Tom Ovans Crows In The Corn
2020 - NSR Sound
La musica di Tom Ovans, da sempre in vita con l’equivoco di clone di Dylan, è alla fine un manipolo di storie già sentite. Quelli all’Angolo, i reietti, gli scomparsi e i riapparsi, gli sconfitti o i dannati sono i protagonisti del suo immaginario a stelle e strisce. Quello che lo rende diverso è come le racconta, quelle storie. Crows In The Corn esce dopo sei anni dall’ultima sua fatica. C’è tutto quello che ci ha permesso di amare buona parte del folk-blues americano.
Una chitarra, un’armonica e una voce. La sua è sempre la stessa, ruvida come se avesse ingoiato dei chiodi, secca come se avesse leccato il deserto, al limite come forse è la Vita…tutta. Avrebbe senso citare brano dopo brano?
In fondo la bellezza delle storie di Ovans sta nell’ascolto di un album, nella sua interezza. Come un lungo sorso di vino o meglio, in questo caso, di whiskey. I suoi dischi vanno messi su e lasciati andare da soli, un po’ come lui stesso racconta l’amore in Violets Of dawn. Stare in piedi all'angolo / Con un amore che sto cercando di trattenere / Ma so che non posso / Devo lasciarlo andare.