Colonne

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Colonne Track by track e recensione dell'EP Tutto a posto

30/03/2024 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Colonne#Emergenti#Alternative ##indie-pop ##emo #pop punk

Vi presentiamo recensione e track by track di un disco che fonde indie-pop, emo e pop punk: tra testi diretti e senza filtri e chitarre impetuose, o dal retrogusto malinconico, tra ricordi di luoghi del cuore, difficili rapporti famigliari e relazioni terminate, qui si mettono a nudo vulnerabilita' e ostacoli nell'inesausta ricerca comune della felicita'. Tutto cio' che si nasconde dietro la risposta Tutto a posto.
Oggi vi presentiamo il track by track e la recensione di Tutto a posto, primo EP di Colonne, il progetto solista di Andrea Daniele, anticipato da singoli come Difficile, inserita nella playlist Sanguegiovane e Rock Italia su Spotify, e Londra.

L’artista combina testi in italiano, che si ispirano all'indie nostrano di autori come Calcutta e Gazzelle, con l'intensità e le chitarre dell'emo/pop punk di matrice angloamericana.

"Tutto a posto è un EP che raccoglie gli ultimi sei anni della mia vita", spiega Colonne"Sette pezzi che si portano dietro anni di divertimento, di sofferenze, di amore, di ferite e di momenti complessi. Non c’è un vero e proprio concept dietro l'EP, se non quello che porta con sé il titolo: "Tutto a posto". Queste tre parole hanno un gran significato per me; è la risposta che nella vita ho sempre dato a chiunque mi chiedesse “Come stai?”. Sia che le cose andassero male o bene, perché mi ci sono abituato. E anche in momenti in cui forse una conversazione su come stavo mi avrebbe fatto bene, rispondevo così, tenendo tutto dentro. Ho fatto grandi passi avanti e oggi sto meglio, ma queste tre parole le porterò sempre con me"

L’EP così mette a nudo ciò che si cela dietro quella risposta convenzionale che spesso diamo ai tanti che ci chiedono “Come va?”, senza essere veramente interessati alla risposta: il lavoro svela così i momenti negativi, che si nascondono dietro una facciata composta, che pure non può essere né serena, né mostrare veri sorrisi.
Dietro muri di chitarre elettriche che ricordano nomi come i Fast Animal and Slow Kids, si raccontano le amicizie che contano, il passato che non si può cancellare, né cambiare e i cambiamenti invece che la vita adulta apporta, così come si ricordano la condivisione del poco e delle stesse insoddisfazioni nei luoghi del cuore, come Parco Vetra, alias parco Papa Giovanni Paolo II, o "parco delle Basiliche", un posto di Milano notoriamente molto amato e frequentato dai giovani, che collega la basilica di San Lorenzo e la basilica di Sant'Eustorgio e dà il titolo alla traccia di apertura del disco. Proprio perché lì ha iniziato a suonare qualche cover e per il legame stesso con le Colonne di San Lorenzo, l’artista ha scelto proprio il moniker Colonne.
Proseguendo nell’ascolto, le sonorità dell’EP continuano a risultare piuttosto impetuose, ma, soprattutto nelle strofe, sembrano spesso malinconiche e agrodolci (vale spesso per le chitarre elettriche, ma anche per il piano che sgocciola rotondo e triste in Settembre), come cassa di risonanza degli smarrimenti, mentre i momenti più veloci, con cavalcate sonore, ritmi più decisi e schitarrate distorte appaiono in questo contesto come un grido liberatorio. Non mancano però neanche vari pezzi più luminosi come Difficile, grazie all’onda trascinante di ritmiche pop punk.

Nei testi, ancora, ci si riflette nelle strade di Londra, o si riflette su sogni che si è tentati di mollare, storie di cui si conosce ormai il finale, o che sono finite senza mai essere iniziate, sulla distanza emotiva con i genitori, eppure sul loro ruolo pure in un rapporto difficile, sul timore di non meritarne più l’affetto, sulla tristezza per aver rovinato le cose più belle, ma senza il rimpianto di non aver provato a salvarle. Toccante la lettera che ha scritto all’artista la madre, diventata una canzone, 8-10-21, in cui il genitore afferma che vorrebbe farsi carico del suo dolore, ma è sicura che un giorno si libererà dei suoi fantasmi.

Si tratta di sette canzoni brevi e musicalmente fresche nelle loro altalene di stati d’animo, sette tracce emotive e dirette, senza mediazioni, che scoprono le vulnerabilità e si concentrano spesso sulla difficile ricerca della felicità, dell’amore, o “semplicemente” di sé stessi. Sono brani personali, in cui però è facile riconoscersi e sentirsi meno soli, come auspica Colonne. Leggiamo infatti cosa ci racconta sul suo EP d’esordio, che potete ascoltare qui sotto.




Parco Vetra
È il mio inno all’amicizia. In un certo senso spiega proprio perché mi chiamo Colonne. È iniziato tutto lì, tra una birra, una sigaretta e qualche cover suonata al parchetto. Le serate a cui mi riferisco in questo pezzo sono le serate che mi hanno segnato di più, che mi hanno legato per sempre agli amici con cui le ho condivise e a cui dedico la canzone. Fun fact: proprio in Parco Vetra è uscita l’idea di chiamare il mio progetto con un nome che rappresentasse quella zona, e inizialmente avevo pensato proprio a “Parco Vetra” che invece è diventato il primo pezzo che ho scritto.

