Tosca Morabeza [Ristampe]
2020 - Leave Music/Officina Teatrale / Distribuito da Sony Music Entertainment Italy
Già nello scorso anno l'artista romana, ma cittadina del mondo, aveva proposto questo album, dal significativo titolo Morabeza, nato al termine di un tour mondiale (Algeria, Tunisia, Brasile, Francia e Portogallo) durato tre anni, da cui l’artista ha ideato il documentario Il suono della voce, presentato nel corso della recente Festa del Cinema di Roma. L'occasione della proposta dell'ultimo singolo Ho amato tutto durante il Festival Di Sanremo, e il successo dell'esibizione, elegante, misurata e intensa, di Tosca, hanno permesso di pubblicare una ristampa del lavoro, comprendente anche il brano sanremese, che illumina di un riflesso unico un lavoro già di per sé notevole.
Il termine Morabeza proviene da Capo Verde, arcipelago vicino al Senegal, che si potrebbe rendere non con una parola equivalente, ma con un'espressione composita, come "indefinito e passionale senso di nostalgia per le proprie origini"; e Capo Verde, al crocevia fra Africa, Europa e Caraibi, ha indubbiamente ispirato sonorità, gusto e collaborazioni in questo disco, a buon diritto summa del meglio della forma canzone di tutti i tempi e luoghi.
Tosca sa come cantare, come recitare e come porgere le proprie emozioni al pubblico, che sia nella dimensione teatrale, dei live o dell'ascolto individuale; questo lavoro è un'ulteriore conferma della classe dell'artista, insieme popolare e raffinata, dalla voce educata, ma mai inutilmente leziosa o virtuosistica, che sa spaziare nelle varie lingue, ascendenze, culture, con una naturalezza e un'intensità che hanno pochi paragoni nel mondo musicale non solo italiano. In questo lavoro, inoltre, grazie anche all'attenta guida di Joe Barbieri e alle prestigiose collaborazioni di artisti provenienti da tutto il mondo, Tosca raggiunge vette altissime di espressività e di profondità.
Ascoltate brani come la novecentesca Serenade de paradis, dall'accompagnamento elegante di archi evocativi, o la resa de Il terzo fuochista, che diventa Le troisième artificier, impossessandosi di un'atmosfera tutta parigina, anche grazie alla voce di Cyrille Aimée, o ancora come la delicata Ahwak, perla tunisina cantata con lo sciamano Lotfi Bouchnak, un Ti adoro dedicato alle coraggiose donne che resistono contro l'Isis, in nome della cultura; vi stupirete di come il senso di appartenenza alle radici, di cui Tosca sente Morabeza, vi aggancerà senza scampo, per farvi capire che quando, in un'opera culturale, si rintracciano fuse insieme classe, bravura, passione e cura dei dettagli, quest'opera non ha limiti, confini e appartenenze, ma appartiene al mondo intero, e per il mondo spazia libera, donando emozioni a chiunque sia in cerca di bellezza.