Endless Sleep / One More Time  (2 CD)<small></small>
Americana • Rock • Folk blues rock jazz cajun

The Black Sorrows Endless Sleep / One More Time (2 CD)

2015 - Rootsy,nu / IRD

27/09/2015 di Aldo Pedron

#The Black Sorrows#Americana#Rock #Joe Camilleri #The Black Sorrows #Rootsy.nu #IRD International Records Distribution

Se mi dovessero chiedere chi sono le mie band australiane preferite di sempre, io non avrei alcuna esitazione nel rispondere. A scanso di equivoci non sono gli AC/DC di Sydney e nemmeno gli Hoodoo Gurus (sempre di Sidney) e nemmeno i tre fratellini Barry, Robin e Maurice Gibb ( venuti al mondo all'Isola di Man da genitori inglesi, nati come gruppo in Australia a fine anni '50 e poi naturalizzati inglesi a Manchester, stregati dalla Febbre del Sabato Sera e con oltre 220 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, ma questa è tutta un'altra storia!). Nossignori, a mio modesto parere del tutto personale, i due migliori gruppi australiani di sempre e in assoluto sono i Cold Chisel di Jimmy Barnes ( nati ad Adelaide nel 1974) e i Black Sorrows di Joe Camilleri. Non ci sono dubbi al riguardo!

Joe Camilleri nasce a Malta il 21 Maggio 1948 e a due anni con la sua famiglia si trasferisce a Melbourne in Australia.

Joe Camilleri ha fatto parte di alcuni gruppi come semplice comprimario agli esordi ma in seguito è stato indubbiamente fondatore, fiero condottiero e leader. Negli anni '60 è con i King Bees ed è in seguito è membro della Adderley Smith Blues band mentre nel 1974 e 1975 fa parte di The Pelaco Brothers. Non è tutto, dal 1975 al 2015, nella sua brillante e consolidata carriera ha brillantemente formato e creato 4 formazioni seminali. Jo-Jo Zep and the Falcons da 1975 al 1984 e dal 2001 ad oggi, i Black Sorrows dal 1984 al presente, The Revelators con James Black e Joe Creighton dal 1988 ad oggi e il progetto Bakelite Radio (dai primi anni 2000) con un orientamento più acustico. Dal 2009 al 2015 l'enciclopedico e vulcanico Joe Camilleri tiene in vita, esibendosi dal vivo e registrando parallelamente con The Revelators, i musicisti che gravitano intorno al programma della Bakelite Radio ( quasi sempre unplugged ma pressappoco con gli stessi elementi dei suoi altri gruppi) e The Black Sorrows.

The Black Sorrows, nati a Melbourne, dal 1984 al 2015 hanno pubblicato (nonostante alcuni anni di interruzione) 18 album, di cui ben 6 hanno raggiunto i TOP 20 nelle charts australiane. Dischi importanti come Hold on to me (1988), Harley and Rose (1990), Better times (1992), Greatest Hits -The Chosen Ones, del 1993 e la ristampa in un doppio CD di Better Times con l'aggiunta del nuovo Amazing Stories dei Revelators ed infine Lucky Charms edito nel 1994. Stessa sorte i Black Sorrows l'hanno avuta piazzando 4 singoli nella TOP 40. I due album però che mi hanno fatto scoprire questa epica band dandomi subito forti emozioni e facendomi innamorare di Joe Camilleri e soci e che vi raccomando di cercare, sono i loro primi due bellissimi ellepì Sonola (1984) e Rockin' Zydeco del 1985, due dischi live in studio con piacevolissime cover di brani R & B di artisti come Van Morrison, Chuck Berry, Arthur Alexander, Don Covay, John Lee Hooker, ecc, ecc. I Black Sorrows nascono per volontà di Joe Camilleri (soprannominato Jo Zep da sua madre e che ora si fa chiamare in varie occasioni e firmando alcuni suoi album in qualità di produttore come Joey Vincent) con Jeff Burstin alla chitarra (ex Jo Jo Zep and the Falcons), Wayne Duncan al basso (ex Daddy Cool), Gary Young alla batteria (ex Daddy Cool ed ex Jo Jo Zep & The Falcons), Wayne Burt alla chitarra e voce (ex Jo Jo Zep and the Falcons), Paul Williamson (sax e clarinetto) e Steve Mc Taggart al violino. In seguito la band subirà svariati cambi di formazione nel corso degli anni con Joe Camilleri incontrastato leader, sempre al timone.

Va aggiunto come il genialoide Joe Camilleri (autore dei brani e degli arrangiamenti ed abile strumentista al sax, alla chitarra e voce solista) ha nel corso degli anni suonato ed inciso come solista e inoltre è apparso come session-man in decine di album di altri artisti australiani e prodotto gruppi come The Sports, Paul Kelly & The Dots, l'affascinante cantante Renée Geyer e Ross Wilson, quest'ultimo songwriter, cantante e chitarrista australiano.

Endless Sleep edito dalla Australiana Head Records è stato stampato anche in una versione in vinile con due LP mentre a noi giunge in una differente versione, la stampa in CD europea. Endless Sleep è un doppio CD dal doppio titolo, il primo Endless Sleep, raccoglie 14 nuove tracce che celebrano i grandi eroi musicali della band mentre One More Time è una compilation che raccoglie in tredici canzoni le maggiori hit di questa superlativa band australiana in oltre 33 anni di esistenza.

 

Endless sleep (Chapter 46 e Chapter 47) è un disco vibrante, multiforme, caleidoscopico, assai variegato, in sintesi: superbo e magnificente.

