Happiness Bastards<small></small>
Rock Internazionale • Rock

The Black Crowes Happiness Bastards

2024 - Silver Arrow Records

17/03/2024 di Laura Bianchi

#The Black Crowes#Rock Internazionale#Rock

Rieccoli, i corvi neri, a scuoterci dal torpore invernale, per darci la giusta scossa, che ci fa pensare all'estate, a lunghe corse in autostrada coi finestrini aperti, a concerti live in cui tornare a sentirci vivi. Ecco The Black Crowes, più energici e simpaticamente bastardi che mai, al punto che Chris Robinson, il leader della band, recentemente, ha dichiarato: "We are going to change the name of the band into Happiness Bastards...I mean, look at us!", e il fratello Rich ha annuito, e ha aggiunto: "We are happy, and we are bastards!".

Gli ex ragazzi forever young di Atlanta (Chris e Rich Robinson, Nico Bereciartua, Sven Pipien, Cully Symington, Erik Deutsch) tornano, quindi, con un disco ad alto tasso di adrenalina, il primo in ben quindici anni, dopo Before The Frost… Until The Freeze, del 2009; ma sono stati anni nei quali non hanno smesso di fare musica, inanellando un tour dopo l'altro, mantenendo costante il rapporto con un pubblico che, possiamo dire, è cresciuto con loro, pur non invecchiando mai.

Questo è il segreto anche dell'ultimo lavoro: guidati dal produttore Jay Joyce, i fratelli Robinson e il resto della band hanno fatto tesoro dei tre lustri spesi al servizio del rock, e delle esperienze soliste, oltre che di quelle personali - spesso controverse - per costruire un disco forte, compatto, in cui gli echi stonesiani si fanno espliciti, pur lasciando il passo a una creatività dirompente.

Si ascolti, ad esempio, il primo singolo uscito, Waiting and Wanting, in cui i cori ("Blood's on fire") rafforzano l'atmosfera di un testo quasi disperato: "Now I'm blind with no tomorrows in my eyes / Said, the harsh sting of sorrow is one I recognize", mentre l'assolo di chitarra sottolinea la tensione delle voci. O come quando i Corvi sembrano abbandonarsi, in Wilted Rose, a uno struggente country blues, con la splendida voce della country singer Lainey Wilson, famosa per la sua parte nella serie TV Yellowstone.

Le radici profondamente blues del gruppo emergono però in più episodi del disco, a rassicurare quanti pensavano che ormai, passati abbondantemente i cinquant'anni, il gruppo avesse ceduto al canto delle sirene pop: ascoltare il suono sporco di Bleed It Dry, con un entusiasmante assolo di armonica, è un'iniezione di fiducia e di ammirazione per una band coerente nei decenni, e devota allo spirito rock più autentico e viscerale.

La qualità di tutto il disco è altissima, e si avverte che l'esperienza maturata nel live è riversata nelle esecuzioni di tutte le tracce, che mettono in risalto l'apporto di ogni componente, come quando, in Flesh Wound, dopo circa due minuti il ritmo sembra rallentare, per lasciare spazio alle tastiere, che ricamano un intermezzo efficace, eppure perfettamente inserito nella tessitura della composizione.

Difficile, dopo quindici anni, comporre un lavoro tanto brillante; difficile, ma non impossibile, e la tavolozza, su cui i musicisti spennellano le loro tinte, si amplia continuamente, dal rock muscolare di Cross Your Fingers, fino al saluto finale di Kindred Friend, che fin dal titolo rappresenta una sorta di dedica al pubblico dei Crowes, pronto ad affollare i loro live, nei prossimi mesi.

L’Happiness Bastards Tour prenderà infatti il via a Nashville il prossimo 2 aprile, e arriverà per un’unica data italiana lunedì 27 maggio al Teatro Arcimboldi Milano.

Un'occasione in più per festeggiare i quarant'anni della band, che ha saputo superare infinite difficoltà, personali e interne, in nome del vecchio e sano rock'n'roll.

 

Track List

  • Bedside Manners
  • Rats And Clowns
  • Cross Your Fingers
  • Wanting And Waiting
  • Wilted Rose (featuring Lainey Wilson)
  • Dirty Cold Sun
  • Bleed It Dry
  • Flesh Wound
  • Follow The Moon
  • Kindred Friend

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