Londra
Il Regno Unito continua a essere un’ispirazione per me. Non smette mai di tirare fuori qualcosa che mi lascia stupefatto. Ogni volta che ci torno vengo rapito dalle sue strade e affascinato dalle persone che le abitano. Ho scritto Londra l’ultima volta che sono tornato dalla capitale, perché sentivo che stavo provando qualcosa di molto importante per me e volevo metterlo nero su bianco. Resta un sogno nel cassetto per me quello di un giorno vivere in Inghilterra e assaporare appieno ciò che ora è solo un saltuario guilty pleasure.

Difficile
Iniziamo con un gioco di parole: questa è stata effettivamente la canzone più difficile da scrivere. Penso che un po’ per tutti il tema “genitori” sia sempre un po’ complicato da affrontare, e per me trovare le parole per descrivere la mia situazione non è stato semplice. Ma un giorno ho praticamente sputato le parole del bridge in un momento di epifania: “in fondo ogni dettaglio, ogni parola, ogni singola memoria…” e da lì ho iniziato a scrivere. Sono molto soddisfatto di essere riuscito a tirarne fuori un pezzo “allegro” dal punto di vista musicale che contrasta il contenuto: era proprio quello che volevo. Fun fact: nel video della canzone faccio finta di laurearmi per esprimere un concetto, e tanta gente che non vedevo da un po’ mi ha fatto i complimenti, tutti sorpresi del fatto che mi fossi laureato alla veneranda età di 27 anni. Mi ha fatto piacere che fosse credibile comunque!

Cicatrici
Ho scritto Cicatrici mentre provavo a salvare, senza speranze, una relazione che non poteva sussistere. Ho voluto fare tutto quello che potevo, per non avere rimpianti ma al contrario la consapevolezza di averci provato. Non volevo ritrovarmi a pensare “e se avessi fatto… e se avessi detto..” Una cicatrice in più, un’altra storia da raccontare, qualche bel ricordo e nessun rancore. Fun fact: ho suonato questo pezzo dal vivo proprio davanti alla ragazza in questione. Le è piaciuta. Non ci ha ripensato.

Settembre
Qui racconto una fine abbastanza tragica di un amore mai iniziato. Questa volta speravo davvero potesse esserci qualcosa ma ho preso una bella porta in faccia. Tanta tristezza, una passeggiata notturna per Porta Romana che non dimenticherò mai, e un altro briciolo di fiducia nell’amore persa tra i sampietrini. (Questa frase me la segno).

08-10-21
Nei giorni in cui stavo scrivendo Difficile ero ancora a casa di mia mamma. Devo aver lasciato il mio quaderno aperto sulla scrivania in camera e mia mamma entrando deve aver letto quello che stavo scrivendo. Sta di fatto che il giorno dopo lei mi ha scritto una lettera che conteneva esattamente le parole di questa canzone. Il titolo è la data in cui ho ricevuto la lettera.

Tutto a posto
Questo è uno dei primi pezzi che ho scritto nel periodo di Parco Vetra. Era un periodaccio. Forse uno dei più bassi di sempre. Non vedevo un futuro davanti a me, e non sentivo proprio di avere un posto nel mondo. Nonostante ciò, a chi mi chiedesse come stavo rispondevo sempre “tutto a posto”. Questa canzone è un monologo interiore, tre minuti di totale sincerità verso me stesso. Quello che provavo veramente in quei giorni e che sono sicuro in tanti hanno provato come me. Spero davvero che questa canzone prima o poi possa arrivare alla persona giusta, possa farle capire che non è sola, aiutandola ad affrontare un momento buio della vita. Questo è il mio obiettivo più ambizioso e uno dei motivi principali per cui faccio musica.

Ascolta Tutto a posto
https://open.spotify.com/intl-it/album/254VUHtJiTgUXs9ZAURgFS?si=5FyF7zWMQcSQ6xJ1aTLPdQ

Autore e compositore: Andrea Daniele
Artwork: Anna Burke Wulfson
Foto di Fiona Murtaj

BIO
 
Colonne è il progetto solista di Andrea Daniele. Con un sound influenzato da ciò che ha ascoltato e amato negli anni, anche il nome del progetto è un omaggio a un luogo che è stato negli anni testimone dei vari capitoli nel suo percorso da musicista, specialmente nelle band sittingthesummerout e Cold Hands, Warm Hearts. Dall’amore per la scena alternative/emo americana dei primi anni 2000 alla riscoperta dell’indie italiano dell’ultimo decennio in tutte le sue sfaccettature, Colonne è un’espressione fresca e unica di queste influenze, che si mescolano in un sound singolare. Il 29 febbraio 2024 esce Tutto a posto, l'EP d'esordio di Colonne, anticipato dai singoli Difficile, Londra e Settembre.

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Ufficio stampa: Conza