In Concert<small></small>
Jazz Blues Black • Impro • Pop Rock Jazz

Tingvall Trio In Concert

2013 - Skip Records

17/10/2013 di Vittorio Formenti

#Tingvall Trio#Jazz Blues Black#Impro

Martin Tingvall (pianoforte- svedese), Omar Calvo (contrabbasso - cubano) e Jurgen Spiegel (batteria - tedesco) danno vita ad un trio multietnico non tanto per filologia quanto per empatia artistica.
Nato ad Amburgo, località crogiuolo di razze e di culture, il combo si esercita  infatti in un crossover continuo tra jazz, rock, new age e classica ad alta capacità attrattiva.
 
In Concert é la loro quinta fatica e la prima dal vivo; la dimensione live favorisce la dinamica e lo slancio della comunicazione amplificando la valenza  impro rispetto agli album in studio.
Il trio non propone divagazioni selvagge, astratte o cervellotiche; lo stile ricorre a idee melodiche chiare che vengono sviluppate, dilatate e rielaborate sempre attenendosi alle linee di base e quindi seguire i brani è molto facile e gradevole.

Il pianoforte è generalmente in rilievo, strumento principalmente melodico attorno al quale  gravita ogni cosa; l’interplay quindi diventa una staffetta le cui regole sono dettate dalle tastiere per essere utilizzate dagli altri (Avsked è esemplificativo al riguardo, interessante nel suo schema di ballata).

La preferenza per le note medio – alte e il ricorso al tema conferiscono una cantabilità tutta pop rock ai brani (Vagen); le frasi sono esposte, sviluppate, rivoltate e decorate ma il baricentro della melodia è sempre molto chiaro e mantenuto con equilibrio tutto mittle-europeo.

Lo schema proposto dal complesso si colloca, meritevolmente, al di fuori dei classici riferimenti di Evans o Jarrett, ai quali il pensiero va generalmente quando si sente parlare di trio. Più coerenti sono alcune divagazioni sul pop rock della scuola di Meldhau ma, soprattutto, emergono gli stilemi dell’EST (Esbjorn Svenson Trio) con un bel drive certamente favorito dal fatto di essere sul palco e non in studio.
 
La sezione ritmica raddoppia bene i temi principali (basso in Mustach, per esempio, pregevole per l’aspetto etnico) e la batteria assume il classico ruolo “oltre il beat” girando su tutte le proprie risorse.

Il lavoro è molto piacevole e dimostra come ormai gli schemi derivativi, nel jazz e nelle altre musiche, siano  presenti ma anche labili nel contempo; per certi versi appare il già sentito ma per molti altri si afferma la personalità e l’interpretazione.

Forse è vero che nella musica quasi tutto è stato detto ma resta valida la regola di base: nell’arte la cifra è sapere esprimere se stesso e in questo senso il Tingvall Trio non disattende certo le aspettative, specie dal vivo.

Un disco per tutti nel miglior senso del termine.

Track List

  • Hjälten
  • Nu djävlar
  • Avsked
  • Vägen
  • Mustach
  • Movie
  • Hajskraj
  • Utsikt
  • Valsang
  • Mjau
  • Trolldans
  • Efter livet
  • Nimis

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