Regione Trucco

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Regione Trucco Il video di Lady Hawk in anteprima

13/03/2023 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Regione Trucco#Emergenti#Alternative

Un brano fresco e insieme malinconico, tra synth contemporanei e chitarre elettriche, per raccontare come anche oggi possa essere difficile incontrarsi, persino abitando nella stessa casa, come lo era per i due due amanti del film Ladyhawke. Il video del nuovo singolo della band piemontese, che anticipa il nuovo album in uscita il 31 marzo, e' stato girato in una Torino carica di mistero e fascino, tra le luci notturne e i loro riflessi nel Po.
A circa sei anni dall’omonimo disco di esordio del 2017, che vedeva in sei brani la coproduzione artistica di Marco Bianchi (Cosmo), la band piemontese Regione Trucco sta per tornare con un nuovo disco, intitolato Mi sono perso e in uscita il 31 marzo. Intanto, dopo Linguette e Se vuoi venire, è tempo di un nuovo singolo, Lady Hawk, di cui vi presentiamo in anteprima il videoclip, diretto da Lorenzo Antoncielli e girato interamente in una Torino piena di mistero.

La canzone, infatti, trae ispirazione dal film di Richard Donne del 1985 Ladyhawke, che, ambientato nel Medioevo, raccontava la storia di due amanti “sempre insieme, eternamente divisi”, come affermava il personaggio di Philippe Gaston: a causa di una maledizione, infatti, Isabeau aveva le sembianze di un falco di giorno, mentre l’amato Navarre di notte diventava un lupo, cosicché i due potevano incontrarsi in forma umana solo per un breve istante, quando scendeva il buio o sorgeva la luce del sole.

Ai nostri giorni però non servono neanche incantesimi per non riuscire a vedersi mai, persino vivendo nella stessa casa: bastano il lavoro, gli impegni, i ritmi frenetici del quotidiano a tenerci lontani. Il brano allora vuole farci riflettere proprio su questo, su quanto a volte sia preziosa e rara anche solo “una sera insieme”, soprattutto nei weekend, e in generale su quanto valga il poco tempo che si può condividere con chi si ama.

Il pezzo è un efficace esempio di synth-rock, con i synth che danno un tocco contemporaneo e urban al singolo e le chitarre elettriche che invece apportano un’aura alt-rock; le melodie della canzone prendono a volte sfumature malinconiche, come il testo, che a tratti però mostra anche uno sguardo ironico sulla realtà del quotidiano. Nel videoclip vi è una coppia che si rincorre forse senza incontrarsi mai, ma protagonista è in primis la città, Torino con i suoi spazi e le luci notturne, riflesse nelle acque del Po, le scalinate, le strade, i panorami, la Mole Antonelliana, i Murazzi, i murales…L’istante in cui i due personaggi si vedono appare un momento magico, quasi rituale, in un video che gioca con il mistero, tra la luce della luna e i bagliori dell’illuminazione artificiale; così quell’incontro potrebbe essere reale, o solo immaginario, un istante desiderato e sognato in cui le rotte di un quotidiano nevrotico finalmente si incrociano. La canzone, in definitiva, appare un brano fresco dal fascino triste e dal ritmo accattivante, la cui storia è ben illustrata dal videoclip.



Il gruppo piemontese è composto da Umberto d'Alessandro (chitarra-voce), Andrea Re (tastiera - synth - programmazione ritmica - voce), Massimo Notarpietro (basso) e Manuel Pozzo (batteria -  octapad - voce ). Il nuovo album ha avuto una gestazione complicata tra vecchi provini che si sono mescolati a nuovi pezzi, arrangiamenti stravolti, l’irrompere della pandemia con i suoi stop forzati, collaborazioni con altri artisti, tanti gin tonic, l’incontro, alla fine di un concerto, con il manager Federico Borruso e la firma con Ada Music Italy (Warner) per la distribuzione del disco.

Mi sono perso è nato in una sala prove ricavata in un garage. Il fil rouge che attraversa le nove canzoni presenti nel disco è sicuramente rappresentato dall’ironia dei testi. Per quanto riguarda invece la musica, il desiderio di sperimentare nuovi colori nel sound della band ha portato alla volontà di affiancare e contaminare gli strumenti tradizionali (chitarre, batteria, basso, pianoforte, violoncello) con quelli tipici delle produzioni contemporanee (synth, programmazioni ritmiche, vocoder…).


Credits
Brano scritto (testo e musiche) da Umberto d'Alessandro
Eseguito da Regione Trucco
Prodotto da Enrico Caruso e Andrea Re
Distribuito da Ada Music
Video realizzato da GNRD Productions
Regia: Lorenzo Antoncielli
Attori: Giovanni Gambuzza e Matilde Berrighi

Bio
La band Regione Trucco nasce a Ivrea all'inizio del 2017. Il primo singolo, intitolato Mama Don't Cry, esce a fine maggio dello stesso anno, con la partecipazione di due rapper nigeriani - Israel e Adamu - e vince il premio "Una canzone per Amnesty" nella categoria under 35, partecipando al festival organizzato da Amnesty International a Rosolina Mare (Rovigo).
A dicembre 2017 esce il primo album, Regione Trucco, pubblicato dall'etichetta Vollmer Industries, al cui interno sei tracce vantano la produzione artistica di Cosmo. La band, con una forte vocazione per il live, promuove il disco con numerosi concerti sia presso  spazi intimi all'interno di pub in giro per l'Italia, sia calcando palchi importanti come Musicultura, Tavagnasco rock e la vittoria al Calabria Fest.
Durante lo stop forzato dei concerti a causa della pandemia, i Regione Trucco entrano in studio per registrare il loro secondo disco, per il quale collaborano con Enrico Caruso (producer e sound engineer) che collabora alla produzione di alcuni brani e di tutti i loro mix. Il 15 aprile 2022 è uscito Linguette, per Amarena Records/Ada Music, andando in rotazione su varie radio, tra cui Rai Radio2 Indie. Il videoclip del brano è stato girato da Giacomo Laser ed è uscito in anteprima su Skytg24.it.
Il primo luglio 2022 è uscito Se vuoi venire, il secondo singolo, a cui hanno fatto seguito una serie di concerti estivi.

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