Devil in desguise porta l'autorevole firma di J.J. Cale in una sorta di incalzante ballata boogie e rock and roll, Dirty Boulevard è una canzone del 1989 del mitico Lou Reed e una autentica denuncia dei forti contrasti tra poveri e ricchi a New York City. God don' like it ci catapulta nel blues più profondo di Blind Willie Mc Tell con dei cori gospel, That's a pretty good one's è siglata da Big Maybelline Carter e qui cantata meravigliosamente da Vika Bull (già nei Black Sorrows nel 1988 poi in duo con sua sorella, con origini polinesiane e da madre originaria dell'arcipelago di Tonga), Excitables Boy di Warren Zevon, Endless Sleep un grande successo del 1958 del cantante rockabilly Jody Reynolds (1932-2008) e I'm so lonesome i could try di Hank Williams in cui sembra quasi che l'icona della country music, Hank Williams, nel 1949 abbia scritto 66 anni fa questo pezzo apposta per Joe Camilleri.

Joe Camilleri e compagni passano con estrema disinvoltura e con grande maestria dal folk al blues, dal jazz al reggae, al gospel, dalle sognanti ballate al funk e dal country sino al rock più seducente.

Ma il meglio ha ancora da venire. Hard time killing for è un ossessionante omaggio e ode al blues di Nehemiah Curtis alias Skip James mentre stupenda è la rilettura di un brano jazz immortale quale Lonnie's Lament del miglior sassofonista al mondo, John Coltrane, come dichiarato dallo stesso Joe Camilleri con pianoforte e sax all'unisono in un piccolo e autentico capolavoro. Better days ahead è un brano meraviglioso di grande atmosfera firmato da un poeta jazz come Gil Scott-Heron qui in una rilettura sorprendente. 61 Highway ci riporta sulle strade del Delta blues di Mississippi Fred Mc Dowell con una slide guitar corrosiva e con un arrangiamento alla Johnny Guitar Watson e Curtis Mayfield mentre Baby let me kiss you invece è un seducente ritmo funky-reggae per la verità non del tutto convincente. Storybook love di Willy De Ville ci riconcilia con il mondo, è cantata con pathos dallo stesso Joe Camilleri e ci riporta sulla retta via. A concludere Just like the fool that i was del mai dimenticato e compianto Eddie Hinton, puro blue eyed soul.

Con Joe Camilleri per l'occasione ci sono John Mc Call alle tastiere e voce, Claude Carranza alla chitarra e voce, Mark Gray al basso e voce, Angus Burchall alla batteria con l'aggiunta di musicisti come Jeff Burstin, Vika Bull, Paul Williamson, Ed Bates ed 7 altri session-men aggiunti.

Un album davvero speciale, sentito, splendido. Joe Camilleri è un autentico Juke-box vivente capace di rileggere meravigliosamente pagine importanti ed artisti sublimi. La sua è una totale e reale riverenza, devozione agli uomini e ai pilastri che hanno creato la vera musica e lo fa in modo arguto e con una intelligenza musicale inusuale, rara e di pochi.

Il secondo Bonus CD One more Time è un tuffo nel passato di questa band. Sono presenti molti dei brani che hanno portato loro fortuna e successo: in apertura Lucky Charm del 1994 dal loro album omonimo, una soffusa ballata alla J.J. Cale giocata sui raffinati tocchi di chitarra di Joe Camilleri, cadenzata e ritmata al tempo giusto con dei cori accattivanti e delle tastiere appena accennate ma d'effetto. A seguire Chosen Ones del 1988 con il sax di Joe Camilleri ed una voce che rimanda in modo impressionante al Van Morrison giovane dei tempi migliori e certe volte ricorda la voce di Garland Jeffreys di cui Joe Camilleri è un sincero fan. Harley & Rose del 1990, dall'album omonimo è musica notturna, Dear Children del 1987 dà il titolo all'ennesimo album dallo stesso titolo, Hold on to me ( 1988) nella sua bellezza celebra il talento e lo splendore di questa epica band, i Black Sorrows. Ain't Love the strangest thing è una canzone splendida con uno straordinario Joe Camilleri voce e sax solista, Life's Sad Parade è una sorta di dixieland che racconta una storia bizzarra mentre Country Girls dal piglio decisamente country e con tanto di steel guitar, come diverse altre canzoni vede come autori Joe Camilleri per la musica e Nick Smith per le parole, quest'ultimo partner fisso del leader per le liriche. Grandi canzoni, voci soliste superlative, gusto musicale sopraffino, arrangiamenti magistrali per un gruppo a cui non manca assolutamente nulla. I Black Sorrows erano e sono tuttora una splendida realtà da ascoltare obbligatoriamente.

The Black Sorrows discography

 

Track List

  • Black Sorrows – Endless Sleep #46
  • Devil in Disguise
  • Dirty Boulevard
  • God Don’t Like It
  • Storybook Love
  • Better Times Ahead
  • That’s a Pretty Good Love
  • Excitable Boy
  • Jealous Kind
  • Lonnie’s Lament
  • Too Much Time
  • Black Sorrows – Endless Sleep #47
  • Endless Sleep
  • I’m So Lonesome I Could Cry
  • Hard Time Killing Floor
  • 61 Highway
  • Done Somebody Wrong
  • No Such Pain As Love
  • Come Back Baby
  • Baby Let Me Kiss You
  • Blue Light
  • Wallflower
  • Just Like A Fool

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