Sun Ra Arkestra Babylon Live
2015 - In & Out Records
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Babylon Live esce esattamente un secolo dopo dalla nascita di Sun Ra (a seguito di un tour mondiale) , l’album è dedicato anche a Mehmet Ulug, che portò per la prima volta l’Arkestra ad Istanbul nel 1990.
Ascoltando questo live la musica di Sun Ra suona ancora vibrante come il secolo scorso, sempre ispirata dai più disparati generi musicali e sempre fedele a se stessa nella sua trionfale indefinibilità stilistica. Il disco contiene otto pezzi, spesso oltre i dieci minuti, per un totale di 78 minuti di musica, registrazione ottima.
Le percussioni e la voce di Tara Middleton sono i veicoli espressivi iniziali di Astro Black, il breve brano introduttivo del disco. Ra, #2 si inoltra subito e magnificamente in un’orgia di suoni e ritmo spinto, lamenti, deliri, un viaggio nei meandri del free jazz più creativo, dove le influenze afro riescono a convivere con spirali elettroniche, nel chaos di una jungla metropolitana e modernista (in piena sintonia con quella filosofia afrofuturista di cui Sun Ra era fonte primaria e spirituale). Saturn (da cui lui diceva di provenire) è un pezzo classico live che viene interpretato fin dalla metà degli anni cinquanta, brano in pieno equilibrio tra base bop, sviluppi free e avant-garde. Discipline 27b riapre scenari stranianti e affascinanti, dove i riferimenti sonori sembrano perdersi, un susseguirsi di sovrapposizioni strumentali tormentate e colorate, sax in continuo scambio, sonorità colme di dissonanze e accordi disarmonici. In Stardust, l’unico pezzo standard e quindi non a firma Sun Ra, ritorna protagonista la voce di Tara, jazz più classico, moderata contaminazione e sviluppo armonico. La melodia afro di Care Free, #2 percorre ritmiche sudamericane, spezie orientali e le ricorrenti orgiastiche sovrapposizioni sonore; altro brano di indefinibile natura, concepibile solo ai pensieri di chi ritiene di appartenere alla misteriosa “razza degli angeli”. Dancing Shadows , altro pezzo che supera i dieci minuti, non concede tregua, nella sua dinamica, vitale, colorata, sgargiante formalità sonora. La “messa” finisce con Satellites are Spinning, avvolta in una spirale di suoni e percussioni, dove il canto “impossessato” di Tara, con coro aggiunto, recita un rosario visionario, un rituale proveniente dall’ignoto, una invasata preghiera astrale.
Il talento generale dei musicisti sembra fare la differenza, l’intera performance live presenta assoli e padronanze degli strumenti di primo livello, una constatazione davvero obbligatoria, dovuta all’impatto reale degli ascolti, non certo di circostanza.
Quindi citazione d’obbligo per tutti i musicisti: la leggenda Marshall Allen (direttore, sax contralto, EVI, voce), gli oramai veterani Vincent Chancey (French horn), Knoel Scott (sassofono contralto), Elson Nascimento (surdo, percussioni), a seguire Tara Middleton (voce e violino) Farid Barron (piano), Dave Davis (trombone), Danny Ray Thompson (sax baritono) James Stuart (sax tenore), Dave Hotep (chitarra), Tyler Mitchell (basso), Cecil Brooks (tromba), Stanley Morgan (congas, percussioni), Wayne Anthony Smith Jr (batteria).
Babylon Live suona senza tregua, torrenziale, sospeso in territori magici, onirici, ancora legati a quei mondi alieni di cui Sun Ra (con i suoi adepti afro-americani) si sentiva di appartenere da sempre. Per chi scrive una delle cose migliori ascoltate negli ultimi tempi.
P.S. Babylon è uscito anche in edizione Deluxe limitata con l’aggiunta bonus del DVD, ovviamente consigliatissimo.