Luciano Panama

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Luciano Panama Il video di Messina Guerra e Amore

27/12/2019 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Luciano Panama#Italiana#Alternative

Un brano elegante, poetico e chiaroscurale e un video diretto dallo stesso cantautore, per immergersi nel fascino di Messina, tra passato e presente, luci e ombre, paesaggi naturali e urbani, in una data significativa: il 28 dicembre 1908 un violento terremoto infatti devastava la città.
Esce oggi, 28 dicembre, il videoclip di Messina Guerra e Amore, brano tratto dall’album di Luciano Panama, Piramidi. Il cantautore non ha scelto a caso questa data per parlare della sua città: all’alba del 28 dicembre 1908 Messina ebbe un risveglio drammatico, a causa di un terremoto del decimo grado della scala Mercalli e di intensità 7,1 della scala Richter con epicentro nello stretto di Scilla e Cariddi. Si stima che il sisma abbia ucciso tra le 80 e le 100.000 persone sulle due coste e abbia distrutto il 90% delle strutture di Messina; il terremoto provocò anche un maremoto con onde fino a 10 metri di altezza. Proprio in questa data emblematica allora Panama ha deciso con questo pezzo di “puntare i riflettori sul senso e sulla personalità della sua città con una ballata dal testo intimo e profondo, un chiaroscuro di emozioni in musica, dettato da un’atmosfera onirica e decadente da cui, dal giorno del tragico evento, il terremoto del 1908, non sembra mai essersi liberata”. Ecco come presenta la canzone lo stesso cantautore:

Il brano è una mia visione della città, di quanto sia controversa e amabile al tempo stesso. Di quanto sia difficile viverci e al tempo stesso non viverci, dei sensi di colpa che ti pervadono quando decidi di lasciarla come a un destino dal quale sembra non riuscire a rinsavire, di quanto sia indifesa davanti alle meschinità dell’uomo e amata da chi la guarda davvero per quella che è: un paesaggio inestimabile, un luogo ricco di storia e di storie, di miti e leggende e non solo.

Il videoclip è stato interamente girato a Messina ed è “un profondo viaggio nei sentimenti di una città consciamente distratta da sé stessa in un alternarsi di immagini e luoghi dal sapore sognante e malinconico”.

Avvolto da eleganti tessiture folk, il cantautore si aggira per le strade di Messina e si immerge nel fascino della sua città, sospeso tra antico e moderno, luoghi naturali e urbani, storia e presente, complicità e voglia di costruire un futuro diverso. Proprio quel fascino è come un vortice che risucchia: a volte vorresti allontanartene e scappare, eppure ne senti la mancanza proprio perché attrae in modo irresistibile, appunto come un destino.

Tra orizzonti e corridoi, il pezzo si snoda tra la poesia struggente e al contempo la sobria raffinatezza degli archi; tra luci e ombre reali e metafisiche anche i suoni si fanno cangianti e chiaroscurali, prima che il mare diffonda il suo richiamo senza tempo, come una voce di infinito e insieme un canto di bellezza che non può abbandonare la città.

La regia e il montaggio sono firmate dallo stesso Panama, che si è voluto cimentare per la prima volta con questa esperienza, provando a costruire un proprio personale linguaggio visivo; anche per questo non poteva trattarsi di un’altra canzone: “non poteva non essere Messina Guerra e Amore il pezzo su cui ho deciso di lavorare anche a regia e montaggio, volevo che venisse fuori esattamente come l’avevo immaginato mentre scrivevo il pezzo. Una persona che gira, si perde, si abbandona nella sua città e trova comunque un modo per sopravviverci. Le città svolgono un ruolo fondamentale nella nostra educazione, nel nostro modo di vivere e interpretare la vita, come se fossero una una seconda famiglia, sono la nostra prima forza e al tempo stesso la nostra debolezza.  Durante il tour di Piramidi che ho portato in giro per tutta Italia in lungo e in largo, mi sono reso conto di quanto sia potente la sua energia ma anche di quanto questa stessa energia si disperda invece che evolversi. Il brano è una fotografia di cose che tutti sappiamo già ma che da oggi spero si risolvano una volta per tutte e credo che la mia generazione - a differenza delle precedenti - stia portando avanti questo impegno con determinazione”.

Buon ascolto e buona visione!




Biografia

Luciano Panama (16 febbraio 1980), musicista e autore, inizia a studiare da autodidatta sin da giovane età chitarra, basso e pianoforte, appassionato dal rock inglese ed americano e dai cantautori italiani. Nel '93 i primi giradischi e un periodo da dj. Nel '95 il primo registratore e le prime "canzoni", soprattutto rap. Nel '98 la sua prima batteria e la totale immersione nel mondo del rock. Nel 2000, dopo diverse esperienze, crea Entourage – Enter In Our Age, compone testi e musica ed inizia a cantare. Nel 2003 la prima demo con cui la band partecipa e vince il JestraiRock, suonando al festival di Bergamo nell'estate del 2004. 

Nel 2006 arriva Enter In Our Age, primo album con il quale la band partecipa ad Arezzo Wave vincendo e andando così a suonare nel luglio 2006 ad ArezzoWaveFestival come band rappresentante Sicilia.
Da autodidatta studia anche ingegneria del suono e produzioni musicali e crea così YouthStudio, luogo in cui la band registra tutto il materiale successivo. 
​Nel 2010 esce Prisma, primo vero album della band distribuito in Italia (Audioglobe), che ottiene buone recensioni dalla critica e porta Entourage a suonare con maggiore frequenza live. Nel 2012 arrivano i due Ep Yoga (lavoro premiato da Radio Basse Frequenze Torino come "miglior album a basse frequenze 2012") e Supercar (di cui la band realizza un videoclip con la tecnica del Green-Screen, premiato come “video of the week” su NME.com).
A novembre del 2013 esce Vivendo Colore, album di 11 tracce, mixato e prodotto da Luciano presso YouthStudio, premiato da Radio Interstella Brescia come tra le 10 migliori pubblicazioni del 2013 e da Musicletter.it come “un disco per l’Europa” tra i 12 del 2014.

Nel 2015 inizia un nuovo progetto solista che lo vede già impegnato con dei live con voce chitarra e piano, e in studio per la registrazione di nuove canzoni.

Il 20 ottobre 2017 esce Piramidi, il suo primo album da solista, pubblicato da La Dura Madre Dischi - Dimora Record e distribuito da Master Music. L’album, interamente scritto registrato e prodotto dallo stesso nel suo studio in Sicilia ad eccezioni di due collaborazioni, Giovanni Alibrandi al violino e Matteo Frisenna alla tromba, viene presentato da sentireascoltare.com in esclusiva ed anteprima streaming, mentre il primo videoclip Le Ossa viene lanciato da rockerilla.com in esclusiva anteprima. Otto canzoni astronave. Otto canzoni d’amore destino e morte. Otto canzoni dalle viscere dal cervello e dal cuore.

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