Catt Change
2023 - ListenRecords
CATT è una giovane polistrumentista tedesca (classe 1996) che Mescalina ha avuto il piacere di intervistare in occasione dell'uscita del singolo Wild Heart. Brano, pulsante e ben calibrato, che ritroviamo nel nuovo album Change, uscito il 24 marzo per ListenRecords Berlin.
La cantautrice nell'intervista della nostra Ambrosia Jole Silvia Imbornone aveva annunciato la volontà di muoversi verso una diversificazione, o meglio un arricchimento, del proprio suono, prima maggiormente legato al pianoforte: "La mia band per la prima volta è stata maggiormente coinvolta. Poi ho iniziato a imparare a suonare la chitarra."Troviamo quindi al suo fianco Felix Anton Remm (chitarre, cori, tastiere, percussioni), Paul Rundel (basso, violino, cori), Michèl M. Almeida (batterie, percussioni, chitarre acustiche, cori) e Aaron Ahrends (programming, percussioni, tastiere).
Change rappresenta quei momenti di passaggio in cui comunque ci si trova in difficoltà e spaesati (la fine di una relazione ad esempio, ma non solo). E diventa un soffice approdo con le sue atmosfere placide ed armoniche, in cui la voce di CATT si muove con delicatezza e maestria: basti ascoltare Spell Me Free. È musica di matrice pop, per la sua ricerca di semplicità, nonostante il notevole lavoro sonoro che c'è dietro.
I'm the Wind inizia con chitarra e voce, ma si arricchisce di incantevoli riverberi. Perché pop non fa per forza rima con banalità. A proposito delle canzoni del disco la stessa autrice racconta:"Sono pensate per essere una casa in tempi di trasformazione. Isole di bellezza e pace. Voglio che siano compagne mentre si attraversano caos e cambiamenti. Un incoraggiamento per trovare la strada per tornare a sé stessi ancora e ancora. Abbiamo bisogno di questi spazi di sicurezza e leggerezza. E di divertimento e gioia!”
La title track mostra delle stratificazioni folk e alt-country , mai pretestuose e sempre funzionali a valorizzare quella sensazione di levità e appiglio. Seven Wishes sembra partire da fondali marini per poi sinuosamente riemergere grazie alla vocalità di CATT, quasi viene in mente Tori Amos. No One Ever Tells You sembra mettere da parte le atmosfere in qualche modo "pure" del villaggio di campagna in cui la polistrumentista è cresciuta, a favore di un suono a metà strada tra club di Berlino (città in cui vive adesso) e synth pop anni '80, con dei cori finali carichi di energia e gioia di esserci.
CATT conclude il disco con Slow Motion Harmony, che sarebbe perfetta per una fiaba girata con l'omonima tecnica: il brano porta letteralmente in un'altra dimensione in cui il tempo sembra essersi fermato.
La copertina di Change, a cura di Michèl M. Almeida, è tutta sui toni dell'arancione, come a richiamare il calore del Sole. Il Sole come fonte di vita, quella che CATT con la sua musica e la sua voce celebra, nei suoi alti e nei suoi bassi.
“Gracias a la vida que me ha dado tanto” (Gracias a la Vida, Violeta Parra)
La cantautrice nell'intervista della nostra Ambrosia Jole Silvia Imbornone aveva annunciato la volontà di muoversi verso una diversificazione, o meglio un arricchimento, del proprio suono, prima maggiormente legato al pianoforte: "La mia band per la prima volta è stata maggiormente coinvolta. Poi ho iniziato a imparare a suonare la chitarra."Troviamo quindi al suo fianco Felix Anton Remm (chitarre, cori, tastiere, percussioni), Paul Rundel (basso, violino, cori), Michèl M. Almeida (batterie, percussioni, chitarre acustiche, cori) e Aaron Ahrends (programming, percussioni, tastiere).
Change rappresenta quei momenti di passaggio in cui comunque ci si trova in difficoltà e spaesati (la fine di una relazione ad esempio, ma non solo). E diventa un soffice approdo con le sue atmosfere placide ed armoniche, in cui la voce di CATT si muove con delicatezza e maestria: basti ascoltare Spell Me Free. È musica di matrice pop, per la sua ricerca di semplicità, nonostante il notevole lavoro sonoro che c'è dietro.
I'm the Wind inizia con chitarra e voce, ma si arricchisce di incantevoli riverberi. Perché pop non fa per forza rima con banalità. A proposito delle canzoni del disco la stessa autrice racconta:"Sono pensate per essere una casa in tempi di trasformazione. Isole di bellezza e pace. Voglio che siano compagne mentre si attraversano caos e cambiamenti. Un incoraggiamento per trovare la strada per tornare a sé stessi ancora e ancora. Abbiamo bisogno di questi spazi di sicurezza e leggerezza. E di divertimento e gioia!”
La title track mostra delle stratificazioni folk e alt-country , mai pretestuose e sempre funzionali a valorizzare quella sensazione di levità e appiglio. Seven Wishes sembra partire da fondali marini per poi sinuosamente riemergere grazie alla vocalità di CATT, quasi viene in mente Tori Amos. No One Ever Tells You sembra mettere da parte le atmosfere in qualche modo "pure" del villaggio di campagna in cui la polistrumentista è cresciuta, a favore di un suono a metà strada tra club di Berlino (città in cui vive adesso) e synth pop anni '80, con dei cori finali carichi di energia e gioia di esserci.
CATT conclude il disco con Slow Motion Harmony, che sarebbe perfetta per una fiaba girata con l'omonima tecnica: il brano porta letteralmente in un'altra dimensione in cui il tempo sembra essersi fermato.
La copertina di Change, a cura di Michèl M. Almeida, è tutta sui toni dell'arancione, come a richiamare il calore del Sole. Il Sole come fonte di vita, quella che CATT con la sua musica e la sua voce celebra, nei suoi alti e nei suoi bassi.
“Gracias a la vida que me ha dado tanto” (Gracias a la Vida, Violeta Parra)
