Alexithymia<small></small>
Jazz Blues Black • Jazz • Contemporaneo

Vittorio Solimene Alexithymia

2023 - Wow Records

03/02/2024 di Vittorio Formenti

#Vittorio Solimene#Jazz Blues Black#Jazz

Gran bel disco questo Alexithymia realizzato da Vittorio Solimene, pianista e compositore napoletano e romano di adozione, in quartetto con Lorenzo Simoni (sax alto), Alessandro Bintzios (contrabbasso) e Michele Santoleri (batteria).

Un lavoro che fa della spontaneità e della semplicità la cifra principale, senza elaborazioni artificiose, ma con una evidente capacità di sfruttare idee di base ben elaborate, scavando fino in fondo il solco degli stimoli iniziali.

Come precisato dal leader stesso, il gruppo è composto da artisti che non avevano maturato esperienze congiunte precedenti, affidando quindi al momento specifico la maturazione del progetto. In questi casi la logica preferisce evitare costrutti elaborati a favore della costruzione dei brani partendo da un tema base, sfruttandolo fino al termine delle sue potenzialità.

È questo l’aspetto principale del lavoro che fa del titolo un programma. Alexithymia è un termine che viene dal greco e significa “emozioni senza parole”; ricorda un famoso broccato di Frank Zappa che affermava che ”parlare di musica è come danzare di architettura”.

In effetti i brani, tutti di scrittura del leader, suggeriscono emozioni piuttosto che ricerche particolari. Basati su di un tema specifico, spesso basato su tre o quattro note, si evolvono in modo semplice e coerente, con armonia quasi modale a favore dell’immediatezza della comunicazione. Riferimento per ciascuno di questi sono le linee del basso, un po’ nello stile del Davis di fine anni ’60 (pregasi di prendere la citazione non nel senso strettamente comparativo).

Nessuno degli artisti si lancia in avventure soliste acrobatiche; tutti i passaggi sono coerenti con lo spunto base, in stile prettamente impressionistico, nella miglior sintesi tra realtà ed essenzialità descrittiva.

L’ascolto scorre fluido e avvolgente proprio grazie alla continua coerenza degli sviluppi, che non abbandonano mai l’idea di base, offerta con controllate variazioni da parte del sax e del piano, mentre il basso mantiene il sobrio schema armonico. Il risultato è decisamente coinvolgente, anche se ogni tanto ci si aspetterebbe qualche slancio in più, probabilmente causa l’abitudine di chi è avvezzo alla musica improvvisata.

Infatti questa dimensione non è particolarmente enfatizzata, se non per qualche breve decorazione delle esposizioni; certamente non una lacuna, anzi, si resta saggiamente lontani da retoriche a favore di una narrazione organica, lineare, piacevolissima, con una fluidità valorizzata dalla tecnica degli strumentisti. Si ascolti la traccia finale a esemplificazione di questo aspetto.

Un disco che riesce molto bene a coinvolgere l’ascoltatore grazie all’assenza di qualsiasi accademismo, affidandosi al contatto diretto e al semplice scorrere delle idee.

Track List

  • And The Sun Rises
  • Enrosadira
  • Invisible Walls
  • When &ldquo;Rain&rdquo; Meets &ldquo;Music&rdquo;
  • Roots And Wings
  • Unsolvable
  • The Old Man In Estella
  • Stronger Than Reality
  • First Time, Last Time