Humble

special

Humble Il video di Madrid (Look Over Me)

24/06/2023 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Humble#Emergenti#Alternative #neosoul #r`n`b #alt-funk

Il duo urban/neosoul ci presenta il video di un nuovo brano dedicato a una citta', Madrid, un pezzo imperniato su trame acustiche piene di sole, che ci ricorda quanto l'amicizia sia fondamentale per sfogarsi, parlare, raccontarsi e supportarsi.
Nuovo singolo per il duo urban / neosoul degli Humble, formato da Enrico Zurma e Umberto De Candia, che continua la pubblicazione di singoli dedicati alle città del mondo: dopo Detroit e London, ora è la volta di Madrid. La canzone, di cui vi proponiamo il video in anteprima, è presentata così:

Il brano rappresenta la confidenza che fai ad un amico durante un giro in bici in una domenica mattina di inizio estate. Un mix di strumenti acustici che rendono un omaggio al pop contemporaneo fanno da tappeto all'incrocio di due voci, dall'inizio alla fine, come in un serrato, ma amichevole dialogo”.

Aggiunge la band:

"Con il video di Madrid volevamo rappresentare un archetipo di rapporto d'amicizia, di cui parla anche la canzone stessa. Ognuno nella propria vita ha avuto bisogno di fare due chiacchiere con un amico: per sfogarsi, per calmarsi, per avere un punto di vista diverso a cui non si aveva pensato. La bicicletta sembra creare una stanza isolata a cielo aperto in cui due persone possono raccontarsi come sta andando, come vorrebbe che andasse, com'è andata". (Humble).

Nel video una campagna assolata, i cui colori caldi sono ben delineati da una fotografia semplice e naturale, e la complicità di due amici, pronti a supportarsi a vicenda, perché è importante confrontarsi con qualcuno, con un altro punto di vista e soprattutto in certe occasioni non serve una persona qualunque, ma un amico fidato che ti aiuti a buttarti dietro le spalle il dolore e i brutti momenti. E ci sarà sempre spazio e tempo per le persone che contano davvero. 

Analogamente al video, anche la musica del brano è piena di sole, in un efficace pezzo imperniato su trame acustiche, percussioni, un cantato morbido e carezzevole e un neosoul cordiale e accogliente.

Buon ascolto e buona visione!



Credits audio

Brano composto da Enrico Zurma
Prodotto da Enrico Zurma & Umberto De Candia
Testo: Enrico Zurma
Drum programming: Enrico Zurma
Basso: Enrico Mangherini
Tastiere: Tommaso Furini
Voci: Enrico Zurma & Umberto De Candia
Chitarra: Enrico Zurma
Digital editing: Enrico Zurma
Mix: Federico Viola (Animal House Studio, in Ferrara (Fe), Italy)
Masterizzato da Andrea De Bernardi (Eleven Mastering, in Busto Arsizio (VA), Italy)

Credits video:

Regia, fotografia, montaggio di Daniele Fugarese
Si ringrazia "Borgovivo" per le location.

Bio/Concept

Humble è un progetto caratterizzato da uno stile radicalmente urban. Nei visual e nelle foto vengono rappresentati e concettualizzati elementi come le luci notturne dei lampioni e i pavimenti in gomma della metropolitana. I soggetti, chiaramente non in posa, compiono azioni semplici e in cui un giovane della generazione Z può ritrovarsi. Mangiare un panino fuori da un fast food, fumare una sigaretta alla fermata del bus, fare rifornimento all’auto in un distributore in periferia. Il concetto è avere un focus sul soggetto che compie queste azioni mentre il mondo attorno prosegue il suo percorso velocissimo e caotico come sempre.

Elemento distintivo di Humble è la sacralizzazione di questi semplici avvenimenti; godersi e vantarsi di questi episodi mentre tutto scorre veloce. Ad uno stile noir e urbano può contrapporsi uno stile ricco di luce, quasi bruciato, molto contrastato, anch’esso rappresentativo di momenti semplici, di scatti spontanei dei protagonisti, intenti nel vivere alla giornata e nell’essere fieri di farlo. Vantarsi delle piccole cose, essere l’opposto di “Humble” (umili), ma non per la supercar o la giacca firmata.

Elemento principale è il “non luogo”, ovvero il luogo in cui non avvengano scambi comunicativi tra le persone, i cosiddetti luoghi di passaggio. Il concetto è che tutto si trasforma in “non luogo”, tutti siamo soli, mentre le altre persone tracciano scie come le luci di una foto ad alta esposizione.

I visual grafici rappresentano mappe usurate e rovinate delle città che danno i titoli ai diversi brani dell’album, come fossero stampate su un foglio piegato, infilato in tasca e portato in giro per le città. Una sorta di stile urbano che si adatta in base alle influenze specifiche della città e della cultura del luogo.

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