A chi esita<small></small>
Jazz Blues Black • Jazz • Cameristico contemporaneo

Valentina Fin A chi esita

2023 - Giotto Music

13/05/2023 di Vittorio Formenti

#Valentina Fin#Jazz Blues Black#Jazz

Valentina Fin è una cantante e compositrice vicentina dal robusto curriculum di studi accademici  che emergono in tutta la loro consistenza in questo pregevole lavoro.

Accompagnata da Manuel Caliumi (sax alto), Luca Zennaro (chitarra), Marco Centasso (contrabbasso) e Marco Soldà (batteria) dà vita a un espressione in perfetto crocevia tra musica contemporanea, jazz e rock progr creando incroci dalle mille sfumature.

Il canto assume il ruolo di uno strumento paritetico rispetto agli altri compagni di avventura, evitando (fortunatamente ed encomiabilmente) la classica forma canzone cantautorale in cui l’aspetto musicale assume un ruolo di accompagnamento e, quando va bene, di marginale decorazione.

L’organizzazione del combo è democratica nei ruoli ma ben distinta negli echi. La voce, posizionata sul pentagramma con altezza da soprano, opera in logica da accademia di oggi, la chitarra richiama il Fripp del progressive più colto, il sax sostiene il lato più propriamente jazz in chiave post bop, il basso alterna fasi di sostegno a momenti di robusto solismo, la batteria assume un ruolo che evoca approcci jazz del Nord Europa.

Il risultato è un disco estremamente affascinante, con una continua alternanza di colori e di evocazioni a marchio interdisciplinare in grado di interessare sia chi ascolta il camerismo attuale, chi è legato a un certo art-rock degli anni ’70 e chi apprezza il jazz “asciutto” degli anni ’90.

Ad arricchire il lavoro è l’estesa sensibilità artistica di Valentina che, non a caso, è anche laureata in Storia dell’Arte. Nella fattispecie questa declinazione si manifesta nel ricorso a poesie di Brecht e Quasimodo che conferiscono ulteriore intensità al messaggio di fondo del lavoro: non esitare, partecipare alla totalità che ci avvolge.

Apprezzabile è anche il controllo delle dinamiche, sempre raffinate, e delle originalità armoniche che richiamano alla memoria un certo approccio liederistico, a tratti solenne e comunque elegante che offre gentilmente ma intensamente emozioni ed espressioni.

Ad esemplificazione del lavoro citiamo il brano che dà il titolo al disco. Trattasi di una rielaborazione dell’omonima poesia di Bertolt Brecht che viene esposta con un incipit spirituale creato da una campana tibetana e da un canto non testuale, a chiaro invito alla meditazione. L’incipt intimo viene poi arricchito dall’intervento del basso, dei piatti e da un sax sussultato che intensificano la spiritualità del pezzo per poi lasciare spazio a una dimensione più terrena, dettata soprattutto dalla voce che recita il testo (in italiano) della composizione letteraria. Una perfetta fusione di multiple sensibilità, di un senso dell’arte a tutto tondo che viene poi confermato in tutti gli altri passaggi di un lavoro certamente da conoscere.

Track List

  • Piccola ode al cambiamento
  • QQ
  • Dreams Are Dangerous
  • Indefinitely
  • Quasi un madrigale
  • A chi esita
  • Langsamer
  • Marina cade dal muro