedese di Stoccolma Staffan Astner con lui da diverso tempo e la sezione ritmica con Neville “Level” Malcolm al basso (inglese di origine caraibica) e l’eccellente Paul Robinson alla batteria (inglese, session-man illustre che ha suonato con artisti importanti come Nina Simone, Paul McCartney, Mose Allison, Van Morrison, Jan Hammer, Rod Stewart, The Proclaimers per fare qualche nome).
Undici brani di cui sei di sua composizione, uno composto con Charlotte Hoglund dal titolo Don’t Ever Let Nobody Drag Your Spirit Down, l’iniziale Going Down Slow di Jimmy Oden, On My Way To Bamako composta a 4 mani con Habib Koité, Come Back Baby di Walter Davis e due traditional assai noti come la bellissima Going Down The Road Feelin’ Bad (con il testo di Henry Whitter) e Needed Time (con il testo originale di Lightnin’ Hopkins).
Un concerto elettrizzante da vedere e sentire ma per chi non abbia potuto esserci ecco la testimonianza a noi tramandata con questo splendido CD.
