Frozen Dancer<small></small>
Emergenti • Alternative • ambient, shoegaze, kraut, dub, indietronica

Tempelhof Frozen Dancer

2013 - Hell Yeah Recording

20/11/2013 di Michele Porcile

#Tempelhof#Emergenti#Alternative #Ambient #Dub

Il progetto Tempelhof si affaccia sulla scena musicale con un lavoro perfettamente in linea con il fare e sentire del nuovo millennio. Un suono che appare subito un inno all’estraniamento spazio temporale dello spirito, arrivando a definire con una struttura fulgida e minimalista un viaggio introspettivo per il proprio pubblico, come se si stesse partecipando a una performance artistica. Un’operazione per sottrazione quella messa in atto dai suoi autori, ovvero Luciano Ermondi e Paolo Mazzacani, dove l’elettronica si caratterizza per essere protagonista lei stessa delle ambientazioni e della sua cifra stilistica, più che essere supporto e strumento nel ricreare ambienti naturali e onirici.

Berlino è il padre naturale del manifesto. La prospettiva: una creatura che cresce nel grembo dell’Europa. Battiti alieni, pulsazioni robotiche, accenni dub e drum&bass, reiterazioni digitali ed emissioni vocali ridotte a beat sintetici. Per tutte queste ragioni alla fine ci troviamo tra le mani un disco che suona come un The Album Leaf a cui sia stata accuratamente strappata l’anima (insieme ai suoi freddi venti che soffiano da nord) o come un John Foxx alienato in un ambiente extraterrestre.  

L’esito è un fonema ipnotico e surreale, tale da ricreare un contesto in apparenza ovattato, ma in realtà basato su infinite geometrie sonore accuratamente accostate. Un esercizio complesso che passa dalla ricerca di una trama musicale essenziale a delle sequenze volutamente congelate. Lungi da qualsiasi velleità evocativa, il ritmo incalza o s’incanta riducendo al massimo gli apporti umani e i suoi caratteri. Nothing On The Horizon è un titolo emblematico oltre che evocativo di quanto andiamo dicendo, mentre Sinking Nation e Running Dog sono le altre due tracce meglio riuscite dell’album, contrapposte alla precedente per incedere rilassato e fare delicato.

Se preferite, potete smettere di pensare e lasciarvi andare come un tronco in mare alla deriva. Le uniche sensazioni saranno quelle prodotte dalle lievi oscillazioni delle onde; oppure se non siete così legati alla madre terra potrete immaginarvi in un viaggio interstellare , dove vi sarete concessi una passeggiata mozzafiato  nel buio e silenzioso spazio infinito, nuotando dolcemente accanto al vostro modulo. Un prodotto piacevolmente tedioso con il suo procedere meccanico: accurato, zelante, radicalmente asettico. Uno di quei dischi per cui non bisogna avere fretta di emozionarsi. Per cultori!

Track List

  • Drake
  • Monday Is Black
  • Change
  • Nothing On The Horizon
  • Sinking Nation
  • She Can`t Forgive
  • The Dusk
  • Skateboarding At Night
  • Running Dog